Francesco Bellifemine: la scommessa? Un brand Molfetta
L'intervista - assessore alle attività produttive
Decoro urbano, sicurezza e marketing territoriale, sono le parole d’ordine che si è dato Francesco Bellifemine, 40 anni, manager, neo assessore alle Attività Produttive. Appena insediato ha iniziato un tour nelle zone produttive, per conoscere dall’interno il tessuto imprenditoriale molfettese, le loro esigenze, i loro problemi, le loro aspirazioni. «I nostri sono imprenditori maturi, con la capacità e la voglia di investire a Molfetta. Questo è un notevole punto di forza. Ho riscontrato però una mancanza di dialogo. Il Comune può giocare un ruolo strategico, di collante tra le varie imprese, per facilitare una certa filiera. L’idea è di un brand o marchio Molfetta, in cui sono presenti le varie realtà produttive. Sono logiche che hanno funzionato molto bene nel Centro Italia e nel Nordest. E’ sicuramente una scommessa. Ma non possiamo non provarci. In Autunno tireremo le somme in un Forum partecipato che faremo rientrare nel Forum Agenda 21». E’ un limite la mancanza di un’associazione di imprenditori che operano a Molfetta? «In passato ci sono state varie iniziative che però non sono mai decollate. Forse è mancato tra gli imprenditori un forte spirito di aggregazione. Ma la strada è quella. Per il Comune sarebbe meglio interfacciarsi con un interlocutore rappresentativo. Saremo vicino con il nostro ruolo nel far crescere le iniziative di aggregazione, come i consorzi». Quale situazione ha ereditato? «Una situazione tipica di una gestione commissariale, senza nessun indirizzo politico. Qualche pratica ordinaria è andata avanti, grazie all’esistenza dello Sportello Unico per le Attività Produttive. Stiamo facendo una ricognizione degli uffici, per farci un’idea della riorganizzazione della pianta organica. In questa attività valuteremo i punti di forza esistenti da valorizzare al meglio. Sicuramente ci saranno iniziative di formazione, per professionalizzare su ciò che a noi interessa. Il Comune è un “essere vivente” che deve continuamente adattarsi alle nuove esigenze e nuove leggi». Quali sono le disponibilità finanziarie? «In questa fase cercheremo di minimizzare il più possibile sprechi e costi. Finché non verifichiamo bene la situazione finanziaria, per approntare poi un Bilancio, non possiamo fare altrimenti». Quali sono le priorità? «Nel l ’ immediato cercheremo di ridare un certo decoro alle nostre zone artigianali e affronteremo il problema della sicurezza. Troppi i furti subiti dalle aziende all’interno e all’esterno». Quali gli obiettivi a medio termine? «L’iniziativa che abbiamo avviato persegue il seguente progetto: ricognizione delle nostre realtà produttive, sintesi attraverso la partecipazione di un”Forum”, programmazione strategica con una visione a 3 -5 anni, in cui individuare obbiettivi e progetti».