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Gd Lab, domani secondo incontro a Molfetta: trasparenza e legalità amministrativa
08 novembre 2012

MOLFETTA - Venerdì 9 novembre, a partire dalle 19.15 alla Sala Turtur a Molfetta, si terrà il secondo incontro del percorso formativo de “Il filamento delle idee”. Il Gd Lab è proposto dai circoli Gd di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e nel suo secondo appuntamento tratterà i temi della trasparenza e legalità soprattutto nell’ambito amministrativo e della gestione della cosa pubblica. Interverranno don Raffaele Bruno, già referente regionale di Libera, e Maria Sasso, dirigente della Regione Puglia.
«I temi, oggetto dell’incontro, sono di stretta attualità. Lo stesso governo Monti ha introdotto il DDL anti-corruzione e si appresta anche a procedere per l’incandidabilità con il così detto “liste pulite”.  Tali atti governativi sono il risultato di fatti ed eventi che hanno dimostrato come, molto spesso, amministratori e politici hanno usato la cosa pubblica per i propri interessi o alterando anche indirettamente il vivere democratico delle istituzioni - spiegano i Giovani Democratici -. Ciò ha aumentato la sfiducia presso una classe politica che ha evidenziato delle lacune e incongruenze. Pensiamo, con questo incontro, di offrire ai partecipanti e a tutti coloro che vorranno essere presenti, una visione ben chiara di come amministrare un territorio ed avere responsabilità politiche debbano essere finalizzate a perseguire il miglior benessere possibile per la comunità, puntando su concetti di solidarietà e di lotta ai fenomeni corruttivi».
 
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La democrazia, nella sua assenza, è anche il regime che non conosce privilegi. Tuttavia, in ogni organizzazione sociale esiste la tendenza alla concentrazione del potere in èlites di privilegiati,m le quali sommano presso di sé preminenza economica e sociale e dominio politico. Ma ogni concentrazione della democrazia è ben consapevole che essa deve radicarsi in una società a sua volta democratica, nella quale siano eliminate le forme di dominio e sfruttamento personale. Queste infatti, proiettandosi a livello politico, svuoterebbero la democrazia del suo significato sostanziale e la ridurrebbero a mera forma o mero rituale. Per questo la nostra costituzione mette strumenti supplementari (ad esempio, l'organizzazione sindacale, lo sciopero) nelle mani di quelle categorie sociali che sarebbero altrimenti sfavorite nel funzionamento delle regole della pura e semplice democrazia politica “formale”, strumenti che valgono proprio per ottenere quell'eguaglianza di potere sociale che è condizione di pienezza di vita politica democratica. Tuttavia, è vero anche che la tendenza alla concentrazione del potere sociale è una costante: ogni volta che siamo riusciti a correggerla e limitarla, riprende la sua strada, talora in forme nuove. E' il perenne riprodursi del privilegio che si ritrova in tutti i sistemi, anche in quelli più radicalmente democratici (si pensi alla Fattoria degli animali di G. Orwell, dove tutti erano uguali, ma qualcuno era più uguale degli altri). Non esiste alcuna forma di organizzazione politica che sia riuscita a eliminare alla radice questa tendenza del potere a concentrarsi in poche mani, possibilmente al riparo da occhi indiscreti. Sotto questo aspetto, la democrazia è distruzione costante dei poteri privilegiati che si ricreano continuamente. Per quanto dunque sempre insidiata, la democrazia appare teoricamente più forte delle alternative che propongono i suoi critici reazionari e rivoluzionari. Infatti, la teoria dei migliori, si riduce in ultima istanza alla giustificazione del dominio del più forte, di colui che potrà dire chi sono (per lui) i migliori. La teoria dell'azione diretta, poiché non è democratica, non si preoccupa di garantire che il potere di fatto assunto dai rivoluzionari non si trasformi da strumento di liberazione in strumento di oppressione. Entrambe queste posizioni si risolvono, alla fine, nella teorizzazione del potere arbitrario dei pochi sui molti. Perciò, si è detto che la democrazia è un cattivo regime, ma che non se ne conoscono di migliori (Churchill).
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