Gianni Porta sull' esplosione in via Immacolata: un Consiglio apposito sulla sicurezza
MOLFETTA - Il consigliere comunale del Partito di Rifondazione Comunista, Gianni Porta, interviene con un comunicato sull'emergenza sicurezza, tornata di attualità dopo l'esposione di ieri in via Immacolata:
" 23 novembre, 28 dicembre, 3 gennaio, 10 febbraio: 4 bombe in due mesi e mezzo, una media di una ogni 20 giorni. Ormai nessuno crede più alla casualità, tutti avvertono una situazione non ordinaria, e dai danni alle cose si è passati a quelli alle persone coinvolte fortuitamente nell'esplosione di ieri sera.
Avevamo già lanciato l'allarme nel Consiglio comunale del 9 gennaio ma dal Sindaco, da noi interrogato per fatto grave in quanto autorità di pubblica sicurezza, non giunse – come al solito sprezzantemente – risposta alcuna su cosa l'Amministrazione pensasse di questi accadimenti, né quali azioni intendesse mettere in campo.
Adesso ci risiamo, e accogliendo comunque come un dato positivo l'intervento a mezzo stampa dell'Amministrazione di condanna dell'evento di ieri sera, interroghiamo il Sindaco e la sua Giunta su quali misure intendano mettere in campo per ripristinare situazioni di sicurezza e tranquillità.
Chiediamo se e quando il Sindaco intenda richiedere la convocazione di una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza; e se quest'amministrazione e le altre forze politiche intendano raccogliere la nostra proposta, fatta sempre nel Consiglio comunale del 9 gennaio, cioè la
convocazione di una seduta di consiglio comunale monotematica sulla questione della sicurezza e dell'ordine pubblico, da tenersi in “esterni” in una delle piazze cittadine dei quartieri più toccati da questi eventi, Piazza Immacolata o Piazza Paradiso.
Forse anche questi piccoli gesti possono contribuire a rassicurare la cittadinanza sulla vicinanza e sulla operosità delle istituzioni, soprattutto in un momento di crisi e di manifestazione di altre forme di illegalità che in questo periodo interessano la nostra città, e forse sarebbero anche dei gesti che renderebbero le istituzioni meno superbe nella loro presunta autosufficienza".