Recupero Password
E’ in edicola la rivista mensile “Quindici” di Molfetta: politica, cultura, economia, attualità. Quello che gli altri non dicono
01 dicembre 2025

 MOLFETTA - Nel panorama dell’informazione locale pugliese, la rivista mensile Quindici, diretta da Felice de Sanctiscontinua a distinguersi come uno dei periodici più longevi e autorevoli. Il numero della rivista mensile in edicola del 15 novembre 2025 conferma questa tradizione, presentando un insieme di articoli che oscillano tra approfondimento politico, memoria storica, cultura e vita sociale molfettese, in una composizione che, di mese in mese, restituisce la fotografia aggiornata di una città complessa e in trasformazione.

Il tono è chiaro fin dall’editoriale di Felice de Sanctis, La fine di un re senza corona, che apre il numero con una riflessione amara e disillusa sulla parabola di una guida politica ormai arrivata alla conclusione del proprio ciclo. De Sanctis analizza l’implosione di un sistema di potere locale che, dopo anni di centralità, mostra segni di fatica e crescente isolamento. L’editoriale, scritto con una prosa asciutta e puntuale, mette sul tavolo domande che restano sospese e introduce al clima di crisi istituzionale che attraversa tutto il giornale.

A conferma di questa atmosfera, la sezione di politica locale presenta una serie di articoli che compongono un vero e proprio dossier sugli scandali che hanno investito l’amministrazione comunale. L’inchiesta sul sequestro di un ramo dell’Asm, condotta dalla Procura, si inserisce in un contesto sempre più teso, in cui l’opposizione chiede dimissioni immediate e un radicale intervento di “pulizia” amministrativa. Non meno grave appare il racconto del furto del computer dell’avvocato Bepi Maralfa all’interno del Comune: un episodio inquietante, narrato con il pathos dello stesso protagonista, che riporta l’attenzione su vulnerabilità, zone grigie e possibili intrecci di interessi opachi. È un pezzo che colpisce per la sincerità della testimonianza, che trasforma un fatto di cronaca in un atto d’accusa contro il degrado etico di alcune aree delle istituzioni.

Il punto di caduta di questa crisi è rappresentato dall’articolo dedicato alla fine dell’era Minervini e all’arrivo del Commissario Prefettizio Armando Gradone, nominato dopo la sospensione del Consiglio comunale. Il pezzo ricostruisce i passaggi istituzionali e la pressione politica che ha portato allo scioglimento anticipato, evidenziando come la città arrivi all’amministrazione commissariale attraversata da una frattura profonda e da una perdita di fiducia generalizzata. È un articolo che ha il merito di mettere insieme la cronaca e il contesto, tratteggiando uno scenario non solo politico ma anche sociale: quello di una comunità chiamata a ricostruire un rapporto con le istituzioni.

Non poteva mancare la pagina dedicata alle elezioni regionali, con alcune considerazioni sui mal di pancia nel centrosinistra per la candidatura del trasformista Saverio Tammacco e gli imbarazzi per la candidata del centrodestra Carmela Minuto. Entrambi poi eletti.

Accanto ai temi politici, la rivista dedica ampio spazio all’economia con il contributo di Sergio Magarelli, che affronta la corporate governance nel settore bancario con una freschezza narrativa sorprendente. Partendo dalla domanda esistenziale “cosa vuoi fare da grande?”, l’autore costruisce un percorso che porta il lettore dal sogno infantile alla complessità degli organismi di controllo finanziario. Un articolo brillante, capace di rendere accessibile un tema tecnico senza rinunciare alla profondità.

Se la politica occupa la prima parte del numero, la cultura domina la seconda con una ricchezza di contributi che testimonia il ruolo della rivista come custode e promotrice della memoria storica e artistica cittadina. Di grande interesse è il saggio di Pietro Amato su Giubileo 2025, un itinerario attraverso incontri e conferenze dedicati alla storia mediterranea, alle migrazioni e al dialogo interculturale. Interventi di studiosi come Copertino, Ferracuti e Salvemini portano il lettore a riflettere sui rapporti tra Europa, Africa e Medio Oriente, con un taglio critico che sfugge alla retorica e restituisce uno spaccato reale e problematico di questi temi.

Il numero ospita inoltre un ampio focus storico firmato da Marco Ignazio de Santis, che ricostruisce, attraverso documenti e lettere, il dramma delle dimissioni di Gaetano Salvemini dalla cattedra di Storia moderna dell’Università di Firenze nel 1925. È una pagina di storia ricostruita con precisione filologica e sensibilità narrativa, capace di mettere a nudo la dimensione umana e politica di uno dei momenti più complessi della vita dello storico pugliese. Un contributo di altissimo livello, che si distingue per rigore e profondità. A questo contributo si aggiunge quello di Ignazio de Marco sulle Conferenze in America dello stesso Salvemini

In questo percorso di memoria, troviamo anche la toccante testimonianza di Zaccaria Gallo, dedicata alla tragedia del 6 novembre 1943, quando un bombardamento isolato colpì Molfetta, uccidendo sei persone, tra cui quattro bambini. Il racconto, scritto in forma diaristica e con un tono intimo, riesce a collegare il dolore di ieri con le guerre di oggi, trasformando la memoria storica in una denuncia universale.

L’architettura locale trova spazio nell’articolo di Corrado Pappagallo, che guida il lettore attraverso un affascinante itinerario alla scoperta dello stile Liberty a Molfetta. L’autore intreccia storia, genealogia e urbanistica, restituendo valore a palazzi spesso ignorati nella quotidianità. Il pezzo si distingue per accuratezza documentaria e capacità divulgativa. Sempre Pappagallo si sofferma sulla poco conosciuta fugace visita del Duce a Molfetta nel 1941.

Non manca la musica, con una dettagliata cronaca dell’attività recente dell’Orchestra Filarmonica Pugliese, protagonista di concerti, concorsi e collaborazioni prestigiose. Le pagine dedicate all’OFP sono tra le più vivaci del numero: restituiscono entusiasmo, partecipazione e l’immagine di una realtà culturale in pieno fermento.

Il numero si chiude con una raffinata pagina letteraria a cura di Gianni Antonio Palumbo, che riporta all’attenzione dei lettori alcune significative pubblicazioni poetiche e narrative del territorio, tra cui la Piccola antologia provinciale, con testi inediti di Rosaria Scardigno e la curatela di Marco Ignazio de Santis. È un invito alla riscoperta della produzione locale e al valore della memoria come bene culturale condiviso.

Fra gli altri argomenti: la premiazione degli studenti all’Aneb con la conferenza del prof. Gianluigi de Gennaro; la rubrica “Pensieri e parole” di Cosmo Damiano Pappagallo; la riapertura della piscina comunale da parte del commissario straordinario Gradone e la celebrazione dei 20 anni del Museo del Mare; Canottaggio, atleti di Molfetta in azzurro. Come sempre efficace è la copertina di Mauro Germinario "Siamo nel pantano" e la vignetta di Michelangelo Manente "Il commissario collauda la piscina".

Nel complesso, il numero di novembre 2025 di Quindici è abbastanza completo: incisivo nella parte politica, colto e stratificato nella sezione culturale, attento a mantenere un equilibrio tra denuncia, memoria e valorizzazione del territorio. Una lettura densa, impegnativa, ma capace di restituire al lettore non solo informazioni, ma soprattutto contesto, prospettiva e una profonda consapevolezza del presente.

“Quindici” quello che gli altri non dicono.

© Riproduzione riservata

Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet