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E' scomparso a Molfetta Sandro Fiore, politico d'altri tempi, una vita al servizio dei lavoratori L'uomo politico è stato ricordato anche nel consiglio regionale dal presidente Onofrio Introna
05 dicembre 2011

MOLFETTA - «Dopo una vita spesa a difesa dei valori di solidarietà ed uguaglianza, ci ha lasciati Alessandro Fiore testimonianza di una politica vissuta al servizio della dignità umana e del decoro delle istituzioni».

Con questo laconico comunicato la famiglia ha dato notizia della scomparsa di un altro protagonista del Novecento a Molfetta, il dott. Sandro Fiore (80 anni), nato a Canosa, colonna portante, bandiera del Pci, consigliere comunale, assessore comunale, consigliere provinciale e regionale, una vita in politica al servizio dei lavoratori.
Mitiche le sue battaglie in consiglio comunale, gli scontri con Finocchiaro e De Cosmo, sempre nel rispetto delle rispettive posizioni e soprattutto degli avversari, mai considerati nemici.
Sandro Fiore (nelle foto) era un grande amico di “Quindici”, e del suo direttore, che ha spesso ospitato i suoi scritti e oggi rimpiange la sua figura di politico di altri tempi, quando il consiglio comunale di Molfetta era formato di uomini di alto livello e di grande qualità umana e professionale.
I funerali avranno luogo domani, martedì 6 dicembre, nella Cattedrale di Molfetta alle ore 16,15.
Il direttore Felice de Sanctis e la redazione di “Quindici” abbracciano la famiglia Fiore, in questo triste momento, esprimendo il cordoglio affettuoso e sincero per la scomparsa di un uomo che ha contribuito alla crescita e allo sviluppo della nostra città e il cui ricordo resterà sempre nel cuore dei lavoratori e dei suoi compagni.
 
Anche il Consiglio regionale ieri ha ricordato Sandro Fiore. “A nome del Consiglio regionale della Puglia e mio personale, esprimo il cordoglio per la scomparsa del dott. Alessandro Fiore, per dieci anni in Aula nei banchi del PCI, nelle prime due legislature, dal 1970 al 1980”. Nelle parole del presidente Onofrio Introna, la partecipazione dell’intera Assemblea al dolore della famiglia, che ha reso nota la perdita ricordando la “vita spesa a al servizio della dignità umana, al decoro delle istituzioni ed alla difesa dei valori”, libertà, uguaglianza e solidarietà.

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A ricordo di Alessandro Fiore. - Greatest Generation - Tink Tank|sabato 26 nov 2011 08:36:14 I Comunisti - Sono passati diversi anni da quando sono entrato nel partito. Sono contento. I comunisti fanno una buona famiglia. Hanno la pelle dura e il cuore temprato. Dappertutto prendono bastonate. Bastonate esclusive per loro. Viva gli spiritisti, i monarchici, gli aberranti, i criminali di vario grado. Viva la filosofia con fumo ma senza scheletro. Viva il cane che abbaia e morde, viva gli astrologhi libidinosi, viva la pornografia, viva il cinismo, viva il gambero, viva tutti, meno che i comunisti. Viva le cinture di castità, viva i conservatori che non si lavano i piedi ideologici da cinquecento anni a questa parte. Viva i pidocchi delle poblaciones miserabili, viva la fossa comune gratuita, viva l'anarcocapitalismo, viva Rilke, viva Andrè Gide col suo Corydon, viva qualsiasi misticismo. Va tutto bene, tutti sono eroici. Tutti i giornali devono uscire. Tutti possono essere pubblicati, meno quelli comunisti. Tutti i politici devono entrare a Santo Domingo senza catene...........Viva il carnevale, gli ultimi giorni di carnevale. Ci sono maschere per tutti. Maschere di idealista cristiano, maschere di estremista di sinistra, maschere di dame benefiche e di matrone caritative. Però attenzione non fate entrare i comunisti. Chiudete bene la porta, non hanno diritto a nulla.............Ci ha spaventati e ci ha uccisi la guerra. Da questa parte tutto restava come prima. O non era così? Dopo tanti discorsi sullo spirito e tante bastonate in testa, qualcosa andava male. Molto male. I calcoli erano sbagliati. I popoli si organizzavano. Continuavano le guerriglie e gli scioperi. Molti uomini e donne cantavano l'Internazionale......Bisogna prendere misure più urgenti. Bisogna parlare di più dello spirito. Esaltare di più il mondo libero. Bisogna bastonare di più. Bisogna dare più dollari. A cosa ci è servito Cristo? A cosa ci son serviti i preti?. Non ci si può fidare di nessuno. Neppure dei preti. Non vedono il nostro punto di vista. Non vedono come calano le nostre azioni in borsa. Intanto gli uomini si arrampicano per il sistema solare. Sulla luna rimangono impronte di scarpe. Tutto lotta per cambiare, meno i vecchi sistemi. La vita dei vecchi sistemi è nata da immense ragnatele medioevali. Ragnatele più dure dei ferri delle macchine. Eppure c'è gente che crede in un cambiamento, che ha praticato il cambiamento, che ha fatto trionfare il cambiamento, che ha fiorito il cambiamento. Caramba! La primavera è inesorabile! (Pablo Neruda – Confesso che ho vissuto)

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