Gergario degli addetti ai lavori nella Quaresima molfettese
Robusta e sanguigna popolana che al’uscita della statua dell’Addolorata si lasciava andare ad alte grida d’implorazione con una frase sempre uguale: Medonn’e me nen m fa sciaie sott all fi rr, pur non avendo mai subito operazioni chirurgiche e non avendone alcun bisogno. Alcune malelingue molfettesi insinuavano che la stessa fosse di anno in anno ingaggiata da un notissimo confratello dell’Arciconfraternita della Morte per sentirsi Arrezzà r’ carn a quelle grida. Stradari Sono tre giovani indossanti frack e guanti bianchi, completato da un particolare laccio rosso (S. Stefano) o nero (Morte) recato a tracolla. Per l’Arciconfraternita di S. Stefano, nel secolo scorso ed in quello precedente, tale compito era svolto dai fi gli più giovani delle migliori famiglie molfettesi appartenenti al Sodalizio. Precedono i cocchieri (immediatamente dietro il complesso della bassa banda) ed hanno il compito di indicare la strada che la processione deve percorrere. Stasera facta corporis Distorsione popolare della frase “stadera facta corporis”, parte integrante del canto del Vexilla. Tabarin/U Tabaren Sepolcro allestito dall’Arciconfraternita di S. Stefano, ideato da un amministratore, di professione ingegnere, che volle realizzare una visione moderna delle statue e dietro ciascuna di esse fece apporre di grandi rettangoli di compensato dipinti di azzurro. Ovviamente la cosa non piacque ad alcuno poiché i più “eruditi” sostennero che tali pannelli facessero assomigliare il tutto ad un “Tabarin” (Cafè Chantant di inizio novecento) con i suoi discreti salottini celati da siparietti. Ti - Tè (Pianto di Maria). Espressione con la quale si usa indicare il suono della tromba che insieme a tamburo, grancassa e piff ero precede il corteo processionale e che segnala il sopraggiungere dello stesso a quanti sono in attesa lungo il percorso. Tombìno/ Tmbain In ambito processionale è causa di disagio all’interno della quadriglia, dato che il confratello che vi capiti sopra, abbassandosi di conseguenza) scarica il peso sugli altri tre (poiché il tombino è in genere sottostante il livello stradale), ma costituisce un momento di risistemazione per il portatore stesso senza dover “T’zzlà”). Classico è quello posto in piazza Cappuccini, poco prima dell’imbocco di via Margherita di Savoia, che sfruttato bene consente ai portatori di sinistra di alleggerirsi momentaneamente del peso della statua e riposizionarsi senza t’zzlà o schetelasse… Tratto/U tratt E’ il punto di cambio per i portatori del Cristo Morto per cui si eseguono le seguenti alternanze tra i portatori stessi (itinerario attuale): Tratti di uscita: Banchi/imbocco via Amente; Imbocco via Amente/Portone Romano; Portone Romano/Portone Cattedrale; portone Cattedrale/ Chiosco mercato vecchio (Arco centrale piazza minuto pesce); Chiosco mercato vecchio/Imbocco via S. Benedetto, Imbocco via S.Benedetto/Imbocco via Annunziata; Imbocco via Annunziata/ Portone Losappio; Portone Losappio/ Portone chiesa Immacolata; Portone chiesa Immacolata/via Roma angolo via Pellegrino Matteucci; via Roma angolo via Pellegrino Matteucci/Via Roma angolo via Pietro Colletta. Tratti di ritirata: Via Roma angolo via Pietro Colletta/Via Roma angolo via Manzoni; Via Roma angolo via Manzoni/Monumento a Vito Fornari; Monumento a Vito Fornari/Cappellina de Candia; Cappellina de Candia/Monumento a Vittorio Emanuele II; Monumento a Vittorio Emanuele II/ imbocco piazza Domenico Picca; Imbocco piazza Domenico Picca/Gioielleria Antico; Gioielleria Antico/Imbocco via Vittorio Emanuele: Imbocco via Vittorio Emanuele/Portone Cattedrale; Portone Cattedrale/Santo Stefano (banchi). Per banchi si intendono i cavalletti su cui poggia la statua e che di Angelo e Gennaro Gadaleta Gergario degli addetti ai lavori nella Quaresima molfettese 1946 Via Sigismondo. Proprietà Giovanni Antonio del Vescovo 1939 Corso Dante. Proprietà famiglia de Marco 35 15 marzo 2011 Attualità anticamente erano i banchi normalmente usati per le funzioni in chiesa. Si cambia quando la punta del naso del Cristo Morto coincide con i punti di riferimento. Tratto dell’Amministrazione Era il tratto di strada compreso tra la prima “bomba” di via Immacolata ed il portone della chiesa dell’Immacolata (circa sette “bombe”) a completa disposizione dell’Amministrazione dell’Arciconfraternita della Morte in cui gli Amministratori divenivano portatori anch’essi o, più sovente, cedevano la Statua a Confratelli che avevano ben meritato, con comportamenti consoni, nella quotidianità della vita confraternale e che venivano in tal modo ricompensati con l’onore di portare sulle loro spalle, sia pure per un breve tratto, le sacre immagini dell’Addolorata o della Pietà. Questo tratterello era l’unico punto in cui le “bombe” venivano ignorate, quando gli Amministratori erano portatori, poiché era consuetudine eseguirlo in un’unica “tirata”. Questa consuetudine, seppure molto antica e valida, venne abolita con l’entrata in vigore dei moderni nuovi Statuti dell’Arciconfraternita ed il tratterello venne aggregato al “primo tratto” di processione che divenne : Chiesa del Purgatorio- Portone Chiesa Immacolata. Tripletta Termine mutuato dal linguaggio sportivo che si attribuisce ad una coppia estratta per tre anni di seguito (non si citano altri coloriti epiteti rivolti ai superfortunati…). Trà la mertllain Rallentamento eseguito dai portatori e mutuato dal linguaggio dei cocchieri o birocciai, quando per frenare le carrozze o i carretti giravano una manovella facendo serrare i ceppi sulle ruote. Trozzle Antica raganella in legno, composta di una scatoletta ruotante eccentricamente su di un perno che fungeva da manico entro cui girava un legno a bordo libero intersecantesi con un ruota dentellata e che veniva messa in movimento con moto circolare del polso. Tale strumento veniva utilizzato nel corso della Messa in Coena Domini del giovedì Santo (Vecchio rito); si utilizzava al posto del campanello quando, dopo la lettura del “Passio”, venivano “legate le campane” sciolte dopo la celebrazione del “Gloria” nella Missa Paschalis del Sabato Santo. Tremot Forte rumore provocato dallo scuotimento delle sedie o battendo su armadi o banchi cavi, al termine dell’Uffi cio delle Letture (Mercoledì Santo), in memoria del terremoto immediatamente successivo alla morte di Gesù Cristo, descritto dagli Evangelisti (si esegue in S. Stefano). Tu chensceiv papà… Modo veramente insolito e poco noto (ma non ad un molto ristretto gruppo di confratelli) per indicare uno stato di stanchezza nel corso dell’itinerario processionale. Deriva dal seguente aneddoto realmente accaduto nel secolo scorso quando un confratello di S. Stefano il quale aveva una voce molto chioccia ed un genitore (notissimo medico molfettese) molto conosciuto in città, stanco per via dell’uscita notturna della processione dei Misteri, giunto all’inizio di via Roma e non volendo lasciare la propria candela in mani sconosciute, temendo di non ritrovarla più (e per lui sarebbe stata una gran perdita), rivolgendosi al priore della Confraternita dell’Assunta (che usava poggiare le candele sulla base di Cristo nell’orto) gli chiese a bruciapelo: Tu chesceiv papà’ ed alla risposta aff e rma t i v a di quest’ultimo pros e g u ì dicendo: E allor purt chess’a chennel alla Ca p p e c c i - ne!!! dove contava di essersi riposato e riprendere la sua processione. Uscita sotto/assaut sott /(assaut dall vengh) - Uscita a forcella/ assaut a frcedd Portatori che prendono a spalla la statua all’interno della chiesa recandola all’uscita, gli altri quattro, che portano le forcelle sono coloro che fanno “l’uscita a forcella”. Valenzain Con tale termine vengono identifi cati i due assistenti del Priore nelle amministrazioni delle confraternite ad esclusione dell’Arciconfraternita di S. Stefano in cui gli stessi si identifi - cano, da sempre, come primo e secondo componente. Veneziana Bevanda composta di cioccolata calda che si usa sorbire nella notte del Venerdì Santo per mitigare i rigori della temperatura nelle prime ore del mattino. Venerdì (funzioni) Funzioni religiose che si svolgono nella chiesa di S. Stefano durante i venerdì di quaresima per ripercorrere la passione di Gesù Cristo. Durante ogni venerdì viene esposta una delle cinque statue dei Misteri Dolorosi esclusa quella del Cristo Morto il cui “mistero” viene celebrato la sera del Venerdì Santo dopo il rientro della processione. Vestizione Cerimonia in cui l’aspirante confratello termina il periodo di noviziato ed entra uffi cialmente nella Confraternita. Nell’Arciconfraternita di S. Stefano la vestizione dei nuovi confratelli avviene la Domenica delle Palme, mentre nell’Arciconfraternita della Morte in precedenza si svolgeva il giorno della festa della B.V. Addolorata, nel mese di settembre, mentre attualmente avviene durante la messa serale della Domenica di Passione. Vexilla Canto che si canta durante le processioni, nell’intervallo tra una marcia funebre e quella successiva (Vexilla Regis prodeunt, fulget Crucis misterium…). Via delle candele rotte Corrisponde a via Paradiso ove negli anni trascorsi si accese un accanito diverbio, per cause banalissime, tra Confratelli dell’Arciconfraternita della Morte culminato in una copiosa rottura di candele sulla testa di qualcuno degli attori… 7 – fi ne (Le precedenti puntate sono state pubblicate a febbraio, marzo, maggio, luglio, ottobre, novembre 2010)
Autore: Angelo e Gennaro Gadaleta