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De Palma: acquistare la “Multiservizi”? Capitalismo municipale antistorico e antieconomico Intervista
15 gennaio 2006

Sulla scelta del Comune di acquisire il 49% delle azioni detenute da Italia Lavoro, socio di minoranza della “Multiservizi”, abbiamo sentito il dott. Damiano De Palma, unico consigliere comunale che apertamente ha dichiarato la propria contrarietà all'operazione. Lei ha espresso questa posizione in tempi non sospetti, quando faceva parte di Alleanza Nazionale. La sua contrarietà è di natura politica o economica-contabile? “Entrambe. Sotto il profilo politico, un'operazione del genere deve essere il frutto di una cosciente, ponderata e razionale scelta. Invece non si capisce perché il Comune, che detiene il 51% e quindi in grado di esercitare un qualificato controllo, intende acquisire la totalità della società. Ma il mio dissenso è di fondo. Mentre a livello nazionale si invoca un processo di liberalizzazione delle attività economiche, finalizzato ad eliminare le incrostazioni monopolistiche, a Molfetta si va in controtendenza, in nome di una sorta di capitalismo municipale, che ritengo antistorico, antieconomico e dannoso per le stessa azienda”. Quindi ritiene positiva la presenza nella Multiservizi di un socio di minoranza privato? “Ritengo ancora valida la formula della società mista. La presenza di un privato garantisce economicità ed efficienza gestionale, nell'interesse della collettività e della qualità dei servizi, altrimenti si rischia di mettere su un'azienda poco competitiva e pesantemente condizionata dal potere politico, a scapito di un'autonomia decisionale che inevitabilmente perseguirebbe logiche diverse da quelle puramente manageriali”. Alcuni sostengono che un'azienda totalmente comunale salvaguardi meglio i livelli occupazionali. “Sono preoccupazioni infondate. Solo l'efficienza e la crescita di produttività rafforzano l'azienda nel mercato e di conseguenza i livelli occupazionali. I lavoratori sono garantiti se l'azienda è sana e se può competere oltre il ristretto ambito comunale. Cosa possibile solo con una società mista”. Lei ha avanzato dei dubbi anche sugli aspetti economici e contabili. “Nessuno sa quanto vale la Multiservizi. Per una corretta ed oggettiva valutazione non basta estrapolare i numeri esposti nel bilancio, ma occorre redigere un bilancio straordinario, con una ricognizione dei beni da inventariare, applicando criteri per esprimere valori effettivi e di mercato. Altre strade o scorciatoie non hanno nulla a che vedere con la valutazione oggettiva del 49% delle azioni possedute da Italia Lavoro”. Francesco del Rosso francesco.delrosso@quindici-molfetta.it
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