Corso gratuito di Taekwondo per i giovanissimi
Ha preso il via nelle scorse settimane il corso gratuito di Taekwondo destinato ai giovanissimi residenti nel quartiere Immacolata nonché nei quartieri Catacombe e Centro antico. L’iniziativa vede la collaborazione dell’Auser, dell’ASD “Taekwondo all-in” e della parrocchia Immacolata, e vuole offrire un’alternativa alla strada in un’area in cui, per centinaia di metri, non vi è un luogo con servizi e strutture idonee alla pratica sportiva o, come sottolinea il presidente dell’Auser, Nino Gadaleta, vuole fornire a giovani e giovanissimi, per l’intero anno, un luogo di incontro, sicuro e aggregante nel quale praticare sport e attività di laboratorio scolastico e parascolastico. Non solo sport, dunque, ma anche la possibilità di essere accompagnati nel percorso educativo. Non a caso, l’attività ha ottenuto il patrocinio del Comune di Molfetta che ha contribuito all’allestimento della sede. Ma cosa è il Taekwondo? Quindici lo ha chiesto al maestro Giuseppe Sannicandro che, in maniera assolutamente gratuita, cura il corso. «Il Taekwondo è un’antica arte marziale coreana, il cui nome significa “calci e pugni in volo” – ha affermato Sannicandro – si tratta, dunque, di un’arte marziale molto acrobatica, in cui si utilizzano tecniche di calcio in volo. É l’arte marziale più praticata al mondo, oltre ad essere uno sport olimpico, e può essere praticata a partire dai tre – quattro anni». Il maestro è stato coinvolto nell’iniziativa da un suo amico e collega, Stefano, con il quale condivide da sempre la passione per questo sport ma che, per lavoro, ha dovuto abbandonare la carriera agonistica e che, avendo un’attività in zona, ha fatto da traitd- union con l’Auser, che ha messo a disposizione parte dei suoi locali. Buona la risposta dei ragazzi dai quattro ai dodici anni e delle famiglie, sia nella fase sperimentale (due mesi in estate) sia alla ripresa del corso in settembre. Tutti concordi nell’evidenziare come l’obiettivo finale sia quello di trasmettere valori sani educandoli allo sport e al rispetto delle regole. «Prima dello sportivo vogliamo educare l’uomo» ha dichiarato Stefano. «Vogliamo dare delle chance, altre prospettive, aspettative di crescita migliori – ha aggiunto Giuseppe – e magari scoprire e coltivare talenti». “Educare” appare, dunque, la parola chiave dell’iniziativa. A confermarlo è proprio il presidente dell’Auser Gadaleta, il quale ha più volte focalizzato l’obiettivo: rendere piazza Paradiso un luogo frequentabile e attrattivo, soprattutto per bambini e adolescenti. Obiettivo perseguito anche nei mesi estivi. L’Auser, ad esempio, da maggio a luglio, ogni giovedì, ha animato il quartiere con diverse iniziative, a partire (il 31 maggio) dalla Messa celebrata in piazza Paradiso, seguita dal concerto del complesso bandistico Santa Cecilia e poi con musica e balli di gruppo, con il saggio di taekwondo, con i concerti di musica swing o a cura della Fidas band. L’Auser, dunque, si connota sempre più come un centro attivo e al servizio del quartiere, realizzando in tale maniera la finalità precipua del sodalizio, ossia aiutare a invecchiare in maniera attiva, aiutare a sentirsi utili nella società. Di qui la fitta serie di iniziative che si svolgono in sede, come le attività di segretariato sociale o le attività aggregative (giochi da tavolo, the in compagnia, laboratori di canto e di teatro, balli di gruppo, momenti di semplice incontro). Ma i soci Auser sono aperti anche alla comunità cittadina: una delle iniziative di maggiore successo sono stati gli incontri con le scolaresche per trasmettere antiche tradizioni, instaurando e favorendo il rapporto intergenerazionale tra anziani e ragazzi. L’Auser, inoltre, si pone come capofila di un pool di associazioni per la gestione, ad esempio, di uno dei taxi sociali, collabora con il forum A Molfetta nessuno è straniero nella gestione dell’ostello dell’accoglienza che ogni anno, a settembre, viene messo a disposizione dei venditori che giungono a in città per la festa patronale) ha un punto di accoglienza, accompagnamento e assistenza presso l’Ospedale don Tonino Bello (sala che, a giorni alterni, condivide con il Tribunale per i Diritti del Malato), si occupa di accoglienza di ragazzi per lavori di pubblica utilità. Un lavoro a trecentosessanta gradi che sta ottenendo ottimi risultati ma che ha ancora tante potenzialità di sviluppo. In quest’ottica diventa fondamentale fare rete con altri enti, associazioni, istituzioni presenti nel territorio. Tale è l’auspicio del direttivo dell’Auser. ©Riproduzione riservata
Autore: Isabella de Pinto