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Ecclesiadi, calcio: in finale Cattedrale e Sant'Achille, al Paolo Poli sarà spettacolo. Stasera finale di calcio a 5
10 giugno 2009

MOLFETTA - Nessuna sorpresa dal campo del Seminario Regionale di Molfetta (galleria fotografica) : saranno le parrocchie di Sant'Achille e Cattedrale a giocarsi, nelal leggendaria cornice del Paolo Poli, in serale, la finalissima del torneo di calcio a 11 delle Ecclesiadi, che di fatto chiuderà il calendario della manifestazione. Sant'Achille ha superato nella prima semifinale San Domenico, mentre ben meno agevolmente di quanto non fosse accaduto nel girone la Cattedrale ha battuto l'Immacolata: e attenzione, perché le merengues, nella versione andata in scena sabato pomeriggio (i due giorni di attesa per la cronaca sono dovuti in parte allo spazio dedicato alle donne del calcio a 5, in parte alla lunga maratona elettorale) possono avere velleità di bronzo, nella finale per il terzo posto. Indipendentemente dal come, ci sono comunque le due squadre che occupavano le prime due piazze del girone unico ad occupare le due caselle delle finaliste: qualche sospetto sull'aver preso un po' sottogamba le semifinali, e soprattutto di avere la testa già al Paolo Poli, l'hanno destato. E', ad ogni modo, la finale prevista, la finale più giusta. SANT'ACHILLE – SAN DOMENICO San Domenico, memore della partita giocata nel girone contro gli stessi avversari, e cosciente dei suoi limiti, inizia molto attentamente, e con una ammirevole concentrazione: sono anche i ritmi inizialmente molto blandi a fare buon viso alla formazione azzurra. Ma, come detto, è lì dietro che San Domenico ha sempre sofferto, e infatti è su un grave buco difensivo che l'estremo difensore deve subito superarsi . E' il preludio al gol, con il solito copione: lancio lungo, difesa in affanno, e il n.10 di Sant'Achille realizza un gol tutto sommato facile. E' apprezzabile la reazione di San Domenico, che prova a spingere soprattutto sulla fascia destra, ma il n.3 di Sant'Achille giganteggia nel primo tempo. Arriva il raddoppio, con un tiro al volo in area del n.14 di Sant'Achille, che premia una squadra concreta, ma punisce, per il momento oltremisura, l'impegno di San Domenico, che nei fatti però non ha mai impensierito la porta di Sant'Achille. Nella ripresa il copione non sembra cambiare: prima il 10 dei rossi fa tutto bene, ma invece di servire un compagno meglio piazzata cerca gloria personale, non trovando però il gol, poi il 3-0 arriva, con il n.4 Lucanie, tra i più positivi dei suoi. La finale è in ghiaccio, e anche a livello psicologico San Domenico ne risente. Sant'Achille rischia di dilagare: il n.16 spreca di testa, confermando l'enorme difficoltà degli avversari sui lanci lunghi, poi il n.10 trova il gol del 4-0 in solitudine assoluta, dopo qualche tentativo di San Domenico, soprattutto di testa, senza fortuna. Arriva però il gol della bandiera per gli azzurri, segnato dal n.7 pescato bene in area, poi una gran traversa su punizione del n.4 De Judicibus, su cui non arriva il tap-in in rete, suggella il buon momento di San Domenico. Ma è solo un break: Sant'Achille, dopo aver fallito un 2 contro zero in contropiede, trova il 5-1 con il n.9 Amoruso, che beccato in area da un traversone tocca morbido a incrociare. Ci prova addirittura in rovesciata il n.17, ma la palla termina fuori, arriva invece sugli sviluppi di un calcio d'angolo il definitivo 6-1, realizzato dal n.3 di Sant'Achille, che finisce in assoluta scioltezza: buoni scambi, buona intesa, i ragazzi, complice il risultato tranquillo, si trovano alla perfezione in avanti. Alla fine la squadra di San Domenico commenterà la sfida come la propria migliore prestazione nel corso del torneo, e non è che dica una bugia, anzi: anche così si legge la grande prova di Sant'Achille. Il guanto per la sfida “finale” è lanciato. IMMACOLATA – CATTEDRALE 1-3 Se ci sono segnali di risveglio da San Domenico, si può parlare addirittura di grande prestazione, per quel che si era visto sinora, da parte dell'Immacolata: una sfida che doveva premiare la Cattedrale ha premiato effettivamente la Cattedrale, ma con un risultato assai più contenuto delle attese, e, soprattutto, non lasciando trasparire una differenza di valori in campo così disarmante. Va comunque detto che la Cattedrale alla fine mostra la sua superiorità e quella dei suoi solisti, ma, ed è una bella notizia, questa semifinale è stata partita vera. L'avvio, tanto per chiarire, è tutto dell'Immacolata: buon ritmo, ed è il portiere della Cattedrale il primo a dover intervenire, superandosi in uscita. I bianchi ci provano, la Cattedrale è bloccata e infatti il mister schiuma rabbia dalla panchina. Ma, come detto, alla fine la Cattedrale è la Cattedrale, concreta, valida, letale: prima, su un diagonale velenoso dei canarini, il portiere avversario ci arriva in extremis, deviano in angolo, poi nulla può su deviazione di testa di un proprio difensore, per la più classica delle autoreti. “La fortuna aiuta gli audaci”, si dice, ma non è vero per l'Immacolata, che audace lo era stata, e nell'episodio è obiettivamente sfortunata. E accusa inevitabilmente il colpo: prima un esterno della rete sul tiro del n.11 della Cattedrale, poi un intervento in ritardo di un difensore su un avversario che andava defilandosi causa un rigore. Il n.9 della Cattedrale spiazza il portiere, ed è 2-0. Una buona Immacolata è sotto di due reti, e non sa bene il perché. Il perché lo spiega di lì a poco il n.10 della Cattedrale, con una cavalcata trionfale: ruba palla sulla propria trequarti, si fa mezzo campo palla al piede e appena entrato in area conclude a rete epr un gran gol. 3-0, e la traversa dell'Immacolata colpita dal n.8 certo non aiuta ad evitare travasi di bile ai bianchi. E' poco prima del riposo che l'Immacolata trova un sacrosanto gol della bandiera con il n.2. Intervallo, e il risultato non cambierà più. Non cambia perché la Cattedrale gestisce bene, perché l'Immacolata paga gli sforzi e la corsa e perché il n.9 in avanti è lasciato solo a sé stesso. Potrebbe riaprire la gara, ma il 99 sbaglia un gol facile nell'area piccola, poi un controverso fuorigioco fischiato alla Cattedrale tiene ancora in ballo la partita. Ma è un'altra traversa dell'Immacolata a mettere il punto esclamativo sul passaggio in finale della Cattedrale: atteso, ma anche sudato, per questo più gustoso. Le Ecclesiadi tornano questa sera per il penultimo atto, la finalissima del calcio a 5 tra San Gennaro e Cuore Immacolato di Maria sul campo comunale “Salvemini”, preceduta dalla finale per il terzo posto tra San Domenico e Sacro Cuore.
Autore: Vincenzo Azzollini
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