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Dopo l'esplosione, le stelle della galassia della sinistra a Molfetta attratte dalle forze di gravità dell'universo politico locale
18 aprile 2017

MOLFETTA – Pasquetta sotto la pioggia e ultima giornata di festività pasquali in attesa della ripresa del lavoro e della campagna elettorale per le prossime amministrative dell’11 giugno a Molfetta. In primo piano sul fronte politico la situazione della galassia della sinistra che, dopo l’esplosione, va orientandosi verso le forze di gravità più attrattive per le varie stelle sparse nell’universo politico locale.

Così i guglielmini di Dèp e quello che resta del Pd, i renziani e una parte dei Giovani democratici, anch’essi spaccati, sono attratti dal candidato di Rifondazione Gianni Porta, mentre Sinistra italiana, dopo un incontro con il gruppo di Comitando e quello di MolfettAttiva, senza alcuna conclusione sta meditando fra tre ipotesi: andare da soli, appoggiare Porta e infine Linea Diritta di Bepi Maralfa. Le altre due formazioni politiche, invece, sperano ancora in una unità del centrosinistra, dettata più dalla necessità che da una reale convinzione.

L’altro pezzo del residuo Pd e dei Giovani democratici, che continuano a considerarsi partito, essendo rimasto loro solo il simbolo, ma con pochi iscritti e soprattutto pochi voti, quello di Piero de Nicolo, per intenderci, è ormai omogeneo nel ciambotto di destracentro di Tommaso Minervini, al punto che non si riesce più a distinguerli nel brodo di cottura.

La coppia Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare sembra destinata a una situazione di solitudine, dopo il “tradimento” compiuto ai danni dell’ex sindaco Paola Natalicchio. Sembra che per loro non ci sia spazio da alcuna parte: il ciambotto, dopo aver scelto Tommaso Minervini è inviso alla coppia ex Dc, che avrebbe volentieri cercato ospitalità nel centrosinistra. Ma quale? I guglielmini non perdonano a Lillino la storica ostilità verso il loro leader; Sinistra italiana con la Natalicchio dirigente nazionale, manco a parlarne; Rifondazione, dopo uno strano silenzio per studiare la situazione, ha lanciato un appello al Movimento civico di Bepi Maralfa e a Sinistra Italiana.

«Dopo che tanti in buona fede avevano creduto negli anni scorsi alle conversioni di sinistra di non pochi personaggi politici che oggi sono ritornati al centro e a destra, in una coalizione eterogenea che non si sa né dove inizia né dove finisce. Personaggi che spesso sono saliti sull'autobus della sinistra e del centrosinistra soltanto perché andava di moda o si aspettavano opportunità, magari da parte di governi regionali amici. Ora che anche queste illusioni sono smascherate, bisogna valorizzare il buono che è stato fatto in tre anni e mezzo di amministrazione, ma anche sciogliere i nodi irrisolti», scrive Rifondazione.

Insomma, Rifondazione comunista, approfittando delle difficoltà e delle divisioni altrui, si appropria di una leadership di necessità, giocandosi un’ultima carta e parla di “non consegnare a nessuno deleghe in bianco” di “sinistra incompatibile con quanti hanno preferito sin qui dividere invece di unire” (coda di paglia!) e si rivolgono “ai compagni di Dèp e a quei democratici indisponibili a minestroni riscaldati”.

Ma la risposta di Linea Diritta, pur apprezzando l’invito, è stata negativa. In attesa delle decisioni di Sinistra Italiana e di qualche altro personaggio in cerca d’autore, il quadro delle candidature e degli schieramenti è completo dai ciambottisti del Tammavini ai pretoriani (Pino e Robert Amato in testa) del sen. Azzollini con la sua candidata Isabella de Bari che nelle interviste parla sempre di lui e di quello che il suo mentore ha realizzato (con alcune inesattezze e troppe esagerazioni), dimenticando gli “incidenti” giudiziari coperti dalla casta parlamentare. Tant’è che qualcuno si è chiesto, ma è lei o lui il candidato sindaco?

Bepi Maralfa continua il suo percorso solitario e con la sua “Area Pubblica” cerca di interpretare le istanze della società civile, Leonardo Siragusa per non finire anche lui nel ciambotto ha scelto di andare da solo sperando di far pesare i suoi voti al ballottaggio, mentre i grillini si sono persi per strada: a chi andranno i loro potenziali voti? Probabilmente a ingrossare il numero delle astensioni che sarà sicuramente molto alto in questa tornata elettorale.

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