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Cultura a Molfetta: il sindaco prende tempo
15 novembre 2006

Incontriamo Antonio Azzollini durante una sospensione della seduta consiliare di venerdì 20 ottobre. Sebbene in aula si percepisca un'atmosfera tesa, il sindaco appare serafico; lo scopriamo a raccontare con fare divertito ad alcuni consiglieri di maggioranza una barzelletta dal tema “comunisti e inculate”. Gli domandiamo cosa intenda fare per la cultura a Molfetta, materia su cui il sindaco si è riservato la possibilità di decidere personalmente, evitando, almeno per ora, sulla scorta di un andazzo che negli ultimi anni in questa città pare elevato a norma, di istituire un apposito assessorato. Azzollini risponde alle domande con garbo, ma tradisce l'attuale incertezza sul futuro culturale molfettese. Una prima serie d'iniziative avrà luogo in occasione del cinquantesimo anniversario dalla morte di Gaetano Salvemini. Il 2007, anno in cui lo storico e politico molfettese morì a Sorrento, sarà caratterizzato da manifestazioni tese a ricordare questa figura, che vanta un posto di assoluto rilievo nella storia della nostra città (e non solo). A parte le celebrazioni salveminiane dell'anno venturo, Azzollini non sembra volersi sbilanciare. Non si può dire che Molfetta attraversi un periodo particolarmente felice sotto il profilo delle iniziative culturali. Il Festival del Mare, partito tra squilli di fanfara, si è concluso alla chetichella e la rescissione dell'accordo col Teatro Pubblico Pugliese (sancita dal commissario prefettizio) esclude Molfetta dai circuiti, che contano nella regione a livello artistico, e la priva dell'ormai usuale stagione teatrale invernale. Su quest'ultimo punto il sindaco preferisce momentaneamente non pronunciarsi; quanto invece alla tanto agognata costruzione di un nuovo teatro (o meglio un Auditorium - citiamo la definizione di Azzollini), il primo cittadino, con notevole pragmatismo, asserisce che occorrerà prima provvedere al reperimento dei “quattrini” necessari all'attuazione del progetto. Il che lascia presagire tempi lunghi, oseremmo ipotizzare biblici. E la valorizzazione delle energie locali? La nuova amministrazione sembra voler condurre una politica culturale “che per un verso si affida a grandi tematiche, ma che punta alla valorizzazione delle risorse” presenti in città. “Conto d'investire molto sulla cultura”, conclude il sindaco. Ce lo auguriamo: i numerosi atti di vandalismo compiuti nei quartieri periferici (e non solo) della città da bande di ragazzini idioti (la futura classe dirigente!) in occasione di una pseudo-festa d'importazione americana (sebbene le sue radici paiano risalire all'area europea), Halloween, ci danno ad intendere che a Molfetta urge il rilancio di una politica culturale degna di questo nome.
Autore: Gianni Antonio Palumbo
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