Felice Spaccavento (Rinascere): “Un errore l’approvazione della transazione del Comune di Molfetta con l’ASI”
Felice Spaccavento
MOLFETTA - Felice Spaccavento, consigliere comunale del movimento politico “Rinascere” commenta a caldo l’esito del Consiglio Comunale svoltosi martedì 29 novembre: «Si è appena conclusa la seduta del Consiglio comunale. È stata una discussione molto vivace che si è aperta con il dibattito sull’approvazione della transazione con la quale il Comune di Molfetta si impegna a versare all’ASI di Bari l’importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro per chiudere in via stragiudiziale un contenzioso sorto tra le parti e su cui, nei mesi scorsi, c’è stata anche una sentenza del Tribunale di Trani che ha condannato il nostro Comune a pagare circa 2,5 milioni di euro.
Ho votato con convinzione contro questo provvedimento perché la gestione di tutta questa vicenda da parte dell’amministrazione comunale è stata sciatta e approssimativa, oltre che poco trasparente dal momento che era gravemente carente il fascicolo documentale messo a disposizione dei consiglieri per potersi fare un convincimento ed esprimere un voto pienamente consapevole su una vicenda così delicata. Basti pensare che il Consorzio ASI il 7 luglio 2016 chiedeva al Comune di Molfetta poco più di 850.000 euro per alcuni servizi non pagati nel periodo 2009 – 2015.
Come è mai possibile che, poi, questa somma sia lievitata fino a 2,5 milioni di euro e oggi, a seguito di questa transazione (approvata dalla maggioranza con il voto contrario di tutte le opposizioni), il Comune dovrà pagare quasi il doppio di quanto inizialmente chiesto dall’ASI? Come è stato gestito questo contenzioso, iniziato dall’ASI nel dicembre del 2017, in tutti questi anni? Perché non si è provato a risolvere la questione prima di arrivare alla sentenza del Tribunale di Trani? Siamo sicuri che non ci fossero le condizioni per coltivare l’appello e per ottenere un risultato migliore rispetto a quello ottenuto con questa transazione-capestro? Dinnanzi a tutti questi dubbi non potevo che votare contro perché se oggi il Comune di Molfetta rischia addirittura il default finanziario (come si legge nella relazione del dirigente del settore economico-finanziario) è anche a causa di questa vicenda che è stata gestita malissimo e che poteva essere affrontata e risolta in un modo completamente diverso, senza costringere i cittadini di Molfetta a pagare di tasca loro un milione e mezzo di euro all’ASI.
Successivamente si è discusso del gravoso tema della violenza di genere a pochi giorni dalla celebrazione della “Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne” che c’è stata lo scorso 25 novembre. Si tratta, purtroppo, di una questione ancora drammaticamente attuale e per cui istituzioni e società civile devono operare fianco a fianco per superare gli slogan e mettere invece in campo strategie efficaci per combattere questo “virus relazionale” sin dai suoi primissimi sintomi.
A seguire è stato approvato all’unanimità, anche con il mio voto favorevole, il programma di interventi per il Diritto allo Studio 2023. Si tratta di un atto dovuto per poter avanzare la richiesta alla Regione di ingenti finanziamenti al fine di sostenere le spese della mensa, dei libri di testo gratuiti o del trasporto scolastico. Sono intervenuto nel corso del dibattito per evidenziare che ovviamente è necessario approvare questo provvedimento per ottenere queste risorse dalla Regione senza le quali tanti servizi sarebbero impossibili, ma che il Comune ha ancora tantissima strada da fare per garantire effettivamente un pieno diritto allo studio per bambini e ragazzi della nostra città, a cominciare dall’edilizia scolastica, dalle aule studio ancora gravemente carenti e dagli interventi per la messa in sicurezza di tante scuole.
Infine si è discusso delle variazioni di bilancio ed è stata per me l’occasione per evidenziare tutte le criticità che ci sono nei conti del Comune di Molfetta. Dalla data di approvazione del bilancio di previsione 2022 a oggi ci sono state innumerevoli variazioni di bilancio, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Tutte queste variazioni al provvedimento più importante per il governo della città dimostrano quanta scarsa capacità di programmazione, quanta scarsa lungimiranza e quanta approssimazione ci sia nella gestione dei nostri conti. Manca completamente una “visione” sul futuro della città e si procede solo a progressivi aggiustamenti, togliendo risorse da una parte per metterle da un’altra a seconda della necessità del momento, al solo scopo di far quadrare formalmente i conti.
Tutto questo mentre la città, da una parte, scivola sempre in più basso in termini di servizi ai cittadini e sicurezza, dall’altra, scala velocemente la classifica della violenza e della paura.
Questa è la cifra di questa amministrazione: approssimazione e incapacità. Noi continueremo la nostra battaglia in Consiglio comunale e in città per costruire una alternativa possibile che spero presto possa diventare realtà».