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Cronaca degli scavi al Pulo nel 1909 dal diario di don Francesco Samarelli (I parte)
15 settembre 2009

Passato nel dimenticatoio il centenario dell’esplorazione e degli scavi del Pulo da parte del sen. Angelo Mosso nel 1908, mi è caro riportare alla luce il diario di queste scoperte relativamente al 1909, stilate quasi giornalmente dallo storico e sacerdote don Francesco Samarelli (1874-1952)1. Il Diario inizia con la data del 13 marzo 1899 quando a Molfetta il prof. Eduardo Flores tenne la conferenza “il Pulo”, per conto della Società Dante Alighieri; in quella circostanza Giuseppe de Luca, professore al Seminario, presentò don Francesco Samarelli al prof. Flores e ad Antonio Jatta. Il 14 luglio 1900, durante una visita al Pulo con il prof. Francesco Carabellese, il Samarelli fu presentato al prof. Massimiliano Mayer con cui poi strinse amicizia. Nel 1906 su invito del barone Vito Frisari visitò la grotta detta dei gatti nel territorio di Bisceglie. Dal 14 marzo al 28 maggio durante un viaggio a Buenos Aires, lesse con attenzione il libro del Mayer “Le stazioni preistoriche di Molfetta”. Nel 1907 visitando il Pulo e dintorni raccolse una varietà di materiale archeologico. Nel 1908 tramite l’ing. Domenico Valente fu presentato al sen. Angelo Mosso che iniziava gli scavi al Pulo e in quella occasione gli indicò il fondo Azzollini come un luogo interessante. Nello stesso anno scoprì la stazione neolitica di Navarino, curando poi l’opuscolo: “Il Pulo e Navarino stazioni neolitiche nel territorio di Molfetta e Bisceglie”. Proponiamo la lettura del diario. 14 marzo 1909 - Ore 8,30 – Si recò a Molfetta il Senatore Mosso a cui mi tenne come suo assistente sui lavori di scavo che durarono circa un mese. Il giorno 15 marzo si aprì la prima trincea dietro alla parete di Feliù nel fondo Azzollini. La prima trincea situata fino al fosso vergine dette coltelli, stoviglie d’argilla, di fondi di capanne. Il Senatore si recò a Bari ed io addetto colla mia squadra di operai incominciai ad aprire nuove trincee e rinvenni nella mattinata di questo giorno un cranio sanissimo ed indizi di una completa necropoli. Si tenevano più di 20 operai ed eravamo due gli assistenti col greco Slavros Giarerak della Scuola archeologica d’Atene. Io avvertii l’importanza degli scheletri e quelli maneggiare per il primo la stecca e la pinza dell’amico artista Lorenzo Pellegrini, all’opera di quei lavori. Il Senatore esaminò una fotografia col suo libro di Mayer e la stessa che poi [………] in mano [……………]. 18 marzo 1909 - Venne in qualità di Ispettore al Pulo, il Signor Direttore Quintino Quagliati al quale fui presentato dall’Ill.mo Senatore Mosso. 19 marzo 1909 - Siamo andati con la famiglia Gadaleta, il prof. Mosso ed io a riconoscere la stazione neolitica di Navarino. Il Professore in questo giorno m’ha regalato il libro di Dechelet che tratta di archeologia come si osserva dalla dedica. Mi manda il 2° volume nell’ottobre del 1910. 21 marzo 1909 - sospettando il prof.* che la selce si trovasse in qualche alveo di fiume della nostra Provincia, determinammo di recarci all’Ofanto, ma invano riuscì la nostra gita, perché nulla si rinvenne. Dal Direttore del Museo Geologico di Roma ebbe in risposta il Prof. che il sito più prossimo a Molfetta dove può rinvenirsi sicuramente la Selce è al Monte Matino, ai piedi del Gargano nella Puglia Daunia ora Mattinata. E l’ossidiana possibilmente era importata dalle isole Lipari. *in questo periodo di tempo intendo parlare col Prof. Mosso, Slavros venne insieme. 23 marzo 1909 - viene sul posto l’Onorevole Antonio Jatta a constatare la necropoli e si accingeva a fare articoli sui giornali. 27 marzo 1909 - La sera vennero da Roma la moglie del Senatore Maria Treves e la figliola Mimì Mosso. Il giorno 30 si recarono al castello del Monte, ci feci tenere la mia guida. In quel giorno ritorna il Prof. Ispettore Quintino Quagliati. Ebbi il bene di riceverlo in casa la sera del ritorno dal Pulo. Zio Mauro mandò in regalo alla famiglia del Senatore un piatto di uova fresche e 2 bottiglie di vino squisito. Il 31 andammo in 1a classe colla famiglia del Senatore (ossia la signora con figlia) a Trani e poi a Barletta per visitare queste città. Il Senatore riparte da Molfetta con Slavros il giorno 6 aprile. 1 maggio 1909- verso le 12 mi presento a Roma nel Museo Kirchesiano ed ho il bene di conoscere il Dott. Prof. Luigi Pigorini. Questi sol perché aveva appreso dai giornali la mia assistenza prestata al Senatore durante i lavori al Pulo, mi colmò di gentilezze e mi offrì la tessera gratuita per gli studi che desideravo compiere in quel sontuoso Museo. La prima volta mi accompagnò e durante il tempo della mia dimora a Roma appresi le sue dotte lezioni, che fortunatamente trattava delle terremare e delle palafitte, problemi da lui ben studiati. 24 maggio 1909 - visito il Museo delle Terme 27 maggio 1909 - visito il Museo di villa Giulia, conosco il Prof. Nogara Direttore del Museo Etrusco Vaticano presentato da Pasqualino Catacchio. 29 maggio 1909 - Alla Sapienza visitando il Gabinetto Geologico per alcune mie consultazioni, conobbi il Prof. De Angelis Fasetti. 4 giugno 1909 - Sono a visitare il Museo di Taranto, quello che mi ha più sorpreso è stato il rinvenimento degli abbondanti fialetti. 9 giugno 1909 - Oggi visito il Museo Nazionale di Napoli ed ottengo anche il permesso per Pompei dove mi reco in giornata dell’11 giugno (continua).

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