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Eredi della storia e Associazioni combattentistiche di Molfetta ricordano e condannano la strage di Bologna del 2 agosto 1980
02 agosto 2023

 MOLFETTA – Eredi della storia e associazioni combattentistiche di Molfetta ricordano e condannano la strage fascista di Bologna del 2 agosto 1980.

«Era un giorno di un'estate caldissima quella del 2 agosto 1980 ed anche nella stazione di Bologna la gente cercava un po' di refrigerio all'interno della sala d'attesa della seconda classe. Scorreva la vita in quella sala d'attesa, anziani che leggevano, mamme che si prendevano cura dei propri bimbi, bambini che si rincorrevano spensieratamente...erano tutti in attesa di partire verso mete di villeggiatura dopo un anno di lavoro.

Alle 10:25 un enorme boato squarciò all'interno della sala d'aspetto quei momenti di vita.

Bologna era stata vigliaccamente colpita al cuore.

Dopo i primi momenti di grande e comprensibile confusione, subito si mobilitò la macchina dei soccorsi. Tutti quelli che potevano si recarono presso la stazione ferroviaria, vittima di una violenza senza precedenti. Ambulanze, taxi ed il famoso tram 37 divenuto il simbolo di quella tragedia. Furono tanti i morti, 85, di tutte le età ed estrazione sociale, i terroristi non risparmiarono nemmeno i bambini. Ci furono anche 200 feriti, alcuni in maniera grave.

Sin da subito le indagini assunsero una pista precisa, eravamo negli "anni di piombo", di cui quello di Bologna fu l'attentato più cruento ed infame di quel tragico periodo della storia recente italiana.

La pista era quella neofascista, pista che negli anni è stata confermata dai vari gradi di giudizio della giustizia italiana.

Furono accusati Valerio Fioravanti e Francesca Mambro come esecutori materiali della strage e come mandanti fu individuata l'orbita che ruotava intorno alla loggia massonica P2 di Licio Gelli.

Con la strage di Bologna fu raggiunta la parte più buia della recente storia d'Italia, quella che il giornalista Sergio Zavoli definì "la notte della Repubblica".

L'associazione "Eredi della Storia" unitamente alle associazioni combattentistiche e d'arma ANMIG e ANCR si inchinano al dolore, mai lenito, dei congiunti delle povere vittime vigliaccamente colpite da una mano folle e assassina.

Ed auspicano che su quelle zone d'ombra che ancora oggi persistono in questa tragica vicenda venga fatta luce, chiarificatrice e definitiva.

Per quello che si deve per le vittime, per i loro congiunti e per la nostra Patria».

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