Covid Puglia, superati i record di contagi (+2.369) con positività al 18% (6,6% in Italia): ancora 36 morti. Gli appelli di Emiliano e Lopalco: restate a casa, la situazione è pericolosa. A Molfetta si temono assembramenti di irresponsabili per Pasqua come avvenuto la domenica delle Palme
BARI – Numeri drammatici per il contagio Covid in Puglia alla vigilia delle festività pasquali. Oggi sono stati superati tutti i record precedenti con +2.369 positivi con un indice del 18% (17,82) contro il 6,6% dell’Italia. Ieri era del 14%. Si registrano anche altri 36 morti.
Ecco la situazione per provincia: +860 in provincia di Bari, +150 a Brindisi, +131 nella BAT, +562 a Foggia, +291 a Lecce, +374 a Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati ed attribuiti.
Alto anche oggi il numero di decessi, bel 36 (ieri erano 43): 19 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto. Sul fronte ricoveri, c'è un leggero aumento rispetto a ieri: si passa da 21oo a 2115 pazienti che occupano i posti letto delle strutture sanitarie regionali.
Per fortuna c’è una leggera crescita dei guariti: dai 141.343 di ieri si passa ai 142.501 di oggi. Continua a restare alto il numero dei casi attualmente positivi, 48.032, in aumento rispetto ai 46.857 delle ultime 24 ore. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.884.442 test.
Preoccupato l’assessore alla sanità Pierluigi Lopalco: «La circolazione del virus in Puglia rimane alta e i contagi comunicati toccano quota 2.369, un dato mai registrato dall’inizio dell’emergenza. La pressione sul sistema sanitario è elevatissima. Ecco perché è importante rispettare le misure di sicurezza e prevenzione. Nonostante le norme limitino al minimo le possibilità di spostamento, è visibile a tutti che in giro c’è ancora troppa gente, in ogni luogo. Si dovrà evitare di muoversi da casa, per non peggiorare la situazione. Evitiamo di affollare i luoghi pubblici, facciamo la spesa in orari non di punta, proteggiamo le persone non ancora immunizzate e evitiamo di farci gli auguri di Pasqua di persona. Una visita di cortesia per scambiarsi gli auguri può essere il preludio di una tragedia. Il virus cammina su chi si incontra, si saluta o si abbraccia e si propaga ad altissima velocità».
Intanto aumentano i cittadini irresponsabili che girano senza mascherina e creano assembramenti. Anche il presidente della Regione, Michele Emiliano ha lanciato un appello ai cittadini: «Bisogna, durante queste feste, ridurre al massimo ogni occasione di incontro: le messe si possono seguire in tv, si possono fare per telefono tutti quegli adempimenti che è impossibile fare di persona. Evitatelo, per favore, perché tanto nessuno è in grado di multarvi. Non pretendete dallo Stato ciò che voi stessi poi non siete in grado di fare da soli, facendo funzionare un po' il cervello. Noi in Puglia abbiamo oggi il record di contagi in assoluto, nonostante la zona rossa rafforzata, perché' c'è ancora una intensità di rapporti umani e peraltro questa variante inglese, che è il punto fondamentale, ha una durata nell'incubazione così breve che il tracciamento è saltato completamente, non serve più a niente, non riusciamo più a frenare, perché nel tempo necessario a capire che c'è un innesco di un focolaio, il soggetto ha già contagiato una marea di altre persone. Vi prego di autogestirvi, di comprendere che anche solo andare a fare gli auguri a una persona cara può essere un atto che può determinare una catastrofe. Le Regioni non hanno poteri di ordine pubblico, non hanno forze di polizia, i sindaci hanno qualche vigile urbano ma poca roba, evidentemente c'è una scelta politica di mollare un po', perché c’è secondo me una tale tensione sociale che evidentemente hanno timore che stringere troppo i controlli dentro l'autogestione da parte dei cittadini, potrebbe determinare particolari esplosioni. Quindi i controlli non ci sono mai stati in Italia sugli errori che i cittadini commettono per aiutare il governo a gestire la curva. Prego tutti i cittadini di non continuare a ripetere continuamente 'più controlli' perché tanto i controlli non sono in grado di farli o comunque non li vogliono fare».
"La variante inglese - dice il governatore - sta diventando egemonica. In Puglia è ormai al 90% e peraltro ha caratteristiche anche più letali nel senso che ci siamo accorti che stanno morendo, perché questa frase non viene mai ripetuta in Tv, muoiono un sacco di persone, muoiono anche male e muoiono anche in età giovanile. Noi abbiamo quadruplicato i posti in ospedale, però anche con le migliori cure possibili, a un certo numero di contagi corrispondono un certo numero di morti".
Anche a Molfetta mancano i controlli e lo abbiamo visto la domenica delle Palme con gli assembramenti al lungomare, senza che le forze dell’ordine abbiano sanzionato i gruppi e li abbiano invitati a tornare a casa o ad evitare assembramenti. Ci auguriamo che il sindaco Tommaso Minervini, al di là degli appelli alla responsabilità dei cittadini, dia ordine alla polizia locale di passare alla tolleranza zero, multando pesantemente chi non rispetta le regole. Non bisogna temere di perdere consensi quando è in gioco la salute dei cittadini.
Bisogna far capire ai cittadini che oltre a far crescere il numero dei contagi, possono pregiudicare ulteriormente la fine della pandemia, costringendo il governo a chiudere tutto anche questa estate, impedendo anche le attività tipiche di questa stagione, dalla spiaggia alla campagna. Non è giusto che per gli errori e l’irresponsabilità di pochi ignoranti e incoscienti, a pagare debbano essere tutti, anche coloro che si sono sacrificati e hanno rispettato le leggi. E' questa la rabbia maggiore di tanti molfettesi che si sono lamentati per queste violazioni, chiedendo maggiore severità. Bisogna aumentare i vaccini per le persone più anziane e fragili, altrimenti da questa situazione non se ne viene fuori. Bisogna evitare che i furbi, anche a Molfetta ci sono stati i cosiddetti privilegiati, passino avanti a coloro che hanno il diritto di essere protetti per primi.
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