Recupero Password
Democratici di sinistra alla prova del “nuovo corso” INTERVISTA - Il nuovo segretario politico, Mino Salvemini: recuperare il consenso delle fasce più deboli
15 novembre 2003

Mino Salvemini (nella foto), 49 anni appena compiuti, avvocato, è il nuovo segretario dei “Democratici di sinistra” di Molfetta. E' stato eletto durante il congresso cittadino che si è svolto il 25 e 26 ottobre, assieme al nuovo direttivo di cui fanno parte Gianfranco Cormio, Antonello Mastantuoni, Peppino Panunzio, Lazzaro Pappagallo, Paolo Roselli, Franco Tatulli, Michele Natalicchio, Corrado Minervini, Vito Piccininni, Roberto Lozzi, Alberto Trapani, Annalia Solimini e Dario de Robertis. Nel comitato di garanzia sono, invece, Mimmo Favuzzi, Pietro Capurso e Claudia Nappi. Abbiamo intervistato l'avvocato Salvemini per conoscere i progetti suoi e del partito in questo nuovo corso. Lei è il terzo segretario cittadino dei Ds in due anni, quali ritiene siano state le cause di una crisi così prolungata? “Credo che a causare le dimissioni degli ultimi due segretari sia stata la frustrazione per la scarsità dei risultati raggiunti, specie in riferimento alle speranze sprigionate dal progetto di “Rinascere”, cui si era dedicato un personaggio autorevole come Mimmo Favuzzi. Progetto che non era nato affatto con un obiettivo di palingenesi della rappresentanza del partito e dei suoi gruppi dirigenti, semmai sulla volontà di ricambio e di affiancamento di nuove energie provenienti dall'area culturale di riferimento del partito che avrebbero dovuto ibridarsi in maniera feconda con le competenze e i compagni già presenti. Eppure, non so in base a quale tam tam, si è instaurato nel vecchio gruppo dirigente, che pur contava elementi assai validi, il convincimento che l'operazione fosse finalizzata alla loro totale emarginazione. Nei fatti ciò ha creato una situazione di paralisi che ha condotto Mimmo Favuzzi alle dimissioni. A lui è succeduto Gianfranco Petruzzella che, pur migliorando l'assetto organizzativo, non è riuscito a dare al partito il senso dei propri compiti, anche a causa di una sua eccessiva propensione allo scetticismo”. Ora la situazione delle sezione diessina molfettese qual è? Le spaccature interne sono superate? “Il nuovo direttivo vanta la presenza di compagni di diversa tendenza, sostenitori della linea Fassino, così come aderenti al “correntone”, ma anche provenienti dalla precedente stagione amministrativa in cui il nostro partito era forza di governo. Su questo rinnovato spirito unitario, segno del superamento di talune logiche di resa dei conti, credo abbia influito anche il nuovo clima che si respira a livello nazionale, l'instaurazione di un processo unitario grazie all'iniziativa di Prodi e Fassino”. A quale fascia di elettorato i Ds si rivolgono e vogliono riconquistare? “Innanzitutto non vorrei che la nostra politica fosse orientata a riconquistare voti all'interno dell'Ulivo. I travasi ci interessano molto poco. Ci troviamo in una situazione di debolezza complessiva del centro sinistra che non ha riscontro nelle realtà territoriali contigue. Se guardiamo gli ultimi risultati elettorali notiamo che i Ds, come un po' tutto il centro sinistra, è ridotto a rappresentare delle correnti di opinione, formate in relazione ai grandi trend nazionali, senza essere espressione di un voto popolare, con uno scarsissimo insediamento nei ceti meno abbienti. Sotto questo profilo è sintomatico che i risultati peggiori i Ds li abbiano conseguiti nei quartieri popolari di Ponente, dove prevale una scelta di scambio del voto con la prebenda personale. Dobbiamo cercare di recuperare lì, con un'iniziativa che si rivolga alle parti più deboli della società, portando avanti una politica che faccia sì che questi gruppi sociali riconoscano la negatività delle scelte del governo, che taglia i trasferimenti dal centro alla periferia e determina una situazione di impoverimento generale della società e in particolare dei ceti più deboli. E' un compito di grande difficoltà, ma che dobbiamo prefiggerci, altrimenti verremmo meno alla nostra ispirazione di forza socialdemocratica, alla ragione storica stessa del nostro stare in politica, e cioè il riscatto dei ceti più deboli, la lotta all'esclusione sociale e la promozione di pari opportunità”. Quali sono le strategie che i Ds intendono mettere in atto nell'immediato? “Il direttivo sta lavorando a ritmi serrati per lanciare una serie di iniziative politiche sulle problematiche attinenti alle condizioni di vita e di lavoro e al miglioramento dei servizi pubblici. Iniziative che vorremmo condivise con la coalizione, sfuggendo però alla logica burocratica del previo consenso a tutti i costi delle altre forze, che in passato ci ha spesso paralizzato. Ci muoveremo anche rispetto ai problemi della sanità, dell'attuazione del piano regolatore, delle sue deroghe, dell'integrazione del fondo sociale degli affitti, senza dimenticare la questione della difesa del territorio e delle sue coste. Tutto ciò per affrontare le emergenze, ma anche nella prospettiva dell'elaborazione di un progetto complessivo di città. Senza tralasciare incontri su temi di carattere nazionale, dalla giustizia all'informazione, proseguendo sulla strada già intrapresa con le iniziative promosse assieme all'Associazione culturale “Via Piazza”, che spero contribuiscano a far uscire Molfetta da questa cappa intollerabile di provincialismo che la sovrasta”. In molti rimproverano una debole attività di opposizione all'attuale amministrazione. Cambierà qualcosa? “Credo sia necessario sottoporre questa amministrazione ad una critica sempre più radicale, senza alcun complesso di inferiorità derivato dalla misura della loro vittoria e dalla correlativa dimensione mortificante della nostra sconfitta, dovendo essere consapevoli da un lato della gravità dei nostri errori, ma dall'altro della natura di quel voto, assolutamente antimoderna. Il consenso a Tommaso Minervini è maturato da un lato sul terreno della presunta competenza amministrativa del sindaco e dall'altro sul massiccio appoggio di gruppi affaristici di potere. La natura di questa coalizione va analizzata senza alcun complesso di inferiorità e senza tema della durezza delle risposte politiche, da sottoporre al giudizio dell'elettorato. L'opposizione deve essere puntuale, documentata, l'agenda non ci deve esser imposta, come è stato fino ad ora, ed il nostro consigliere, sia pur bravissimo, non deve essere più lasciato solo”. Quale rapporto intendono avere i Ds con le altre forze della coalizione? “Riteniamo che si debba varare una politica quanto più unitaria possibile, il che non significa paralizzarci reciprocamente, ma gettare le basi di un accordo complessivo, di un patto d'unità d'azione, che sicuramente non deve avere confini a sinistra. Un po' più complessa la situazione quando si parla, come noi pure abbiamo fatto, di allargare l'alleanza al centro, verso quelle forze che in parte fanno riferimento a politiche e personaggi di una passata stagione politica e dall'altro a forze e gruppi scontenti delle scelte di questa giunta, che sembra avere privilegiato determinati gruppi affaristici, escludendo fasce della società civile che avrebbero voluto veder tutelati i loro interessi in un contesto di legalità e trasparenza. Noi riteniamo che una politica di alleanze verso queste forze vada portata avanti in un contesto di grande chiarezza, con delle discriminanti molto precise: il perseguimento dell'interesse generale e un approccio alla politica di assoluta trasparenza. Eventuali timori di inquinamento trovano il loro antidoto nella chiarezza dei patti nonché dei meccanismi di verifica dell'adempimento degli stessi. Quindi sì a un'alleanza che non abbia la pretesa di omologare delle diversità irriducibili, ma che costruisca un progetto di città, con delle politiche e dei comportamenti amministrativi trasparenti e coerenti. Solo così ci si potrà contrapporre a questa amministrazione su un terreno di radicale alterità”. Lella Salvemini
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet