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Delitto Bufi, scarcerata la testimone Teresa Cafagna, arrestata nei giorni scorsi
07 febbraio 2005

MOLFETTA – 6.2.2005 Disposta la scarcerazione di Teresa Cafagna, 45 anni, testimone accusata di favoreggiamento e arrestata nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta sul delitto di Annamaria Bufi (nella foto), la ragazza di 23 anni trovata morta 13 anni fa sulla SS16 bis, per il quale è in corso davanti alla Corte di Assise di Trani il processo a carico del presunto assassino, Marino Domenico Bindi, di 57 anni, professore di educazione fisica, che avrebbe avuto una relazione sentimentale con la vittima. La Cafagna, sposata e madre di due figli, era stata arrestata con l'accusa di “false dichiarazioni all'autorità giudiziaria”. In occasione dell'arresto si era anche cominciato a parlare dell'arma del delitto che sarebbe stata una mazza da baseball, misteriosamente scomparsa. L'arresto nel carcere di Trani era stato disposto dal Gip del Tribunale di Trani, Michele Nardi, che nella sua ordinanza parlava di «autentico show sviluppatosi a puntate di cui si è resa protagonista la Cafagna, fatto di piroette e volteggi su versioni differenti e sempre diverse dello stesso fatto. Un'evidente programmata e scientificamente premeditata attività di depistaggio continua, operata da un soggetto che ha deciso con tutte le sue forze non solo di non collaborare con la giustizia ma di difendere a tutti i costi l'impunità del Bindi». Secondo l'accusa del sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Francesco Bretone, la donna avrebbe fornito agli inquirenti versioni fuorvianti su circostanze di sua conoscenza nel tentativo di eludere le indagini, favorendo così il presunto assassino. La Cafagna, infatti, secondo l'accusa avrebbe mentito in due circostanze: “sapeva che una mazza da baseball usata per colpire la Bufi era stata fatta sparire” e inoltre che sua cugina Anna Andriani, moglie di Onofrio Scardigno, coimputato di favoreggiamento nel processo in corso, avesse “visto il cadavere di Anna Maria riverso per terra”. Tali circostanze (che sarebbero state riferite agli inquirenti e confermate anche in un confronto diretto da un'amica dell'Andriani) sono sempre state sempre smentite dalla Cafagna che ha detto di non ricordare con certezza chi le avesse raccontato della mazza da baseball, negando di aver ricevuto le confidenze della cugina in merito al ritrovamento del cadavere. Dopo l'interrogatorio di garanzia, sentito il parere favorevole del pubblico ministero Francesco Bretone, è stato lo stesso gip del Tribunale di Trani Michele Nardi a ordinare la scarcerazione, ritenendo cessate le esigenze cautelari. Sulla base dell'interrogatorio della testimone Cafagna, la Polizia giudiziaria avrebbe acquisito ulteriori elementi di indagine e compiuto nuovi importanti interrogatori che potrebbero portare ad altri clamorosi sviluppi. Intanto mercoledì 9 ci sarà una nuova udienza del processo immediato a carico di Bindi, nonché dei due imputati per favoreggiamento: l'ex moglie del professore, Toni Emilia, ed il suo amico Onofrio Scardigno, di cui Cafagna è cugina acquisita, davanti alla Corte d'Assise di Trani.
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