Gianni Mattencini e il suo romanzo d'esordio “Nel cortile e poco oltre” alla libreria Il Ghigno
Grande partecipazione per Gianni Mattencini alla libreria il Ghigno di Molfetta. “Nel cortile e poco oltre” è il suo romanzo d’esordio da poco pubblicato per le edizioni di Pensa Multimedia di Lecce. L’autore è magistrato da molti anni ed è stato pubblico ministero e giudice. Attualmente presiede una sezione penale del Tribunale di Bari ed è autore di saggi giuridici, tra cui due volumi del Codice dell’ordinamento giudiziario (1998), pubblicato dalla casa editrice giuridica Giuffrè, in collaborazione con Roberto Parziale, e per la stessa casa editrice il volume “I reati contro la libertà sessuale” (2000). L’incontro con l’autore è stato presentato dalla prof.ssa Isa de Marco e introdotto dall’Assessore alla Cultura, Betta Mongelli, intervenuto il vicesindaco di Molfetta, Bepi Maralfa. “È un libro che nasce a Molfetta. La città è un pretesto. Noi percepiamo che è Molfetta da alcuni indizi come la Basilica della Madonna dei Martiri, il Macello, via Sant’ Anna, il chiosco del giornalaio. Il mondo di questo libro è il cortile. La vita scorre monotona. Il cortile è un luogo chiuso, arcaico”, ha affermato Betta Mongelli. L’Assessore alla Cultura durante la presentazione del libro ha posto all’autore domande provocatorie e articolate che fanno riflettere e incuriosire il lettore. “A quali luoghi mentali corrisponde il cortile e perché ha scelto di chiudere la città in un mondo chiuso?” Lo scrittore soddisfatto della domanda ha risposto con grande disinvoltura e ha iniziato a delineare il profilo del protagonista della storia, Nino di Maggio. E’ un uomo con un passato delinquenziale e alla fine della sua carriera si ritrova sospettato di un efferato delitto. Egli è sospettato di essere l’autore di un crimine che vede come vittima un giovane fanciullo. Nino è cresciuto in carcere e cerca una vita tranquilla nel cortile, il luogo nel quale il protagonista vorrebbe trovare il conforto della sua esistenza. Ma nel cortile il passato insegue Nino tramite un ispettore di polizia che lo accuserà di un crimine. La storia ha come cornice la città di Molfetta, è il luogo non luogo del romanzo. L’ex Macello non è come lo ha descritto l’autore, altri luoghi sono ruotati geograficamente. “L’unico centro reale è l’edicola. Tra il cortile e l’edicola ruota un mondo di prostitute, di pettegole, ci sono donne immorali come madri. Poi ci sono i bambini”, continua Betta Mongelli. Giacomino è il bimbo più delicato, carino, dolce ma imprevedibile. Nel racconto il fanciullo dai tratti angelici riserverà grandi sorprese al lettore. Giacomino è il bimbo per il quale Nino ha una pulsione sensuale. Al riguardo il protagonista della storia ha un difetto di elaborazione. Non è capace di elaborare quel sentimento che lo avvicina sempre più al bambino. Probabilmente è un riflesso allo specchio dell’infanzia negata a Nino ma allo stesso tempo potrebbe essere il figlio mancato. “Nel cortile e poco oltre” è un libro che rispecchia la realtà che vive a Molfetta. Una città bella con una grande storia ma ferita dalle continue vicende di cronaca alle quali assistiamo quotidianamente. Al riguardo è intervenuto il vicesindaco Bepi Maralfa che ha voluto sottolineare la difficoltà di amministrare una città dove ci sono molti emarginati e in ogni ora che passa crescono i nuovi poveri. Non è facile gestire una situazione drastica dove mancano i beni primari. E la politica deve tutelare l’uomo e la sua priorità. Il suo intervento si è concluso con un messaggio di speranza per Molfetta con l’augurio di vivere giorni migliori. Molfetta è probabilmente quel cortile chiuso che necessita di aprire la porta del cortile. Si deve aprire la porta al progresso culturale, politico, economico e sociale. E forse solo allora Molfetta fiorirà nella sua bellezza sporcata da troppi anni dall’indifferenza, dal potere, dalla violenza.