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Elezioni provinciali un test significativo anche per la politica molfettese
04 giugno 2004

MOLFETTA – 4.6.2004 Mancano ormai pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, il Comune e la Provincia di Bari (nella foto, il palazzo della Provincia), facciamo un po' il punto della situazione. Il centrodestra è partito un po' in ritardo nel designare come suoi candidati il presidente della Fiera Luigi Lobuono per il Comune di Bari e l'on. Francesco Amoruso per la Provincia, due candidature maturate al termine di un'estenuante trattativa fatta di veti incrociati, pregiudiziali velenose e incursioni di nuovi pretendenti. Sono intervenuti i maggiorenti romani per mettere fine ad all'impasse, mentre il centrosinistra aveva già da tempo con i suoi candidati, il magistrato Michele Emiliano per il Comune e Vincenzo Divella per la Provincia, avviato la macchina elettorale. A Molfetta la candidatura dell'on. Amoruso è stata accolta con soddisfazione solo da AN, mentre per altri della coalizione di centro-destra il consenso è solo di facciata, soprattutto per i candidati, che per il ridimensionamento dell'ospedale, temono di non aver trovato un candidato trainante e temono di perdere voti per questo motivo. Una candidatura che ha scongiurato anche le velleità di Marcello Vernola di provare la riconferma provinciale, passando armi e bagagli nel centrodestra, col suo movimento “Popolari per la Puglia”. Questo nuovo partito ha trovato subito aderenti anche a Molfetta: il consigliere uscente ex “Margherita” Vincenzo Pagano e Pino Amato sempre pronto a salire sul primo carro che passa in direzione di nuovi ed appetitosi incarichi. Infatti, al “nostro” Pino era dato per certo verso un assessorato provinciale nella giunta tecnica che Vernola si apprestava a nominare fino alla fine del mandato. Pare che qualche altro politico molfettese abbia posto a Vernola un vero e proprio veto e così l'incarico è sfumato, tra la gioia di alcuni che bazzicano nella stessa maggioranza di governo cittadino. Vernola ha chiamato a se non solo piccoli amministratori, ma anche politici di vecchio rango ed affettivamente legati alla sua famiglia, tra cui l'ex on. Enzo de Cosmo, che si sta esponendo in prima persona con un ruolo di padre nobile del movimenti di matrice democristiana. Si vocifera di un possibile incarico in qualche importante ente regionale o barese, che i vernoliani potranno rivendicare se le cose andranno come sperano. Mai come questa volta le vicende baresi s'intrecciano con quelle molfettesi, soprattutto nel centrodestra e partiti affini. Oltre alla verifica del consenso in maniera singola ed aggregata dei partiti della Casa delle Libertà (Fi, An e Udc), sarà interessante verificare quanto valgono realmente l'Udc e il Nuovo Psi, alla prima prova elettorale a Molfetta. Indicativo sarà il responso sia per il gruppo Visaggio, che per il Pri di Pietro Uva, soggetti soci fondatori del progetto civico del sindaco Tommaso Minervini. Un'affermazione di queste forze, a discapito degli altri, rafforzerebbe il sindaco che così potrà navigare tranquillamente fino al 2006 e riproporsi per un nuovo mandato. In caso di risultato deludente, il garofano di destra rischia di sfiorire anzitempo con il ritorno di Visaggio & soci alle personalissime liste civiche a tutela dei propri assessorati, lasciando il sindaco a vedersela da solo con le pretese dei partiti maggiori. In tal caso i partiti della CdL, An in primis potrebbero chiedere con forza una ricomposizione della giunta, cioè più assessorati, con la minaccia di una possibile futura pretesa alternativa a Tommaso Minervini nel 2006 o anche prima. Non secondarie le prossime scadenza legale al rinnovo degli incarichi alla Multiservizi, e Collegi Revisori dei Conti sia all'Asm sia al Comune. La prova quindi si annuncia delicata sia per la coalizione sia per i singoli candidati che dovranno anche dimostrare il consenso, dopo tre anni di gestione della città. Sarà anche il primo tempo di una partita più ampia, in prospettiva delle regionali dell'anno prossimo e nel 2006 delle politiche e comunali. Per il centrosinistra si tratterà in primo luogo di verificare quanto vale ancora a Molfetta l'area progressista con le sue variegate articolazioni. Sarà un banco di prova per i “Democratici di sinistra”, alla ricerca di una nuova identità visibile locale e soprattutto per “la Margherita” con il rientro alla politica attiva in città dell'ex sindaco Guglielmo Minervini, promotore di un'intesa con i movimenti centristi locali (Riscatto della città, Ambientalisti e Politica Nuova). Una partita cruciale per l'ex sindaco per dimostrare ai vertici pugliese del suo partito di contare ancora qualcosa, almeno a Molfetta. “Rifondazione comunista” si aspetta, alla luce delle sue battaglie visibili sui temi nazionali e locali, un allargamento del consenso. Per i socialisti dello “Sdi”, “Comunisti italiani” e “Verdi” e si tratta di vedere la consistenza del proprio zoccolo duro, mentre sono un'incognita “Udeur” del tandem Mastella-Martinazzoli e la lista “Sociali Autonomisti” che fa riferimento a Rino Formica e Alberto Tedesco. Una buona prova complessiva per il centrosinistra, forse aprirebbe l'inizio di una nuova stagione per una proposta progressista e una coalizione, che dal 2001 sembra aver smarrito le proprie ambizioni. Francesco del Rosso
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