E' l'incompatibilità a tenere banco
Non solo il sindaco Azzollini nel mirino dell'opposizione, ma anche due assessori, Carmela Minuto ed Anna Maria Brattoli
MOLFETTA - E' il tema delle incompatibilità, “di fatto e di diritto” (come sostenuto dal candidato sindaco sconfitto del centrosinistra, Lillino Di Gioia), a tenere banco nel corso della conferenza stampa indetta ieri sera dai consiglieri comunali di opposizione.
La gamma delle presunte cause ostative all'espletamento del mandato amministrativo, illustrate nel corso dell'incontro con gli organi di informazione, sarebbe, per le minoranza, vastissimo ed interesserebbe, stando a quanto dichiarato ieri sera, non solo il primo cittadino ma anche alcuni assessori, come denunciato in particolare dal consigliere comunale dell'Udeur, Mariano Caputo. Eppure un minimo comune denominatore esiste e lo evidenzia proprio Lillino Di Gioia: “Questa amministrazione è caratterizzata da una concezione padronale, familistica e verticistica di chiaro stampo berlusconiano e tutte le incompatibilità che noi denunciamo nascono proprio da qui, da questa bramosia che porta a concentrare tutto il potere nelle mani di uno solo o della sua famiglia”.
Già, ma quali sarebbero queste incompatibilità?
Innanzitutto quella di cui si è a lungo discusso anche in campagna elettorale e cioè tra la carica di sindaco e quella di senatore: “A riguardo – ha chiosato l'avv. Mino Salvemini, segretario locale dei Democratici di Sinistra - c'è davvero poco da discutere. L'incompatibilità è conclamata ed è unanimemente riconosciuta dalla più autorevole dottrina giuridica oltre che da innumerevoli precedenti. A questo proposito riteniamo che la Giunta per le elezioni del Senato (l'organo deputato a risolvere queste situazioni ed a rilevare eventuali incompatibilità in capo a senatori) non potrà che chiamare quei parlamentari che rivestono anche la carica di sindaco a scegliere tra i due incarichi. E' soltanto una questione di tempo, anche perché sull'argomento sono intervenuti recentemente, con una dichiarazione congiunta, i Presidenti di Camera e Senato che hanno chiaramente indicato la strada da perseguire”.
Ma sul punto è intervenuto anche l'ex sindaco Tommaso Minervini che ha rilevato come, a prescindere dalle pur giustissime argomentazioni di carattere giuridico, “esiste una incompatibilità sostanziale tra due cariche di questo rilievo: è impossibile svolgere efficacemente entrambe visto quanto sia assorbente il ruolo di primo cittadino come ho avuto modo di sperimentare in prima persona”.
I consiglieri di minoranza hanno anche dichiarato di aver già allertato informalmente i parlamentari locali del centrosinistra per segnalare questa anomalia, ma presto partirà anche una informativa ufficiale indirizzata proprio alla Giunta per le elezioni del Senato per richiedere un celere pronunciamento a riguardo.
Ma la lista delle incompatibilità non si esaurisce qui. Ce ne sarebbe infatti un'altra per Lillino Di Gioia che impedirebbe ad Antonio Azzollini di rivestire la fascia tricolore: “Il Testo Unico degli Enti locali, all'art. 61, secondo comma, indica chiaramente come causa di incompatibilità il fatto che il sindaco sia parente o affine di chi sia appaltatore di servizi del Comune. Ebbene, come noto il fratello del senatore Azzollini siede nel Consiglio di Amministrazione della Banca Anton-Veneta che è appaltatrice del servizio di Tesoreria per il nostro Ente, fattispecie che rientra evidentemente nelle cause di incompatibilità previste dalla legge. Occorre ripristinare il rispetto delle regole in questa città, per questo siamo determinati ad andare fino in fondo, prima allertando tutti gli organi di vigilanza ad iniziare dal Prefetto, e poi, se sarà il caso, ricorrendo anche al Tar per fare luce su questo punto”.
Ma l'obiettivo della opposizione è puntato anche su alcune anomalie che interesserebbero due assessori in particolare. “L'ho già denunciato in consiglio comunale e lo ripeto: – ha dichiarato il consigliere comunale dell'Udeur, avv. Mariano Caputo – esistono gravi ragioni di incompatibilità in capo alla Vice Sindaco, Carmela Minuto, ed all'assessore ai Servizi Sociali, Anna Maria Brattoli. Per quanto riguarda la prima, come noto, il marito è dirigente capo del settore Economico e Finanziario e questo crea inevitabilmente un conflitto di interessi, così come è risaputo che esiste un contenzioso tra un membro della famiglia Minuto ed il Comune per la gestione dei campi di calcetto comunali, vicenda sulla quale torneremo perché presenta molti aspetti oscuri”. “Per quanto riguarda, invece l'assessore Brattoli – prosegue Mariano Caputo – non bisogna dimenticare che il marito partecipa ad una gara di appalto indetta proprio dal medesimo assessorato per il trasporto dei disabili. E' evidente che questo è incompatibile con la carica di assessore della sig.ra Brattoli”.
Anche su queste questioni i consiglieri di opposizione minacciano di dare battaglia sia in Consiglio Comunale sia ricorrendo a tutti gli strumenti che la legge mette loro a disposizione, con esposti e segnalazioni agli organi di vigilanza. E non è escluso che dopo l'estate possa esserci qualche sorpresa.