Dopo mesi di abbandono, il Pulo riapre a fine marzo
Inaugurato e abbandonato. E' il destino che è toccato al Pulo di Molfetta, il più antico insediamento neolitico della Puglia. Fu inaugurato, nell'aprile del 2004, dal presidente della regione Fitto e dall'ex presidente della provincia Vernola, fra grandi cerimonie tipiche delle campagne elettorali.
Chiusa la campagna elettorale, è stato chiuso anche il Pulo, che da allora è in balia dei vandali e dell'incuria più incosciente, visto il valore storico ed il potenziale turistico del sito che doveva servire da attrazione per visitatori provenienti da tutta la regione e non solo.
Evidentemente così non è stato, anche se qualcosa si è mosso negli ultimi tempi: all'inizio di gennaio il sindaco Tommaso Minervini e l'assessore provinciale al patrimonio, Nicola Acquaviva, si sono formalmente impegnati a riaprire il Pulo per la fine di marzo.
L'operazione sarà finanziata con 10mila euro, stanziati da Comune e Provincia, che serviranno a risistemare l'impianto elettrico, i servizi igienici e a coprire le spese delle riparazioni.
Manca ancora il collaudo, che sarà compiuto dalla provincia e che in ogni caso va fatto all'immediata vigilia dell'apertura del sito.
Resta da capire cosa è successo in questi mesi, chi e come si è mosso per cercare di riaprire il Pulo. All'indomani della pubblicazione, su molti giornali locali, di un documento di tecnici ed esperti che denunciava lo stato di abbandono del Pulo, le associazioni aderenti ad Agenda21 hanno fatto pressione affinché si discutesse della questione all'interno del forum.
All'inizio di ottobre si è svolta la prima riunione del Forum coordinato dall'arch. Mimmo Delle Foglie, alla quale hanno preso parte associazioni come Legambiente, Archeoclub e WWF, oltre ad alcuni tecnici che avevano curato il recupero del sito, come l'architetto Martinelli, del Politecnico di Bari, o il professor Bernardoni che ha curato la parte forestale.
Dal lavoro svolto all'interno del forum di Agenda21 è stato prodotto un piano di gestione che ha proposto la partecipazione delle associazioni alla gestione del Pulo e in cui è stata preventivata la spesa di 100mila euro l'anno. Nello stesso periodo una delegazione del gruppo di lavoro che si occupava del caso, si è recata dall'assessore provinciale Nicola Acquaviva, con il quale si è giunti ad un accordo: la Provincia di Bari coordinerà la riapertura del Pulo come ente promotore.
Assieme alla Provincia, l'ente di gestione comprende anche il Comune di Molfetta e la Sovrintendenza, oltre alle varie associazioni che hanno preso parte ai lavori del forum.
“Agenda21 ha avuto l'importante ruolo di coordinare e mettere a sistema tutte le realtà che si sono attivate per far riaprire il Pulo – ha spiegato a QUINDICI, Mimmo Delle Foglie, coordinatore di Agenda 21 – speriamo, ovviamente, che questi sforzi non siano stati inutili”.
Ad oggi, dunque, la riapertura del Pulo sembra abbastanza fattibile, ma i problemi e soprattutto i costi di gestione potrebbero interferire nuovamente sul funzionamento del sito archeologico.
Preoccupazione è stata espressa dall'architetto Martinelli, che ha preso parte al progetto: “Prima si era parlato di riaprire a Natale, ora dicono a Pasqua, speriamo che non si rimandi in continuazione, senza mai aprire”. Per fortuna che nel frattempo si apre una nuova campagna elettorale.
Vito Piccininni