Flash mob del 23 aprile: anche gli insegnanti di Molfetta contro “La buona scuola” targata Renzi-Giannini
MOLFETTA - Grazie alla rete, le notizie corrono veloci e si rincorrono facilmente favorendo una diffusione che non teme confronti. Grazie alla rete, è nata e si è diffusa alla velocità della luce l’iniziativa del flash mob che ha coinvolto gli insegnanti di tutta Italia e naturalmente anche quelli molfettesi, che di certo non si sono fatti trovare impreparati.
Il colpo d’occhio della scalinata di Trinità dei Monti a Roma stracolma di docenti e illuminata da migliaia di lumini per 5 silenziosissimi minuti era da brividi e non sono stati da meno nemmeno gli insegnanti baresi assiepati a piazza del Ferrarese e “coronati” – è proprio il caso di dirlo – dalle luminarie in fase di installazione per la festa del santo patrono della città.
A far da cornice al flash mob molfettese invece, è stata la storica e monumentale facciata del Liceo classico “Leonardo da Vinci”, luogo simbolo – del resto – di tante “resistenze”: a partire dalle 20,20, un numero sempre crescente di insegnanti delle scuole cittadine di ogni ordine e grado hanno cominciato a convergere nel tratto di corso antistante l’istituto; in ossequio alle regole di questo tipo di manifestazione – silenziosa e di brevissima durata – dovevano essere tutti vestiti di nero e portare con sé un lumino rosso a testimoniare lo stato di “lutto” di tutta la scuola italiana di fronte alle proposte di riforma contenute nell’ormai famigerato disegno di legge del governo denominato, significativamente, “La buona scuola”.
Come convenuto nel testo della convocazione che aveva evidentemente raggiunto tutti i presenti, alle 20,25 e al suono di un fischietto, hanno fatto tutti silenzio e per mezzo di alcune candele sono stati accesi tutti i lumini: per 5 minuti, immobili e silenziosi, gli insegnanti hanno “animato” la loro protesta; allo scadere del tempo, un secondo suono di fischietto ha chiuso il flash mob e c’è stato anche un lungo applauso.
Era previsto che si abbandonasse subito il luogo dell’iniziativa, ma la partecipazione è stata tale che i più hanno preferito sostare ancora un po’ per confrontarsi, scambiarsi sensazioni ed, evidentemente, commentare non solo l’ottima riuscita della manifestazione, ma anche e soprattutto i possibili effetti sulla scuola del Ddl se questo non dovesse subire sostanziali emendamenti.
Numerosissimi i curiosi che si sono fermati ad assistere alla manifestazione, così come gli improvvisati reporter che hanno voluto immortalare l’evento: effettivamente il colpo d’occhio era notevole e, come hanno tenuto a precisare gli insegnanti, “è solo l’inizio!”; il 5 maggio è infatti in programma uno sciopero generale del comparto scuola con le maggiori sigle sindacali che marceranno unite contro “La buona scuola” e, se il governo non darà segnali tangibili di ravvedimento, le proteste non si fermeranno. Insomma, la scuola italiana si prepara ad un bimestre rosso!
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Autore: Francesca Lunanova