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Emergenze energia: a Molfetta un Progetto Pilota per lo sviluppo delle energie alternative Nella Sala Turtur incontro organizzato dalle università di Bari e Bologna sullo sviluppo di energie alternative in territorio molfettese
09 aprile 2008

MOLFETTA - Progetto Pilota: si chiama così l'iniziativa avviata dal Dipartimento di Chimica Industriale e dei Materiali dell'Università di Bologna e dal Dipartimento di Chimica dell'Università degli studi di Bari per la strutturazione di un piano energetico comunale atto a coprire il fabbisogno energetico della nostra e di molte altre città italiane. Il progetto, già realizzato con ottimi risultati nel comune di San Lazzaro, in provincia di Bologna, verrà presentato alla futura amministrazione con l'obiettivo di valutare nell'arco di un anno massimo le possibilità di realizzazione di impianti di sfruttamento dell'energia solare sul territorio molfettese. A parlarne è stato ieri un ricercatore molfettese del Dipartimento di Chimica dell'Università di Bari, Gianluigi de Gennaro, in occasione di un incontro tenutosi alle 18 nella Sala Turtur, aperto al pubblico e condotto dal prof. Leonardo Setti, del Dipartimento di Chimica Industriale dell'Università di Bologna sull'emergenza energetica. Dopo una breve introduzione della Dott.ssa Antonella Bellomo, Commissario Straordinario del Comune di Molfetta, il prof. Setti ha catturato l'attenzione di tutto il pubblico in una veloce cronistoria del consumo umano delle energie non rinnovabili e ha fornito una serie limitata ma emblematica di numeri per chiarire come la questione dell'alto consumo e veloce esaurimento di queste fonti sia un problema di costi prima ancora che ambientale. Calcolando che la velocità con cui immettiamo anidride carbonica nell'aria è 10.000 volte superiore a quella con cui la natura la produce nei millenni e che le scorte di petrolio, gas e carbonio non sono inesauribili, il prof. Setti, oltre a ricordare che stiamo già vivendo il picco del petrolio (ossia il momento in cui la domanda e l'offerta del petrolio sono pari), ha aggiunto che anche i picchi del gas (2017) e del carbonio (2044) non sono poi così lontani. Per arginare il problema l'Italia corre già ai ripari e in cambio di un maxi accordo con la Russia sul gas europeo - ricorda il professore - cede la Basilica di San Nicola di Bari. Ma la vendita del nostro patrimonio artistico-culturale, pur volendo, non fornirebbe una soluzione a lunga scadenza. Da qui la necessità di investire sullo sfruttamento dell'energia solare, una fonte inesauribile e di gran lunga più democratica di petrolio o gas, e sulla produzione di impianti adeguati a questo tipo di sfruttamento dell'energia. Perché un progetto di recupero energetico sia efficace è necessario però l'intervento dei cittadini: da qui parte l'idea di piani energetici comunali integrati per la cui realizzazione collaborano le due università. L'incontro è stato infine piacevolmente intervallato da continue curiosità e provocazioni provenienti dal pubblico a cui hanno volentieri risposto il prof. Setti e Gianluigi de Gennaro. Quest'ultimo ha invitato gli interessati a partecipare ai prossimi incontri che si terranno per l'organizzazione del Progetto Pilota.
Autore: Giovanna Bellifemine
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