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Forum sul piano delle coste grande opportunità di crescita per tutta la città
15 luglio 2014

Ripensare il rapporto con il mare, valorizzare la costa nell’ambito di un più ampio progetto di rigenerazione urbana e avviare un percorso partecipato che coinvolga e interroghi tutta la comunità. E’ questo il proposito e l’ambizione emersa dal forum comunale per il piano delle coste tenutosi lunedì presso la fabbrica di San Domenico. Il Piano Regionale delle coste, approvato con Legge Regionale 23/6/2006 n.17, è uno strumento finalizzato alla conoscenza e la difesa del territorio costiero, atto a garantire lo sviluppo delle attività turistico-ricreative, valorizzando il patrimonio ambientale e paesaggistico della Puglia. Secondo quanto stabilito dalla suddetta normativa, è compito dei Comuni predisporre e emanare dei Piani Comunali delle Coste. Da quando le norme tecniche sono state emanate nel febbraio del 2012, Molfetta aveva lasciato cadere nel vuoto le direttive regionali, per raccoglierle solo con l’amministrazione di centrosinistra targata Paola Natalicchio. Il 15 gennaio 2014 l’amministrazione Natalicchio ha avviato l’iter di redazione del Piano in collaborazione con il Politecnico di Bari e il Forum è una tappa del percorso che si concluderà con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale. Il lavoro, che si concluderà entro l’anno ha così conosciuto la chiusura della sua prima fase, quella analitico descrittiva. Viva soddisfazione è stata espressa dall’assessore all’ambiente e all’urbanistica Rosalba Gadaleta: “il piano delle coste ci porta a ripensare un sano rapporto tra la città e il mare e a riscoprire una funzione pubblica delle aree costiere che permetta a chi ha investito sul mare, una fruizione che ne garantisca il lavoro rispettando l’ambiente. Questo primo momento serve a misurarsi con la città sulle criticità, sulle problematiche e sulle potenzialità della nostra costa. A questo seguiranno altri momenti di incontro”. La relazione tecnica del professore Nicola Martinelli, docente universitario di Urbanistica presso il Dipartimento ICAR del Politecnico di Bari (coordinatore del gruppo di tecnici che è già al lavoro per i rilievi del Piano Comunale) ha sottolineato l’importanza di questa prima fase conoscitiva del progetto, della sua complessità e dei importanti risvolti che un buon piano potrà avere sull’intero territorio cittadino: “dal 2005 la Puglia è una regione dove si sperimenta. Bisogna tenere conto del resto, che tutta la pianificazione farà parte di una visione più generale legata all’area metropolitana di Bari. Per questo sarà assolutamente necessario procedere ai lavori dando spazio a una interdisciplinarità che coinvolga più competenze”. Dagli interventi degli altri elementi del team, gli architetti Vincenzo Lobasso e Rosanna Rizzi si sono delineate le potenzialità della costa molfettese. Naturalistiche quelle della costa Nord (l’area di Torre Calderina), turistiche quelle della costa Sud (l’area verso Giovinazzo piena di lidi balneari e locali notturni). Nel mezzo potrebbe esserci lo spazio per un rafforzamento-potenziamento di presidi culturali come Torrione Passari, Sala dei Templari, Fabbrica di San Domenico, Ospedaletto dei Crociati. Ma non solo. Valorizzare e rilanciare la nostra costa, vuol dire anche saper recuperare gli spazi tuttora abbandonati, come le fasce terriere un tempo coltivate e adesso non più. Un’idea potrebbe essere quella di potenziare una rete per il trasporto lento con una serie di piste ciclabili e ciclovie dalla forte attrattiva turistica. In generale si è sottolineato come la rigenerazione urbana possa passare da una valorizzazione della costa e qui entra in gioco del water front. L’area antistante il mercato ittico potrebbe trasformarsi in una grande passeggiata turistica. Un lavoro complesso, quello del piano elle coste che richiede un coinvolgimento il più ampio possibile d parte della comunità. Un percorso comunque al quale è stato già dato un ampio profilo partecipativo nel corso delle serata: i cittadini sono stati chiamati a segnalare su una grande mappa della costa pugliese problematiche e criticità. Che di certo non hanno tardato ad emergere : divieto balneabilità presso il Gavetone, aree agricole prospicienti la costa abbandonate e in grave stato di degrado, trivellazione idrocarburi, inquinamento costa, rapporto con l’acquacoltura, assottigliamento progressivo della linea di costa, degrado Lungomare, cattiva accessibilità spiagge. Criticità che puntellano un percorso che si preannuncia difficile ma entusiasmante alla stesso tempo. La serata, alla quale ha preso parte anche il dirigente del Settore Territorio - Comune di Molfetta, Sabina Lenoci, è stata conclusa dal commento del sindaco Paola Natalicchio: “è passato un anno e possiamo vedere che è ripartita la pianificazione nell’ufficio territorio. Il nostro è il primo sforzo dopo anni nei quali si era preferito abbandonare la pianificazione. Molfetta è una città che ha bisogno di riscoprire la propria vocazione per il mare. Eravamo la seconda marineria d’Italia dopo Mazara del Vallo. Ora siamo una realtà in crisi. Ma abbiamo molte potenzialità. Torrione Passari ha accentuato in questi mesi il suo ruolo di luogo dell’arte contemporanea in Puglia e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Ma non basta. Dobbiamo interrogarci di continuo sulle prospettive della nostra costa. In autunno inizieremo un confronto con la città per capire come intervenire sul Lungomare. Non nascondiamoci: è uno dei più brutti della Puglia. Va ripensato. Immaginiamo una grande progetto con un grande concorso d’idee. Quest’estate purtroppo non è potuta partire la spiaggia urbana dell’Inps per come l’avevamo pensata noi, ma è già nelle nostre menti. Mentre a brevissimo potremmo avere la grande soddisfazione di ospitare la ventinovesima area marina protetta, quella di Torre Calderina. L’estate prossima ci sarà, stiamo aspettando l’ufficializzazione. E’ un percorso nel quale crediamo, nel quale stiamo investendo le nostre energie”

Autore: Onofrio Bellifemine
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