Emergenza neve. Le responsabilità del caos della Protezione civile. Un documento accusa chi doveva intervenire e non l’ha fatto
Al momento di andare in stampa “Quindici” è venuto in possesso di un documento che rappresenta un atto di accusa nei confronti di chi doveva provvedere al funzionamento della Protezione civile e non l’ha fatto. Abbiamo stravolto il giornale all’ultimo momento per pubblicarlo e ve lo mostriamo in queste pagine. Siccome siamo abituati a fare giornalismo sui documenti e non sulle chiacchiere e i pettegolezzi, che lasciamo volentieri ad altri che lo fanno da 30 anni, vi mostriamo il documento che tra l’altro smentisce anche la diceria dell’amministrazione che non ha fatto nulla (consiglieri Pd Annalisa Altomare e Roberto La Grasta, dove eravate?) e che, invece, dimostra come il sindaco Paola Natalicchio si fosse attivata già il 18 novembre 2014 con delibera prot. N. 75637 per predisporre un piano di protezione civile, con la nomina dei responsabili delle funzioni di supporto e delle sottofunzioni. Con tanto di nomi e cognomi che è possibile leggere su questo documento che stabilisce che i responsabili «operino presso il Centro Operativo Comunale (il famoso C.O.C. di cui si è parlato in questi giorni, ndr), per le competenze loro demandate nell’ambito della pianificazione di protezione civile, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale». In pratica, esistono precise responsabilità. Come mai nessuno si è mosso? Chi risponde per le inefficienze e i default della Protezione civile, che costeranno decine di migliaia di euro alla comunità? Certamente le cose non sono andate bene, ma la presenza di questo documento (volutamente ignorato?) costituisce un presupposto anche di un intervento della Procura della Repubblica. Alla fine tutte le responsabilità sono state scaricate sul comandante della Polizia Municipale cap. Giuseppe Gadaleta, che avrà avuto anche le sue colpe e le sue difficoltà ad operare da solo in condizioni di emergenza, ma è stato l’unico che ci ha messo la faccia e la salute (ha rimediato anche una lussazione alla spalla scivolando sul ghiaccio) e soprattutto se il Coc fosse stato attivato per tempo e in particolare se i dirigenti addetti al servizio avessero svolto i loro incarichi, tutto il caos che si è generato, non sarebbe accaduto o sarebbe stato ridotto. Il commissario Mauro Passerotti ha preso atto dell’esistenza di questo piano? Cosa ha fatto in proposito? Inoltre, se non ricordiamo male, il tecnico responsabile della Protezione civile era stato individuato nell’ing. Enzo Balducci. E’ stato coinvolto l’ing. Balducci? Se no, perché? Tutti questi interrogativi meritano una risposta e se necessario anche azioni di responsabilità, perché non si può lasciare una città nel caos e nell’improvvisazione confidando solo nella buona volontà e nel sacrificio della polizia municipale e dei volontari. Dove sono tutti i soloni pronti a criticare? A fare gli eroi su Facebook in vista della campagna elettorale? La gente merita risposte e bisognerà darle e noi di “Quindici” indicheremo fatti e personaggi, per consentire ai cittadini di votare in modo responsabile, per evitare errori che poi ricadrebbero su loro stessi e sul futuro della città: ci sono troppi demagoghi e presunti profeti in giro. La democrazia è anche questo, la stampa libera ha il diritto dovere di fare anche questo. E lo farà.