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Ecco Lech Lechà Purim, il summit dell'ebraismo meridionale a Trani Tra le tante personalità attese, prevista la partecipazione del Console Generale degli Stati Uniti
03 marzo 2015

TRANI – E’ in corso tra Trani e Barletta la terza edizione di Lech Lechà Purìm,  Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica. L’epicentro delle manifestazioni è la Sinagoga di Trani. E’ da qui che si proietteranno sul territorio decine di eventi della Settimana di Lech Lechà che quest’anno cade in coincidenza con la festa di Purìm durante la quale si svolgeranno conferenze, presentazioni librarie, concerti, danze, cucina kasher, studio dei testi scritturali e lo Shabbath nell’incantevole scenario di Piazzetta Scolanova, proprio davanti alla Sinagoga tornata a nuovo splendore dopo recenti lavori di restauro.  Il tutto proiettato alla ricerca di radici antiche e di prospettive per il futuro.
Lo stesso titolo del festival (Lech Lechà ossia Va’ verso te stesso) richiama simbolicamente la dimensione dell’interiorità, i valori del dialogo spirituale, le ragioni più profonde della relazione con se stessi e con l’alterità. Il titolo della nuova edizione del Lech Lechà –ha voluto legarsi quest’anno a una imminente ricorrenza ebraica, la festa di Purim: essa cade il 14 del mese di Adàr, secondo il calendario ebraico (4–5 marzo 2015 secondo il calendario civile). È una festa gioiosa istituita successivamente a quelle stabilite dalla Toràh in ricordo della salvezza del popolo ebraico ad opera della regina Ester.  La tradizione vuole che durante il Regno di Assuero, re di Persia e di Media, avvenne che il più potente dei dignitari del re, Hamàn fu indispettito da Mordechài, cugino e tutore della regina Ester, il quale non si inchinava al suo passaggio. Hamàn istigò il re Assuero a emettere l’ordine di distruggere tutto il popolo ebraico cui Mordechài apparteneva. Fu perciò estratto il pur (la sorte) del giorno in cui la distruzione sarebbe avvenuta: il 13 di Adàr. La regina Ester riuscì tuttavia a capovolgere le sorti ottenendo la distruzione di Hamàn e la salvezza degli ebrei di Persia. Questi avvenimenti sono narrati nella Meghillàth Ester (Rotolo di Ester) che viene letta in tale  ricorrenza.

Il denso programma di Lech Lechà Purim, è cominciato lunedì 2 marzo e proseguirà fino a sabato 7 marzo con l’alternarsi e susseguirsi di decine di eventi fra Trani e Barletta, eventi che proveranno  a narrare il complesso universo della “cultura ebraica”; una settimana tra arte, cultura e letteratura ebraica che quest’anno coincide con la festività ebraica di Purìm e che rende Lech Lechà uno dei più importanti eventi dell’ebraismo italiano. 

La manifestazione vede la presenza di rabbini, studiosi, musicisti e da quest’anno coinvolge anche alcune scuole di Trani e Barletta. La scelta è quanto mai significativa perché questo viaggio verso le proprie radici riguarda tutti in un territorio come quello pugliese e più in generale del Sud nel quale i rapporti con la cultura ebraica vantano un passato più che millenario. La prima giornata, lunedì 2 marzo, è cominciata dal Liceo Statale Classico e Scienze Umane De Sanctis di Trani, con la presentazione del libro di Thomas Saintourens Il Maestro, dedicato al pianista Francesco Lotoro, tra i direttori artistici della stessa manifestazione, e condotto da Danilo Marano. Lo scrittore francese definisce il maestro Lotoro «eroe silenzioso che un giorno scoprì di avere una missione, ossia trovare e riportare in vita la musica creata in tutti i campi di concentramento dai musicisti deportati». Oggi, dichiara Lotoro, se tutti questi musicisti fossero sopravvissuti, la cultura umana e il mondo musicale del XX secolo si sarebbero sviluppati in modo diverso. E’ difficile comprenderlo da uomini liberi ma quando si è vicini alla morte le forze umane raddoppiano e nel momento più tragico della Storia, l’uomo ha trovato forza e lucidità per scrivere.

La giornata è proseguita, a Barletta, alle 17 presso la Sala Comunità S. Antonio, con I love Israel: Sentimenti dell’ebreo nei riguardi di Eretz Israel. Israele è un’idea prima che uno Stato o una porta d’accesso alle cose dello spirito. Foraggia sentimenti, ispira energie d’amore, scatena odii incontrollabili (da parte di chi Israele non lo conosce) e porta il nome di un patriarca, quel Yaakov che “combattè persino contro Dio”. A parlarne sono stati Guido Regina, già Primario di Chirurgia vascolare presso il Policlinico di Bari da anni impegnato nella promozione dei valori e della bellezza intellettuale incarnata nello Stato ebraico. Moderatore Ottavio Di Grazia. A seguire, stesso luogo alle 18, Serena Di Nepi ha presentato “Sopravvivere al ghetto: Per una storia sociale della comunità ebraica nella Roma del cinquecento”. C’è qualcosa che lega indissolubilmente il popolo ebraico ai libri. Gli ebrei possiedono il Libro per eccellenza: la Torà, non solo Legge scritta da Dio e summa della storia dell’Umanità e dell’Universo ma thesaurus della Scienza e Tecnica che segna i meccanismi dell’intelletto, scaffale di idee e valori utili a esercitare il gusto del progresso e della libertà d’espressione

Sempre a seguire, ore 19, La kasheruth come profilassi del corpo e della mente, relatore Rav Scialom Bahbout, una lezione dedicata alla memoria di Concetta Dadamo. Il nutrimento materiale è paritetico a quello spirituale, a esso sono dedicati fiumi di pagine di Torà, Mishnà e Talmud al punto che è nata una disciplina di vita e salute, la kasherut. Non si può mescolare latte (o suoi derivati) e carne durante lo stesso pasto, la kasherut raccomanda quali carni o grassi di un animale possano essere mangiati; sono ammessi solo quadrupedi che hanno l’unghia spaccata e sono ruminanti, l’animale va macellato in modo conforme alla halachà. Tutti questi momenti sono legati da un filo sottile che lega indissolubilmente il popolo ebraico ai libri e al libro per eccellenza: la Torah che attraverso la vita degli ebrei e della loro storia permeandone cultura e vita quotidiana.

La manifestazione è proseguita in serata con Il Canto di Abramo: a Barletta, nella Sala Athenaeum alle ore 20, di scena Józef Koffler e l’avanguardia musicale tra le due Guerre, un recital con la pianista Elzbieta Sternlicht dedicato al compositore, didatta e musicologo polacco Koffler che, successivamente all’occupazione tedesca dell’Ucraina, fu catturato con la moglie e il figlio e trasferito presso il Ghetto polacco di Wieliczka.

La prima giornata si è conclusa a Trani, presso il Ristorante Taverna Portanova in piazza Ferdinando Lambert 7, e per tutta la settimana si può mangiare kasher sotto stretta sorveglianza del Rabbinato di Napoli al costo promozionale di € 17,00. Le pietanze saranno accompagnate dal vino kasher prodotto da l’Antica Casa Vinicola «Leuci» di Guagnano (Le), unica azienda pugliese che produce vini kasher.

Giornata centrale nell’ambito della manifestazione, per i suoi  molteplici significati storici, religiosi e culturali è quella di oggi martedì 3 marzo quando alle ore 17 sarà inaugurata la Sinagoga Scolanova  di Trani, dopo i lavori di restauro che ne hanno visto per diversi mesi la temporanea chiusura. Gli interventi, che hanno riguardato l’interno del plurisecolare edificio di culto, sono stati finanziati con fondi previsti dalla Legge 175/2005 dedicata ad importanti interventi di recupero del patrimonio culturale ebraico presente in Italia. I lavori sono stati coordinati dalla Comunità Ebraica di Napoli (a cui fa capo la Puglia ebraica), in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia (responsabile la dr.ssa Lucia Caliandro), progettati e diretti dall’architetto barlettano Nicolangelo Dibitonto.

È l’evento che segna fortemente questa edizione del Lech Lechà. La sinagoga è il luogo ebraico per eccellenza, non a caso la cerimonia di inaugurazione sarà preceduta alle ore 12 da una lezione del Rabbino Capo di Napoli Rav Umberto Piperno Preghiera pubblica e privata attraverso gli scritti di Ieshyà da Trani detto il Mabit; una full immersion sotto la guida di numerose autorità rabbiniche (tra le quali Rav Piperno, Rav Bahbout, il Maskil Valter di Castro e il Maskil Marco Dell’Ariccia) nei testi che costituiscono l’ossatura stessa dell’ebraismo, la sua cifra storica e religiosa e che accompagnerà i partecipanti nello studio della Toràh e della Mishnà, del Talmud e della Halachà anche in relazione alla festa di Purim che si svolge in questi stessi giorni.

L’inaugurazione sarà accompagnata da un’altra lezione di Rav Piperno su Democrazia e Repubblica nel commento di Abravanel redatto a Monopoli, seguirà una lezione del Rav Scialom Bahbout Il rotolo di Ester e l’eclissi di Dio; seguiranno gli interventi di Renzo Gattegna (presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane), Colombia Barrosse (console generale degli Stati Uniti d’America per il Sud Italia), Pier Luigi Campagnano (presidente Comunità ebraica di Napoli), Antonio De Iesu (Questore di Bari),  Clara Minerva (Prefetto della Provincia di Barletta-Andria-Trani), Maria Rita Iaculli (Commissario prefettizio Comune di Trani) e Pasquale Cascella (Sindaco Comune di Barletta). Modererà Cosimo Yehudah Pagliara (referente regionale della comunità di Napoli).

La gran parte degli eventi su Trani non ricadenti in Sinagoga si svolgeranno presso l’Auditorium San Luigi (Piazza Mazzini), ivi si terranno conferenze, presentazioni librarie e concerti sia pianistici che orchestrali grazie alla collaborazione della A.C.L.I. Trani.

Lech Lechà Purìm è sostenuto dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e altresì patrocinato da Unione Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Napoli, Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria di Barletta, Associazione Musicale Suoni del Sud di Foggia e American Chamber of  Commerce in Italy.

Durante la settimana, libri di argomento ebraico saranno presentati dagli Autori con la partecipazione di giornalisti e uomini di cultura. Ogni libro sarà acquistabile presso lo stand di editoria e discografia ebraica a margine della relativa presentazione (a cura della Libreria La Penna Blu di Barletta) con una ricca offerta di opere editoriali, saggistica, letteratura religiosa e sociale, romanzi e pubblicazioni recenti di autori ebrei.

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