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È ormai gazebo selvaggio E il sindaco concede altri permessi
15 settembre 2011

Inghiottono posti auto. Invadono strade e marciapiedi. Molti sono antiestetici. Con la stagione estiva i gazebo di pub, bar, pizzerie e quant’altro spuntano come funghi, con discrepanze e contrasti tra gestori dei locali pubblici e l’amministrazione comunale. A Bari hanno seguito una strada diversa con il sindaco Michele Emiliano che ha fi rmato un protocollo d’intesa sull’arredo urbano che obbliga i proprietari di pub e pizzerie a smantellare le strutture esterne che rappresentano veri e propri abusi edilizi. Contro questo provvedimento la reazione dei gestori dei locali si è fatta sentire. I destinatari delle ordinanze per la rimozione delle strutture esterne, hanno presidiato il Comune con l’intenzione di incontrare il sindaco Emiliano, che però non c’era. A raccogliere le proteste c’era, però, l’assessore al Commercio Franco Albore che ha rassicurato i proprietari dei locali baresi sostenendo che «il Comune è dalla parte dei ristoratori fi nché è possibile. Non oltre il limite delle leggi che devono essere rispettate da tutti». A sostegno delle loro ragioni, i ristoratori di Bari sostengono che «garantire ai clienti uno spazio all’esterno, ma protetto, è considerato vitale per gli aff ari». Inoltre, hanno evidenziato anche la necessità di mettere in atto il provvedimento, qualora lo si faccia rientrare in un progetto complessivo di rilancio del centro storico. «Non accettiamo più che siano presi provvedimenti d’urgenza sulla scia della logica dell’emergenza. Vogliamo si discuta su come avviare un nuovo processo di riqualificazione del centro storico. Noi siamo anche disposti a fare un passo indietro, ma non a inseguire singoli provvedimenti - chiariscono i ristoratori di Bari - una logica che ora respingiamo con forza». Per queste ragioni, i gestori dei locali pubblici baresi hanno tentato la strada del dialogo con la Sovrintendenza. E qui le loro ragioni hanno fatto breccia. «Abbiamo parlato per due ore - ha spiegato l’arch. Annamaria Curcuruto, capo ripartizione Territorio al Comune di Bari - il sovrintendente mi ha confermato di voler accogliere alcune delle richieste degli esercenti. Abbiamo quindi corretto l’intesa in questo senso. Ora la fi rmeremo, noi al Comune, e quindi la invieremo per la fi rma in soprintendenza. Si tratta di una formalità». Il protocollo rivisto alla luce delle esigenze dei ristoratori sarà limato, alleggerito. Non si pretenderà più che ombrelloni e tavolini siano riposti all’interno dei locali ogni sera e inoltre verrà allargato l’elenco degli arredi ammessi. Il rigore che contraddistingue la città di Bari, non sembra essere da esempio per la città di Molfetta. Gazebo e ombrelloni, sedie e tavolini sui marciapiedi sembrano ormai da anni consuetudini radicate soprattutto nella zona centrale della città. Anziché ridimensionare e disciplinare la presenza di gazebo e altri arredi urbani ingombranti, anno dopo anno queste strutture sembrano essersi moltiplicate. La zona con la maggiore incidenza di gazebo è Piazza Garibaldi, con ben sei strutture, e le conseguenze per la circolazione e il parcheggio sono notevoli. Trovare posto per le autovetture è un’impresa ardua quando si è in centro, ma già da tempo questa operazione risulta ancora più complicata per la riduzione dei parcheggi a seguito della collocazione di gazebo e arredi urbani affini. Conseguenza inevitabile è trovare vetture parcheggiate in seconda fila oppure, nella peggiore delle ipotesi, situate davanti ai gazebo. Il risultato è il restringimento della carreggiata per la circolazione delle automobili e quindi la creazione di traffi co e ingorghi. Anche lungo Corso Umberto ci sono, pur se in numero ridotto, alcuni gazebo. Anche in questo caso, pur non trattandosi di questioni inerenti il traffi co e il parcheggio, sarebbe opportuno limitare l’insorgenza di queste strutture al fi ne di garantire una maggiore fl uidità della circolazione pedonale, soprattutto quando il corso cittadino diventa sede di manifestazioni ed eventi che canalizzano un gran numero di spettatori. Per il momento l’amministrazione Azzollini sembra essere insensibile a questa regolamentazione che fa appello al buon senso e che, se applicata, restituirebbe maggiore decoro alla città. Tutti i gazebo hanno una regolare concessione per l’uso del suolo pubblico e l’autorizzazione dell’Uffi cio Traffi co e delle Attività produttive? Perché la questione non viene aff rontata in consiglio comunale, di fronte al proliferare incontrollato dei gazebo nel centro cittadino?

Autore: Angelica Vecchio
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