ESCLUSIVA - Molfetta calcio, Corrado Uva al presidente De Nicolò: non sono un mercenario
L'ex capitano risponde alle accuse: “Su di me solo falsità e fango”
MOLFETTA - E' polemica tra il presidente del “Molfetta calcio” e l'ex capitano Corrado Uva (foto). De Nicolò durante la conferenza stampa di presentazione della squadra, sulla partenza di alcuni giocatori importanti, espresse il dispiacere e il rammarico per il silenzioso congedo di Uva, con l'aggiunta di una riflessione su una presunta invadenza dei genitori del giocatore nelle scelte tecniche.
Era inevitabile che le parole e i toni non lusinghieri arrivassero alle orecchie di Uva, che dopo sei stagioni, le ultime tre da capitano e 120 reti, non ci sta a passare per ingrato o maleducato, e ha voluto incontrare “Quindici” per dire la sua.
«Non sono tipo da alimentare polemiche, non l'ho mai fatto, ma di fronte a ciò che il presidente ha detto pubblicamente, non posso tacere. De Nicolò si è lasciato andare a dichiarazioni improprie, fuori luogo e non veritiere nei miei confronti. A partire dal cattivo gusto di tirare in ballo i miei genitori che avrebbero cercato di interferire nelle scelte del tecnico. Una cosa ridicola che non sta ne in cielo, ne in terra, ma che ho avvertito come fango. Mio padre e mia madre, sono i miei primi tifosi, mi sono sempre stati vicini nelle scelte e comunque nessuno si deve permettere di dire alcunché».
A quanto pare sei andato via senza informare il presidente?
«E cosa dovevo dire quando all'inizio di luglio il presidente ha detto a me e Carlucci “fate quello che volete”? Non sapevamo quali erano le sue intenzioni e se avrebbe iscritto la squadra. Non ci sto a passare per ingrato e mercenario. Per sei anni ho vestito con orgoglio la maglia biancorossa della mia città. Ho sempre fatto il mio dovere e non mi sono mai tirato indietro. Ho ricevuto in cambio l'affetto dei tifosi a cui resto legato, mentre molte promesse del presidente si sono perse per strada, e mi fermo qui per non alimentare altre polemiche. Ci sarà modo d'incontrare il mio ex presidente, anche perché alcune questioni economiche sono ancora aperte”.
Dispiace però lasciarsi tra le polemiche
«La squadra l'anno scorso ha fatto qualcosa di straordinario. Tutti quanti abbiamo sperato che il progetto potesse continuare. Se non è stato possibile pazienza, non è la fine del mondo, ognuno per la sua strada e amici come prima. De Nicolò però si è dato molto da fare per trattenere altri, invece verso di me e Carlucci solo silenzio. Sono proprietario del mio cartellino, ho ricevuto tante offerte, tranne che da Molfetta, alla fine ho scelto il Liberty Bari e non era neanche la proposta più vantaggioso. Se mi interessavano solo i soldi, sarei andato altrove».
I tuoi tifosi li rincontrerai al “Paolo Poli”, ma dopo sei anni, da avversari
«Ai tifosi sarò sempre legato. In sei anni hanno gioito e lottato con noi, ci hanno sempre seguito anche nelle trasferte più lunghe e di questo li ringrazio tutti. Li invito a continuare a sostenere la squadra biancorossa, perché le persone passano, la maglia resta. Certo poi quando si va in campo, conta solo la maglia che indossi. Vorrei salutare il mister Di Giovanni e tutti i giocatori, vecchi e nuovi, che si stanno preparando per la nuova stagione. Faccio i migliori auguri e sono certo che faranno di tutto per mantenere alta la dignità calcistica della mia città. In sei anni credo di aver dato il mio piccolo contributo».
Autore: Francesco Del Rosso