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Droga a Bari, 46 ordini di arresto (22 latitanti). Anche Molfetta tra i porti di destinazione
07 luglio 2005

BARI – 7.7.2005 Sono ancora 22 i latitanti tra le 46 persone colpite da ordinanze di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, in collaborazione con i colleghi della Dia di Roma, Firenze, Genova, Torino e Milano, contro due organizzazioni malavitose albanesi, sgominate oggi, che gestivano il traffico di sostanze stupefacenti, esseri umani e armi. Uno di questi latitanti, secondo quanto hanno reso noto gli investigatori nel corso di una conferenza stampa alla Procura di Bari, è stato già condannato 3 volte dalla giustizia italiana. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati già sequestrati complessivamente 350 chilogrammi di eroina, 30 di cocaina e 4 imbarcazioni albanesi utilizzate per il trasporto delle sostanze stupefacenti che giungevano in Puglia nei porti di Bari, Molfetta e Brindisi, nelle Marche e in Abruzzo, nei porti di Ancona e Ortona, e destinate poi, tramite corrieri italiani e albanesi, in varie località del territorio nazionale. La droga che giungeva in Puglia era affidata a un insospettabile cittadino barese, Vincenzo Simone, 52 anni, detto «il basso», nato ad Altamura, il quale, coadiuvato da un cittadino albanese, residente in provincia, provvedeva a trasferirla nelle città del nord Italia dove operavano altri albanesi con regolare permesso di soggiorno e titolari di attività economiche. A Bari l'eroina veniva ceduta dall'organizzazione dei trafficanti a Rudmir Tartari, detto «Rudi» 29 anni, già arrestato dalla Dia per reati dello stesso genere. Secondo gli investigatori, centinaia di milioni di vecchie lire, provento di traffici illeciti, venivano trasferiti in Albania tramite un corriere del Paese delle Aquile che raccoglieva il denaro presso i connazionali residenti nel nord Italia. Le risorse economiche venivano impiegate all'estero sia per acquistare altro stupefacente in Turchia sia per avviare attività commerciali in Albania. Oltre al traffico della droga, una delle due organizzazioni era interessata anche allo sfruttamento della prostituzione di connazionali e dell'est Europa introdotte clandestinamente in Italia. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari Michele Parisi, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco Giannella. Diverse le città italiane coinvolte. All'operazione hanno collaborato anche il Reparto Operativo Carabinieri di Pesaro, Bologna e Pescara e le Squadre Mobili di Rimini, Lucca e Reggio Emilia. Alcuni dei destinatari si sono rifugiati nella madre patria, anche perchè colpiti da precedenti provvedimenti restrittivi emessi dall'Autorità Giudiziaria barese per reati dello stesso genere. Lucrezia Pagano
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