Erika Cormio nuova segretaria del Pd di Molfetta
MOLFETTA – Al congresso cittadino del Pd di Molfetta si è riusciti ad eleggere un nuovo segretario dopo i pasticci del tesseramento e la nomina di un commissario Giampiero De Nicolò (quello con l’accento) non proprio super partes, ma espressione di una parte, quella che fa capo al segretario provinciale Ubaldo Pagano, uno degli artefici della caduta dell’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio con la complicità del presidente della Regione Michele Emiliano.
La nuova segretaria è Erika Cormio (foto), commercialista nello studio del padre Ennio, già candidata, senza fortuna, sia alle elezioni regionali che a quelle comunali e che era stata esclusa anche dal sindaco Tommaso Minervini, dalla giunta del ciambotto di destracentro delle liste civiche, del quale anche il Pd di Molfetta fa parte, come un’ottava lista civica.
Erika aveva preso male questa esclusione e ora con la nomina alla segretaria del partito, le viene riconosciuta quella visibilità alla quale aspirava. Una ragazza in gamba di 33 anni (oggi è il suo compleanno: auguri!) sulle cui spalle graverà il pesante compito di far recuperare al partito iscritti e voti, dopo la debacle elettorale. Ma sarà soprattutto il recupero della credibilità, il compito più difficile del Pd, in conflitto con se stesso e non aperto al confronto con l’opinione pubblica, a causa della scarsa democraticità del suo ex segretario Piero De Nicolo (quello senza accento).
Quale ruolo avrà De Nicolo ora nel partito? Continuerà a fare il regista occulto o dovrà accettare il compromesso con Nicola Piergiovanni, unico salvatore del partito dal disastro, un compromesso che ha portato alla nomina di Erika. Quest’ultima a sua volta dovrà dimostrare autonomia dall’ex segretario.
Un compito difficile, una sfida impegnativa, nella quale sicuramente la trentenne, prima donna a guidare il Pd a Molfetta, ce la metterà tutta. Le facciamo gli auguri di buon lavoro, sperando che riesca a districarsi fra i vari volponi del Pd, vecchi e riciclati, che finora hanno fatto tanti danni al partito, favorendo l'avanzata della destra che sembrava definitivamente sconfitta e che ora, anche grazie al Pd, è tornata alla guida della città. Una destra pasticciata, quella del ciambotto, che mette insieme gli ex colonnelli di Azzollini e i residui del Pd, pronti ad occupare tutte le poltrone possibili. Riuscirà Erika a riportare il Pd nel centrosinistra, a quel partito che il suo indimenticabile nonno Sandrino Fiore, aveva contribuito a fondare, dopo tanti anni di militanza nel vecchio Pci? Molti lo sperano. Ma la strada non è facile ed è tutta in salita. "Mo' ava' less", come recitava un suo non felice e brutto slogan elettorale.
A proposito di donne, non si sa quale ruolo avrà nel partito l’ex consigliera comunale Annalisa Altomare usata per far cadere l’amministrazione Natalicchio e gettata via subito dopo, emarginandola all’interno del partito e della città. Probabilmente Annalisa sceglierà di non occuparsi più direttamente di politica, anche per l’imbarazzante situazione di Lillino Di Gioia che ha “cambiato verso” appoggiando la candidata di Antonio Azzollini e della destra, Isa de Bari, alle ultime elezioni amministrative.
Sul congresso del Pd e della cosiddetta mozione unitaria parleremo e commenteremo più diffusamente in un altro articolo e sulla rivista mensile “Quindici” in edicola.
“Quindici” quello che gli altri non dicono.
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