Gergario degli addetti ai lavori nella Quaresima molfettese
Nen zì ngrcenn Invito ad un portatore, sotto una statua, a mantenere la posizione di partenza senza incrociasi con l’amico di spalla poiché tale operazione certamente provoca scompenso nell’altra coppia che compone la “quadriglia”. Nen zì ngscènn Invito rivolto ad un portatore ad evitare di piegarsi sulle gambe o piegare la spalla, scaricando il peso della statua sugli altri portatori, in particolar modo a chi gli sta in diagonale. Nnenz o re/Monumento a Vittorio Emanuele II Punto di cambio della quadriglia che ha portato la statua del Cristo Morto dalla cappellina De Candia (Via Marherita di Savoia) e che faranno la “ritirata ai banchi” con i portatori che eseguiranno la “ritirata a focella”. Ngaldesch u musch Progressivo leggero addormentamento dei muscoli della spalla a seguito del gravare in modo continuo della “sdanga” sulla spalla stessa. Se tale eff etto si estende a tutto il braccio, ciò è chiaro indice di disuguaglianza della coppia portatrice. Nzàcct sott. Esortazione ad un portatore a meglio sistemarsi sotto la “sdanga”. Può essere anche inteso come invito che un portatore fa ad un amico confratello a portare la statua in determinati momenti (di solito durante il rientro in chiesa). Celebre il duetto sul tema, durante le processioni del Venerdì Santo, tra il confratello Giuseppe Farinola (Lumin) ed il confratello Angelo Gadaleta sr. (Mu Mu) sovente componenti della stessa quadriglia; - Lumin nzacct sott…(per l’abitudine di abbassarsi leggermente scaricando il peso agli altri) - Engiulin addrizz u mushc (per il suo modo di portare il Cristo ponendosi leggermente di traverso). O Merchees/Al Marchese Uno dei punti di cambio dei portatori che hanno eseguito “l’uscita sotto” della statua del Cristo Morto” agli altri componenti la muta d’uscita. Paliotto/Pagliott Bandierone triangolare su cui sono ricamati i simboli delle Confraternite o le immagini dei Santi o Madonne a cui le Confraternite stesse sono dedicate. Parigina E’ la raggiera solitamente utilizzata per esporre il Santissimo Sacramento durante le Quarantore ma attualmente talvolta impiegata nell’addobbare i Repositori (Sepolcri). Il termine deriva da un curioso aneddoto che ebbe protagonisti il Priore di S. Stefano cap. Domenico Calvario (Caruenn) e mons. Angelantonio Palmiotti parroco della Chiesa Vecchia, quando l’Arciconfraternita di S. Stefano, nonostante i suoi blasonati confratelli, non poteva permettersi la spesa dell’acquisto di molti arredi sacri (tra cui la raggiera). Per poter allestire un “sepolcro” era necessario procurarsi una raggiera e per questo fu incaricato il Priore dell’epoca (Caruenn) di chiederla al parroco del Duomo; il buon “Caruenn” , che era un po’ balbuziente, non capì bene cosa chiedere e presentatosi a mons. Palmiotti così ebbe ad esprimersi: Signor Parroco sappiamo che lei ha una bella parigina e chiediamo di prestarcela… Tale proposta fece imbufalire il buon mons. Palmiotti (uomo mitissimo) che cacciò sui due piedi il latore di una simile invereconda richiesta… Parigini (I Parigini) La “Compagnia dei Parigini” fu fondata nell’anno 1955, composta in prevalenza da Confratelli di S. Stefano ed altri membri che condividendo comuni passioni (per la Settimana santa ed i suoi riti), si riuniva nel retrobottega della Fermecie d’ Don Btuccie una lacrima prevalentemente nelle sere del periodo quaresimale discutendo e dibattendo temi inerenti il periodo e consumando cene frugalissime consistenti in insalate di pomodori e cipolle, sarachelle, qualche frutto di stagione… Sovente si era usi, con il favore delle tenebre ed approfi ttando della inesistente presenza di passanti poiché la farmacia era ed è ancor di Angelo e Gennaro Gadaleta Gergario degli addetti ai lavori nella Quaresima molfettese pietà del primo decennio del Novecento proprietà Michele Pansini P.zza Vitt. Emanuele 1928 proprietà Giuseppe Saverio Poli 39 15 ottobre 2010 Attualità oggi situata in un quartiere abitato in prevalenza da agricoltori che si levavano quando era ancora notte coricandosi, di conseguenza, molto presto, fare una piccola processione uscendo dalla farmacia stessa, girando attorno al monumento che sorge in piazza Immacolata e tornando nella farmacia. Si poneva su di una scala, in posizione supina il “comes” Paolo Binetti (molto magro) e fi schiettando marce funebri si percorreva il tratterello descritto in precedenza, con regolare cambio dei portatori simulando in tutto la processione del Venerdì Santo. La compagnia era molto affi atata ed allegra (famosi i loro scherzi come quando fu fatto trovare un grosso involucro contenente teste di sarachelle, mangiate la sera precedente, dinnanzi alla porta dell’abitazione di Angelo Gadaleta sr., reo di non essersi presentato ad una riunione della Compagnia stessa). La Compagnia dei Parigini era formata da: Don Corrado Minervini (Cardinal Siri), Leonardo Balacco (U’ Capataz), Angelo Gadaleta sr (Mu-mu), Mario Mastrorilli fu Annibale (Mèrie alla Caten), Giuseppe Magarelli (Agnus Dei), Girolamo Sasso (Chembitt d’ Rosolie), Giovanni De Candia (U’ Pacifch), Mario Mastrorilli di Vito (Il Samaritano indemoniato), Paolo Binetti (Crist alla chennedde), Orazio Panunzio (Il Coclite), Don Mauro Gagliardi (Send Rocche), Nicola Stanzione (U’ Muzz), Domenico Azzollini (Dottor Jeckill), Antonio Sallustio (La giumenta), Don Carlo De Gioia (U chen d’ send Rocche), Carmelo La Piana (Il Passerotto), Giuseppe Pappagallo (U’ Nostròm), Mauro Zaza (Cecil). Solo alcuni, molto pochi, sopravvivono ma la fama dei “Parigini” è vivissima in coloro che li conobbero e che avrebbero condiviso molto volentieri pensieri e “gesta”. Pdìn Sferetta in legno contrassegnata da un numero abbinato ad una coppia, utilizzata durante la bussola. Pzzaridd/Pizzarello Tipico panino molfettese a due punte farcito con tonno e capperi, che alcune confraternite off rono ai propri iscritti dopo le processioni o che i confratelli e gli astanti acquistano autonomamente durante lo svolgimento delle processioni. E tradizione che il pizzarello migliore si mangi, per la fragranza del pane appena sfornato, quando la statua del Cristo Morto giunge “sott alla port” (incrocio tra via Ten. Ragno e via Annunziata) alle ore 7 mattutine del Venerdì Santo (ora di uscita della prima infornata). Poggieeet Tipica espressione utilizzata dal mazziere di S. Stefano avv. Giuseppe Fornari che invitava i Confratelli ad avvicinarsi al bordo dei marciapiedi onde non restringere il cammino processionale agevolando , in tal modo, l’incedere della statua del Cristo Morto. Portatori Sono i Confratelli che essendo stati estratti nel sorteggio sono gli unici titolati a portare le sacre immagini e sono, ovviamente, oggetto di invidia da parte di chi invece va alla candela. Prebussola Cena tra amici Confratelli svolta la sera precedente alla bussola (sorteggio) dell’Arciconfraternita della Morte. Priaur/Amministratori Componenti del Consiglio di amministrazione di ciascuna confraternita , composto da Priore, Primo e Secondo assistente (elettti), cui si affi ancano segretario ed economo (cooptati dall’Amministrazione). Durante la processione il Priore e i due assistenti procedono al centro delle due fi le di confratelli davanti alla banda e dietro il baldacchino (asta). Primo assistente a destra del Priore e Secondo assistente a sinistra. Processioni Manifestazioni devozionali di pietà popolare che si sviluppano lungo alcune vie della città di Molfetta (di norma si dovrebbe seguire l’itinerario della processione del Corpus Domini). Durante il periodo quaresimale si alternano la processione della Beata Vergine Addolorata, che si svolge nel pomeriggio del Venerdì di Passione antecedente la Domenica delle Palme; la processione dei 5 misteri, che ha inizio alle 3.30 del Venerdì Santo; la processione della Pietà che si tiene nel pomeriggio del Sabato Santo. Priore. E’ colui che è a capo della Confraternita e la dirige nel rispetto dello statuto, dei regolamenti e dei deliberati dell’assemblea e ne ha la legale rappresentanza. Pròsit Augurio tra confratelli pronunziato al termine delle funzioni religiose o delle processioni. Si risponde VOBIS, ma si è assistito alle locuzioni più disparate, del tipo PROST, PROSMA, PRSUTT, A TE ED IN FAMIGLIA e via discorrendo. Prùdd. (L’giall) Confratelli della confraternita di Maria Santissima della Purifi - cazione, con mozzetta gialla propria dell’abito confraternale. Così defi niti poiché la statua propria della confraternita ha sulla base due tortore in argento (prudd) a ricordo del sacrifi cio fatto dalla Vergine e da S. Giuseppe all’atto della presentazione al Tempio di Gesù Cristo fanciullo. Quadriglia Sono i portatori (2 coppie) che insieme portano la statua. Coppie di altezza uguale per le statue della B.V. Addolorata e Pietà, altezza disuguale (coppia bassa avanti, coppia alta dietro) per la statua del Cristo Morto. Quarantana Fantoccio vestito di nero e recante all’altezza del petto un,arancia in cui erano confi ccate sette piume rappresentanti i sette dolori di Maria Vergine. Ad ogni settimana di quaresima si sottraeva una piuma ed il giorno di Pasqua il fantoccio veniva bruciato tra la gioia dei ragazzini. La Quarantana era generalmente appesa ad una corda tesa tra due balconi prospicienti, nei vicoli e stradette della Città Vecchia.
Autore: Angelo e Gennaro Gadaleta