Dalla Smart city allo Smart ciamboth il passo è breve. Questa sera a Molfetta il candidato sindaco cercherà di spiegare alla città la rivoluzione telematica
MOLFETTA - Smart city o Smart ciamboth, come ironicamente “Quindici” ha etichettato l’anglofilo progetto delle liste di destracentro di Tommaso Minervini candidato sindaco alle amministrative a Molfetta.
Siccome in pochi, per la verità, hanno capito il significato di questa smart, questa sera Tommaso Minervini con l’aiuto di alcuni tecnici (di parte?) tenterà di spiegare ai cittadini quello che viene definito progetto di città intelligente (sulla realizzazione del quale è possibile esprimere dubbi vista l’eterogenea coalizione e alcuni suoi componenti).
Quelli dello Smart ciamboth promettono collegamenti gratuiti ad internet perfino nelle campagne, garantito perfino da videosorveglianza che controllerà pure l’identità di chi usa il sistema wireless, sostituzione delle vecchie lampadine con quelle moderne al led (più luce e meno consumo), controllo dell’inquinamento dell’aria anche nelle campagne dove vengono gettati i rifiuti (dalla puzza che emanano), controllo telematico delle circolari urbane per vedere se l’autista si ferma a prendere il caffè, lasciando i vecchietti al sole; applicazione digitale di trasmissione delle informazioni (naturalmente sono agli amici che dovranno dotarsi di tessera magnetica con impronte digitali e dichiarazione di fedeltà, mentre i nemici, soprattutto giornalisti liberi, verranno schedati e ghettizzati, come sta avvenendo già ora in campagna elettorale, ma anche denunciati: qualcosa bisognava pur concedere ai nuovi arrivati delle liste civiche fasciste). Pagamento di tasse e grattini con il cellulare e i vecchi o gli anti informatici (e sono molti, saranno ghettizzati nel ruolo di analfabeti informatici: per loro saranno previsti corsi di rieducazione e indottrinamento a spese del Comune).
Riprogettazione del sito del Comune che sarà il grande fratello e potrà controllare tutti i nostri movimenti e quelli della polizia municipale nel caso di pigrizia nell’emissione delle contravvenzioni; controllo anche dei nostri movimenti normali e turistici, per valutare la nostra capacità contributiva e quindi controllo dell’evasione fiscale.
Niente di nuovo sotto il sole dei programmi. Vi ricordate il governo a rete dell’uomo ragno Tommaso quando ha fatto il sindaco? Il rischio è che questa volta nella rete rimanga impigliato lui fra tutti i possibili famelici alleati, molti dei quali si sono messi in politica per rimediare un posto o al massimo una prebenda e che non gli permetteranno di governare con tranquillità. Visti i soggetti in campo, non c'è da meravigliarsi: è già successo con gli stessi personaggi che hanno più a cuore le loro sorti politiche che quelle della città.
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