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Felice Spaccavento: l’amministrazione Minervini complice del degrado e dell’insicurezza
15 ottobre 2021

A rispondere alle domande di “Quindici” è Felice Spaccavento, medico anestesista e già candidato alla Regione. Per un certo periodo si è parlato di lui come possibile candidato sindaco dell’area di centrosinistra. 1) L’amministrazione comunale non solo sottovaluta la situazione, ma ritengo ne sia politicamente complice e responsabile. In questi anni di Amministrazione Minervini, non è stata messa in campo alcuna scelta strategica di politica pubblica che andasse nel senso della inclusione, riattivazione e riqualificazione delle periferie e dei suoi capitali sociali, nessun segno di attenzione ai bisogni della comunità in grado di generare nuove opportunità locali ed un nuovo tessuto urbano. Un vuoto, quello creato dall’incapacità e dall’incuria amministrativa, colmato da gravi fenomeni di illegalità diffusa in continua evoluzione ed espansione, in cui anche componenti delle Istituzioni locali, oltre che imprenditori, hanno avuto un ruolo attivo, accusate dalla Procura di Trani di reati delittuosi gravissimi contro la collettività. Per queste ragioni da tempo chiediamo al sindaco, Tommaso Minervini, di assumersi pubblicamente le sue evidenti responsabilità politiche rassegnando le dimissioni per consentire così a questa città di risalire dal baratro in cui è stata fatta precipitare. Abbiamo però bisogno di un’energia collettiva che abbia voglia di riscatto e tenga profondamente a questa città, di un patto etico tra Cittadini, Politica e Associazioni. L’alternativa c’è e va costruita insieme. 2) A proposito di “politica del fare”, l’unica cosa che la politica che siede a Palazzo di Città può fare adesso, con l’umiltà di chi comprende i propri errori senza la bramosia del potere, è lasciare ad altri l’onere e l’onore di rigenerare Molfetta. C’è tanto da fare. Credo che l’urgenza dalla quale partire sia il degrado. Non solo in termini di illegalità diffusa, ma anche in termini di decoro urbano, completamente perduto. Rifiuti sparsi dal litorale all’agro, erba incolta e scarso igiene. Segno evidente dell’assenza totale di visione strategica e pedagogica da parte dell’Amministrazione della tanto ostentata “Smart City”. In un tempo in cui la civiltà dei luoghi si misura dal decoro e dalla qualità della vita generata, come segno di bellezza, cura e dignità di una comunità, è inammissibile voltare lo sguardo e proseguire su questa strada a vicolo cieco. Occorre dunque una capacità rigenerativa dei tessuti sociali e spaziali, per capovolgere una città anestetizzata ormai dalla possibilità di immaginarsi diversa. Occorre Rigenerare luoghi e Riconnettere persone. 3) Ecco, quello del consumo selvaggio di suolo è un altro tema nevralgico a cui tengo molto. Un tema sul quale questa Amministrazione ha fallito miseramente, dimostrandosi incapace di progettare una città diversa, più verde e con più servizi al cittadino. Un tema imprescindibile sul quale si misura la capacità di un’Amministrazione di progettare buone politiche pubbliche, che interpretino in modo autentico il cambiamento verso cui il mondo spinge con forza. La transizione ecologica, al centro dei dibattito pubblico, parla anche di tutela delle risorse naturali ripristinando aree impermeabilizzate non più utilizzate. Dunque occorre ripensare e riprogettare il nuovo Piano Urbanistico Generale sul solco del cambiamento globale, attribuendo al suolo valore di “bene comune” e non più di mero strumento di business del cemento selvaggio, ripensando ad un’edilizia nuova del recupero, della valorizzazione dei luoghi e della riqualificazione della città 4) Siamo in movimento. Le forze politiche di opposizione a questa amministrazione sono al lavoro per l’interesse collettivo, ma certamente occorre il contributo e lo slancio delle forze sociali e dei singoli cittadini. Ciascuno deve sentire forte il senso di responsabilità nei confronti della propria comunità, apportando il proprio contributo. Io ci sono e ci sono sempre stato, mettendo a disposizione, nel solco della discontinuità radicale a questa Amministrazione, le mie energie nella costruzione di un progetto serio e nella individuazione di un candidato che sappia e voglia farsene interprete con competenza e passione. Il dr. Spaccavento ha preferito non rispondere alla domanda sul motivo del suo ritiro della candidatura a sindaco di Molfetta. © Riproduzione riservata

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