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Fidindustria Puglia: opportunità finanziarie e gli strumenti a sostegno delle imprese
20 giugno 2010

MOLFETTA -  Si svolgerà lunedì 21 giugno alle 10,30 al Network Contact di Molfetta il seminario dal titolo “Un rinnovato ruolo dei confidi per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese” organizzato da Fidindustria Puglia, Gruppo Cattolica Popolare e Confindustria Puglia.
Obiettivo dell’iniziativa è presentare gli strumenti messi a disposizione da Fidindustria Puglia, il consorzio fidi di Confindustria Puglia, a sostegno delle attività imprenditoriali e professionali e le nuove opportunità finanziarie per le piccole e medie imprese derivanti dai nuovi fondi stanziati dalla Regione Puglia.
Fidindustria Puglia è risultato infatti assegnatario di contributi regionali per la dotazione di fondi rischi diretti al rafforzamento patrimoniale dei confidi, finalizzati alla concessione di garanzie, fino all’80% del finanziamento per operazioni di credito attivate dalle pmi associate (P.O. FESR 2007 – 2013 Asse VI, Linea di intervento 6.1, Azione 6.1.6).
Dopo i saluti di Luigi Sportelli, presidente vicario di Confindustria Puglia e di Nicola Azzollini, presidente di Cattolica Popolare introdurrà i lavori Vitopaolo Nitti, presidente Fidindustria Puglia. Interverranno Giampaolo Busso, consigliere di amministrazione di Cattolica Popolare e presidente di Informazione finanziaria Srl, Massimo Marchesi, segretario generale Unione Finanziarie Italiane (UFI), Antonio Lo Monaco, segretario generale Federconfidi e Giuseppe Lella, dirigente Ufficio attrazione investimenti Settore area politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione della Regione Puglia.
Chiuderà i lavori il Senatore Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato.

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continua 2....- Il popolo sta pagando gli errori di pochi grandi capitalisti, i quali non pagano per gli errori fatti e rimangono al potere. La torta della ricchezza, in occidente,diventa via via più piccola e a spartirsela rimangono sempre in meno. E' oramai noto che la classe borghese sia in America che in Europa è in via di estinzione e che la ricchezza è concentrata sempre più nelle mani di pochi. I governi occidentali sono e saranno occupatissimi, non a risolvere alla radice i problemi, ma a spostarli nel tempo, facendo mantenere alla popolazione il tenore di vita di ieri (a qualunque costo), anche se alla lunga sarà impossibile. La gente deve abituarsi a impoverirsi lentamente. Un giorno gli tagliano la pensione, dopo un mese diamo un taglio alla sanità, poi li obbligheremo ad andare un po' meno in vacanza e se anche vanno al ristorante, invece che mangiare dall'antipasto al dolce, per problemi di costi, sceglieranno il piatto unico. In questo modo i governi riescono a controllare l'insoddisfazione delle masse, al massimo potrà accadere che qualche pazzo attacchi il premier con un corpo contundente, altri mettano una bombetta all'università o sotto il metro, ma la massa rimane sotto controllo del potere costituito, a costo di abbassare il livello d'informazione sui giornali e sui media. Per mantenere il potere, una ristretta cerchia di oligarchici (nel mondo occidentale Italia compresa) ha dapprima distrutto la classe borghese e ora, invece che optare per la soluzione risolutiva (anche se scioccante) preferisce l'agonia di un popolo che ogni giorno si impoverisce sempre più, ma senza che il popolo si incazzi più di tanto.(...3)

continua 2.....Si sta cercando di forzare la mano ai naturali processi di aggiustamento economici e finanziari. Il tutto a spese di un pesante sfondamento dei debiti pubblici e quindi alla più grande socializzazione delle perdite del sistema privato che si sia attuata. Il popolo sta pagando gli errori di pochi grandi capitalisti, i quali non pagano per gli errori fatti e rimangono al potere. La torta della ricchezza, in occidente,diventa via via più piccola e a spartirsela rimangono sempre in meno. E' oramai noto che la classe borghese sia in America che in Europa è in via di estinzione e che la ricchezza è concentrata sempre più nelle mani di pochi. I governi occidentali sono e saranno occupatissimi, non a risolvere alla radice i problemi, ma a spostarli nel tempo, facendo mantenere alla popolazione il tenore di vita di ieri (a qualunque costo), anche se alla lunga sarà impossibile. La gente deve abituarsi a impoverirsi lentamente. Un giorno gli tagliano la pensione, dopo un mese diamo un taglio alla sanità, poi li obbligheremo ad andare un po' meno in vacanza e se anche vanno al ristorante, invece che mangiare dall'antipasto al dolce, per problemi di costi, sceglieranno il piatto unico. In questo modo i governi riescono a controllare l'insoddisfazione delle masse, al massimo potrà accadere che qualche pazzo attacchi il premier con un corpo contundente, altri mettano una bombetta all'università o sotto il metro, ma la massa rimane sotto controllo del potere costituito, a costo di abbassare il livello d'informazione sui giornali e sui media. Per mantenere il potere, una ristretta cerchia di oligarchici (nel mondo occidentale Italia compresa) ha dapprima distrutto la classe borghese e ora, invece che optare per la soluzione risolutiva (anche se scioccante) preferisce l'agonia di un popolo che ogni giorno si impoverisce sempre più, ma senza che il popolo si incazzi più di tanto. –
(continua)2 -....., enormi iniezioni di liquidità gratis, tecniche intensive per rendere i mutui artificiosamente regalati etc., etc.. Tutte queste misure statali si stanno scontrando con le tendenze naturali dell'economia che andrebbero in tutt'altra direzione. Si sta cercando di forzare la mano ai naturali processi di aggiustamento economici e finanziari. Il tutto a spese di un pesante sfondamento dei debiti pubblici e quindi alla più grande socializzazione delle perdite del sistema privato che si sia attuata. Il popolo sta pagando gli errori di pochi grandi capitalisti, i quali non pagano per gli errori fatti e rimangono al potere. La torta della ricchezza, in occidente,diventa via via più piccola e a spartirsela rimangono sempre in meno. E' oramai noto che la classe borghese sia in America che in Europa è in via di estinzione e che la ricchezza è concentrata sempre più nelle mani di pochi. I governi occidentali sono e saranno occupatissimi, non a risolvere alla radice i problemi, ma a spostarli nel tempo, facendo mantenere alla popolazione il tenore di vita di ieri (a qualunque costo), anche se alla lunga sarà impossibile. La gente deve abituarsi a impoverirsi lentamente. Un giorno gli tagliano la pensione, dopo un mese diamo un taglio alla sanità, poi li obbligheremo ad andare un po' meno in vacanza e se anche vanno al ristorante, invece che mangiare dall'antipasto al dolce, per problemi di costi, sceglieranno il piatto unico. In questo modo i governi riescono a controllare l'insoddisfazione delle masse, al massimo potrà accadere che qualche pazzo attacchi il premier con un corpo contundente, altri mettano una bombetta all'università o sotto il metro, ma la massa rimane sotto controllo del potere costituito, a costo di abbassare il livello d'informazione sui giornali e sui media. Per mantenere il potere, una ristretta cerchia di oligarchici (nel mondo occidentale Italia compresa) ha dapprima distrutto la classe borghese.....(continua)

Come molti sanno, questi articoli lasciano spesso il tempo che trovano, e rileggendoli mesi dopo si rischia di farsi della grandi e sonore risate. Uno dei motivi principali della scarsa capacità è dovuta all'intervento delle politiche economiche dei governi e delle Banche centrali che difficilmente riescono a risolvere i problemi, ma spesso riescono a dilazionare nel tempo la soluzione degli stessi. Abbiamo letto della “lost decade”, ovvero di come negli ultimi 10 anni le economie occidentali non abbiano prodotto valore sui mercati azionari. Anche la Banca d'Italia ha dichiarato che i livelli della produzione industriale italiana sono tornati indietro, a causa della crisi, di quasi 100 trimestri. Nel complesso nel nostro Paese le merci prodotte, si sono riportate al livello della metà degli anni Ottanta. La crisi economica sta cambiando velocemente il comportamento di paesi come gli Stati Uniti e l'Europa stessa. L'intervento dei governi nell'economia è aumentato e abbiamo assistito, nei paesi occidentali ad un aumento dell'ingerenza dello stato nell'economia, passando da un modello liberista a un modello dirigista. I prezzi degli “assets” dipendono sempre più non da valutazioni economiche e dai fondamentali, ma dalle decisioni delle Banche Centrali e da una stretta cerchia di oligarchi. I mercati sono controllati sempre più da loro. I mercati finanziari sono diventati lo specchio di un capitalismo sempre più opaco e decadente. Gli Stati, dopo aver tamponato il sistema bancario con una marea di denaro dei contribuenti, fanno a gara a chi stimola di più l'economia con piani faraonici che dopano i vari settori considerati “strategici” ed allo stesso tempo fanno peggiorare il rapporto debito/PIL del +50%/ + 100% in pochi mesi. Le Banche Centrali hanno messo in campo le politiche monetarie più espansive della Storia dell'Uomo: con tassi a zero tempo indeterminato, riacquisto di titoli di stato, stampo di denaro dal nulla.....(continua)
Ilvo Diamanti - Vendola alla scoperta del Nordest, il Nordest alla scoperta di Vendola. Se non l'avessi visto con i miei occhi, ne avrei dubitato. Nella Sala della Fiera, all'Assemblea annuale dell'Associazione Industriali di Vicenza, stracolma di invitati. Un pubblico non facile. In questa Sala fischiarono Pietro Marzotto reo di aver dichiarato il suo voto a sinistra. Marzotto, la sua azienda e la sua famiglia venete, vicentine, di Valdagno. Neppure Della Valle e Montezemolo ebbero accoglienza migliore. Per queste ragioni quello che è successo all'Assemblea degli industriali a Vicenza ha sorpreso. Sul palco, moderati da Ario Gervasutti direttore del Giornale di Vicenza, si confrontavano Luca Zaia e Nichi Vendola. Il governatore del Veneto, eletto con un plebiscito di voti. Accanto il governatore pugliese. Comunista, omosessuale, cattolico (perfino praticante). Terrone. Non c'è stato il trionfo di Zaia e nemmeno i fischi a Vendola. Nello stesso ambiente in cui Marzotto fu fischiato e Prodi snobbato, la platea di oltre 1000 imprenditori ha riservato Vendola un'accoglienza prima rispettosa, poi cordiale e infine apertamente calorosa. Zaia ha confermato le sue qualità, ma Vendola è stato una sorpresa. Ha difeso le ragioni del suo Governo, ha criticato la manovra Tremonti, quanto alla Lega ne ha riconosciuto la base popolare. Ma ha sostenuto che, sul territorio più industrializzato d'Italia, essa ha deposto "uova di serpente". Perchè ha offerto risposte sbagliate a problemi reali. La platea ne è rimasta incantata. Vendola ha detto cose molto di sinistra e molto distanti dalla mente degli industriali vicentini e di Zaia. In modo appassionato e competente.
16 giugno - Vendola incontra Zaia a Vicenza. "Sono qui con lo spirito di San Francesco, partito per andare a trovare il feroce Saladino" così Nichi Vendola all'assemblea provinciali degli industriali a Vicenza incontrando Luca Zaia. "Io combatto la lega ma non demonizzo e rispetto le persone." Ario Gervasutti, direttore del Giornale di Vicenza- "Per Emma Marcegaglia, Vendola è il miglior governatore del Mezzogiorno, la Puglia è una regione ben gestita, ma Vendola purtroppo non è tutti i governatori del Sud". Zaia ricorda a Vendola e alla platea: " Quando la Calabria ha una sanità che produce un deficit di 1,5 miliardi di euro e la regione ci dice che non ha i bilanci per documentare il "buco", cosa devono fare i veneti, mettersi sempre a disposizione per turare le falla?...i calabresi vengono anche a curarsi a Nord. Ne usciamo solo con il federalismo che è prima di tutto assunzione di responsabilità". "Accetto la sfida del federalismo - dichiara Vendola- anzi, vi dico io per primo che un certo "sudismo" è una vera malattia. Però poi una manovra come quella di Tremonti, riduce i presidenti di Regione ai ranghi di meri curatori fallimentari dei loro bilanci e di gestori delle Asl. A noi il governo dà la pistola per sparare in fronte ai servizi sociali, al trasporto pubblico locale, alle politiche di incentivazione.... Al netto della sanità, io ho 1 miliardo di euro da spendere. Pagati gli stipendi, mi restano 400 milioni e il governo me ne taglia 375. Come devo fare?" Zaia sottolinea che questo è un momento particolare e l'Europa ci impone manovre del genere. I cittadini eleggano amministratori degni, non gente da galera". Vendola: "Il federalismo diventa una bega da cortile se non si decide cosa vuol essere l'Italia: un insieme di signorie feudali, oppure un Paese". Vendola ha incassato elogi e attestati di stima. Bill Emmot ex Direttore dell'Economist. Ha paragonato Vendola a Obama - "una rinfrescante combinazione di vecchi valori e capitalismo"....

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