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ESCLUSIVO. Anche a Molfetta si sfalda il Pdl, il consigliere comunale La Ghezza passa con Fini
23 novembre 2010

MOLFETTA - Nel crepuscolo berlusconiano, come lo definisce l’illustre quotidiano francese “Le Figaro”, ci sarà anche Molfetta. Sicuramente anche qui si sfalderà il Pdl e ci saranno fughe verso il nuovo partito di Gianfranco Fini, “Futuro e libertà”.

I primi segnali ci sono già all’interno del consiglio comunale, e "Quindici" è in grado di anticipare in esclusiva che Raffaele (Lello) La Ghezza sta per abbandonare il sindaco-senatore-presidente Antonio Azzollini per approdare al nuovo partito, probabilmente in veste di coordinatore locale.
Di questa ipotesi abbiamo chiesto conferma anche all’ex consigliere comunale Francesco Armenio, che già milita nelle fila del presidente della Camera. E Armenio ci ha confermato l’indiscrezione.
Il partito di Fini a Molfetta ha già fra i suoi aderenti anche Rino Lanza, ex An ed ex Msi, attuale coordinatore, mentre il responsabile provinciale è il consigliere regionale Giammarco Surico.
La situazione è in movimento anche in vista delle elezioni politiche che a Molfetta porteranno dopo appena due anni, ancora una volta allo scioglimento del consiglio comunale per permettere al sindaco Azzollini di ricandidarsi al Senato, nelle sempre più probabili elezioni politiche che si terranno a primavera 2011.
Questa ipotesi di candidatura resta, però, ancora incerta: Silvio Berlusconi non intende ricandidarlo e potrebbe consolarlo con una presidenza o un alto incarico (il senatore Azzollini spera anche nella gratitudine di Giulio Tremonti, per tutti i favori fatti al ministro dell’Economia nella Finanziaria), ma se questo non dovesse avvenire, non è escluso, come “Quindici” ha anticipato da tempo, che Azzollini si sposti armi, bagagli e codazzo verso il presidente della Camera.
 
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Autore: Q
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1 Parte. - Vorrei , in un certo qual modo, rovesciare la posizione del “Giuda traditore” e guardare il “tradimento” in una diversa ottica teologica-filosofica, facendomi perdonare se ho “creato” disagi religiosi e umani in persone dalla delicata e profonda sensibilità. Vediamo con altra criticità il tradimento di Giuda Iscariota. L'uomo che col suo gesto, il tradimento, darà una svolta alla vita, conducendo il Cristo, alla Passione, morte e resurrezione – di Fede – della carne del figlio dell'uomo. Questo controverso personaggio, era il cassiere del gruppo di Gesù, un dotto, un istruito, una persona che forse più degli altri, conosceva le sacre scritture e che sentiva – su di se – il peso della predicazione evangelica. Giuda il traditore, Giuda il mercenario, Giuda l'uomo che consegna dietro pagamento di trenta denari, l'uomo che poi sarà chiamato il Redentore, il sobillatore del popolo, portante una nuova visione del patto con Abramo, colui che è venuto al mondo per dare adempimento alle profezie dei profeti. Il Cristo però anche secondo lo stesso Vangelo apocrifo di Giuda, deve rendere grazie a quest'ultimo, perché senza il presunto tradimento, descritto nei vangeli canonici, non ci sarebbe stata la passione, la morte e la resurrezione – di Fede – della carne del figlio di Maria e di Dio. In molti propendono a credere, che tra i due ci fosse un accordo, dettato dalla necessità di dar compimento alle scritture, e che il Cristo avesse bisogno – come uomo – della figura antagonista, del pubblico traditore, che avrebbe venduto il Maestro – per trenta denari, alla fine rifiutati – affinchè le antiche profezie divenissero realtà in quel tempo. (continua)

Leggendo le interessanti posizioni espresse dai commentatori a questa news letter, percepisco un certo disagio. Molti nostri amici stanno gettando la fatidica croce addosso ai ...camaleonti; altri sono felici di queste scelte e profetizzano "sventure" per tutti gli aderenti al PdL. Sembra quasi che si debba andare a scommettere, presso una sala scommesse (ammesso che si possa fare) sulla sopravvivenza o meno del PdL medesimo, nella nostra Città, se non addirittura nella Nazione. Io osservo, allo stato che: il PdL è saldamente (si fa per dire) al governo, pur governendo poco o in modo confusionario, e detto da me con le mie convinzioni, è tutto dire. A Molfetta il S.S.P. mostra la sua solita, a volte per me almeno, sprezzante arroganza padronale (come se la Città fosse una sua proprietà privata), non mostrando apparentemente alcuna angoscia per quanto sta accadendo, anche a Roma. Alcuni evocano figure inquietanti e drammatiche come Giuda l'Iscariota ed addirittura paragonano i ...migranti cambia giacchetta alla sua tragica figura (personalmente mi sembra una posizione un pò troppo forzata, oltre che fuori luogo, dato il contesto nel quale si è svolto il dramma del tradimento e della passione di Gesù). Che cosa voglio rimarcare? Ebbene molte figure, anche "locali" hanno intrapreso azioni come quella che sta attuando il sig. La Ghezza, non mi pare che si siano fatti accostamenti simili. Eppoi, dando una sovraesposizione indebita - secondo me a queste fenomenologie - forse non diamo esempi degni per i nostri giovani. Non è un paradosso: sono certo che se la cosa fosse stata solo diffusa come una notazione di attualità, senza questo pò pò di commentario, essa sarebbe stata archiviata semplicemente per quello che è: UN CAMBIO DI GIACCHETTA, IN ATTESA DI POTER SERVIRE ED AVERNE BENEFICI IN MERCE', IL signore (volutamente minuscolo) DEL MOMENTO. E' come al solito una mia rfilessione. Saluti

1° Parte. -Uno sguardo alla Storia e alla storia - senza alcun riferimento ai personaggi menzionati nell'articolo -, analizzando avvenimenti simili e siffatti. - Mentre mangiavano disse: “In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà”. Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io, Signore?”. Ed egli rispose: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!”. Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l'hai detto”. – Tralasciando le diverse interpretazioni teologiche e filosofiche, questo è forse uno dei passi evangelici più profetici per la storia dell'uomo e dell'umanità. Giuda Iscariota è la quintessenza del politico. L'immagine nera di questo pseudo losco figuro ha attraversato il tempo e la storia, è stato usato, sbeffeggiato, manipolato, messo sulla croce infernale, come il suo Maestro, perché nell'attimo, credeva, pensava, voleva con tutto il cuore, anche lui, poter cambiare la storia del suo popolo. La figura di Giuda, a duemila anni dall'evento è ancora una figura nuova, viva e che si rinnova, Giuda è la quintessenza dell'uomo, che cerca a modo suo la giustizia, la sua giustizia, la verità, la sua verità tattica, ben diversa dalla verità strategica. Ma Giuda Iscariota è soprattutto una figura moderna, attuale, una figura che attraversa indenne le storia, che si reincarna, dalla creazione in nuovi volti, in nuovi corpi, rimanendo fedele a se stesso. (segue)

2° Parte. - Giuda Iscariota è un politico, il politico per eccellenza, il servo vile e servile di molti padroni e di nessuno, neppure di se stesso. Giuda rappresenta l'opportunismo, il trasformismo camaleontico presente da sempre anche nella politica italiana, egli rappresenta il cambio di bandiera, il colpo di mano, il tradimento, il tattico cieco che per interesse personale fa cadere un governo, il politico che salta costantemente sul carro del vincitore, l'uomo senza volto, che ad ogni occasione mostra un volto diverso: sorridente, arcigno, benefico, vile, arrogante, servo e padrone nemmeno di se stesso. Giuda è l'esempio del collaborazionista, dell'intellettuale che offre e svende i suoi servizi al maggior offerente, al più forte, a colui che all'attimo sembra offrirgli la possibilità di dare una svolta economica e sociale alla propria esistenza. Giuda è l'approfittatore, a volte sagace, a volte sfortunato, eliminato, ucciso, quando il suo servizio è ormai inutile e/o sorpassato. Ma sono in molti i Giuda, anche dell'attualità. Essi non sono solo i politici senza arte né parte, senza storia e/o senza dignità. Sono i collaborazionisti, o i collaboratori, dipende da come si li fanno apparire. Sono collaborazionisti, o collaboratori, che servono i portatori di libertà unilaterale e sterminatrice internazionali. La storia si è sempre servita del Giuda di turno, del traditore, dell'infame, visto dalla parte del tradito, ma la Storia stessa ha sempre innalzato il traditore, se dalla parte del vincitore, dalla parte di colui che – col senno del poi – avrebbe scritto, o riscritto la Storia, modificandola, violentandola, stuprandola o sodomizzandola, secondo la volontà del nuovo dominatore. (fine)


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