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Da Nino Rota al tango argentino: concerto dell'Orchestra Sinfonica della Provincia Martedì 11 luglio ore 21 Parco dell'Auditorium “Nino Rota”
07 luglio 2006

BARI - Musiche argentine, tango e un omaggio a Nino Rota con l'esecuzione dell'indimenticabile “La strada”. E' il programma del prossimo concerto dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari che si terrà martedì 11 luglio ore 21 nel Parco dell'Auditorium “Nino Rota” a Bari sotto la direzione del Maestro Vito Clemente e con solisti Rosario Mastroserio al pianoforte e Massimiliano Pitocco al bandoneon (biglietti in vendita solo il giorno del concerto al botteghino allestito presso il Parco dell'Auditorium. Info 080. 5412302 – 080.5588587). La serata si apre con una Suite tratta da “La Strada” di Nino Rota (1911 – 1979). Senza la colonna sonora di Nino Rota, il capolavoro realizzato nel 1954 da Federico Fellini sarebbe stato probabilmente un film qualunque, destinato a lasciare poca traccia di sé nella memoria collettiva. Ma appunto, il successo di film e musica fu di portata enorme, al punto tale da indurre il Maestro a raccogliere i temi della colonna sonora in una suite per un balletto andato in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1966. Nei panni di Gelsomina, che sullo schermo era interpretata da una magistrale Giulietta Masina, c'era Carla Fracci, mentre le coreografie furono realizzate da Mario Pistoni. Dall'inevitabile successo che ne seguì – oltre venti minuti di applausi col teatro esaurito — deriva anche il definitivo inserimento della suite nei programmi da concerto, così come era già accaduto per le suite tratte da alcuni capolavori del mondo del balletto e firmate da Tchaikowsky o Prokofiev. La seconda parte del concerto è tutta dedicata alla musica argentina e al tango. Si comincia con “El Choclo” di Angel Villoldo (1861 – 1919). Composta nel 1947 su liriche di Enrique Santos Discépolo e Juan Carlos Marambio Catán, è un tango, come dichiara lo stesso testo “che è guappo e ride” e che “è sgusciato via dal fango cercando il cielo”. Un testo dal quale sembra emergere la voglia di riscatto dei reietti, delle periferie non senza una punta di sarcasmo: “El choclo” vuol dire infatti “La pannocchia”. E il doppio senso si svela da sé. Sarà poi la volta di “Oblivion” e “Adios Nonino” di Astor Piazzolla (1921-1992). Piazzolla compose diversi lavori orchestrali e da camera, in aggiunta a oltre 200 tanghi singoli. Fra questi, “Adios Nonino”, scritto nel 1959, è certo fra le pagine che gli furono più care. Piazzolla era infatti in tournée nel Centroamerica, quando fu raggiunto dalla notizia della scomparsa di suo padre, Vicente, in famiglia appunto soprannominato “nonino”. Fu così che, utilizzando il canovaccio di “Nonino”, scritto nel 1954 durante il soggiorno parigino, realizzò questo toccante affresco musicale nel quale non è difficile cogliere il dolore del figlio per la perdita dell'amato genitore. Più recente, del 1984, è invece “Oblivion”: Piazzolla lo scrisse per la colonna sonora di “Enrico IV”, film diretto da Marco Bellocchio, ma insieme con “Libertango” divenne una delle sue pagine in assoluto più celebru, arrivando persino a ricevere una nomination postuma, nel 1993, ai premi “Grammy”, gli Oscar della musica. La serata prosegue con un vero e proprio classico della musica argentina: “El dia que me quieras” del cantante e compositore Carlos Gardel (1890 – 1935), il personaggio più rappresentativo del tango classico. Interprete amato e raffinato, egli scrisse anche diversi brani come questo “El die que me quieras” che risale al 1935, anno in cui Gardel morì tragicamente in un incidente aereo. Le liriche furono scritte da Alfredo Le Pera – abituale collaboratore di Gardel – che a sua volta si ispirò a una poesia di Amado Nervo. La canzone si divide in una breve ontroduzione lenta, seguita da una sezione più ritmata che richiama anche il bolero messicano. Penultimo brano in programma è “Milonga en el viento” di Pablo Ziegler (1944). Pianista e compositore, Ziegler è stato al fianco di Astor Piazzolla dal 1978 al 1989, anno in cui il compositore argentino sciolse la propria formazione in seguito a problemi di salute. Da quel momento, Ziegler ha guidato propri gruppi e inciso dischi a suo nome, scrivendo anche diverse composizioni, “Milong en el viento”, con liriche di Eladia Blazquez, è stata registrata nel 1997 in due diversi dischi della “BMG – Classica”, ovvero “Tango Romance” e “Asfalto”. Il concerto si chiude con “Caminito” di Juan De Dios Filiberto (1865 – 1964). Venne composto nel 1924 da Juan de Dios Filiberto con i testi di Gabino Coria Peñaloza e divenne uno dei cavalli di battaglia del grande cantante Carlos Gardel. Il suo testo malinconico narra delle pene d'amore di un uomo che, dopo essere stato abbandonato dalla propria compagna, torna nel vicolo (caminito, appunto) che fu testimone del suo sfortunato amore.
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