Consiglio Comunale: pochi punti approvati
MOLFETTA 31.01.2006
Tanto tuonò che non piovve.
Il Consiglio Comunale di ieri sera era stato preceduto da un intenso rullo di tamburi, pareva che all'interno della maggioranza sarebbero emerse spaccature, contrapposizioni fra fazioni e persone, anche che Tommaso Minervini sarebbe stato stretto all'angolo della decisione sul suo futuro.
Invece, solo due ore abbondanti di ritardo per cominciare, qualche scaramuccia e un piccolo colpo di mano contro la democrazia.
L'impressione, fortissima, è che le cose politicamente davvero importanti si decidano altrove che nell'aula Carnicella e da altri che i consiglieri comunali, per dirla tutta, che il gioco lo abbia in mano il sen. Azzollini.
Se il gruppo Visaggio, definiamolo così, quello che lancia richiami da sirena a Tommaso Minervini e punta al “terzo polo”, fa la voce grossa, immediatamente si scopre che due consiglieri comunali del “Nuovo Psi”, di Visaggio appunto, Pasquale Giancola e Riccardo di Giovanni, se ne dissociano, in quanto, è la dichiarazione affidata al presidente del Consiglio Comunale e letta in apertura di seduta, “intervenuti insanabili contrasti con la dirigenza locale del partito sulla linea politica”.
Giancola ha preso successivamente la parola, rifacendosi anche alle dichiarazioni rilasciate a Quindici on line dal consigliere Nicola Piergiovanni, rimasto fedele al Nuovo Psi, dichiarazioni che “gli ha rimandato al mittente”, visto che provengono “da lui, passato dall'opposizione alla maggioranza”. Giancola, Di Giovanni, assieme al transfuga di “Molfetta che vogliamo”, Vincenzo Spadavecchia, sono confluiti nel gruppo misto, capogruppo Spadavecchia, ma hanno assicurato fedeltà all'amministrazione.
Nei fatti, il cosiddetto terzo polo si vede privato di tre pezzi, un piattino avvelenato la cui confezione alcuni attribuiscono allo stesso sen. Azzollini, i soliti bene informati, che danno già Giancola e Di Giovanni se non proprio a Forza Italia, in procinto di formare una lista civica, ci sarebbe già il nome, “Alleanza per Molfetta”, schierata con il senatore, il convitato di pietra del Consiglio Comunale di ieri sera, unico assente della pletora di assessori (qualcuno è rimasto addirittura in piedi), ma in realtà presentissimo nello svolgimento dei fatti.
Dopo la replica di Piergiovanni, non c'è stata storia, almeno per quanto riguarda l'aspetto politico, muti i consiglieri di Alleanza nazionale, che pure avevano preannunciato dichiarazioni al sindaco.
Sul piano amministrativo, i molti punti all'o.d.g sono rimasti praticamente inevasi, la maggioranza si è volatilizzata dopo aver approvato l'unico che evidentemente le premeva, anche perché rispondente ad un obbligo di legge, cioè la nomina della nuova Commissione elettorale, di cui faranno parte Pietro Centrone, Giacomo Spadavecchia e Pasquale Giancola, ed aver apportato una variazione non da poco alle prerogative della stessa.
Il consigliere di Forza Italia, Giusi de Bari, ha proposto e la maggioranza ha approvato, fra le contestazioni e con il voto contrario dell'opposizione, che debba essere questa stessa commissione a decidere i criteri di nomina degli scrutatori per le prossime consultazioni elettorali, senza più obbligo di ricorrere al sorteggio.
Cosa possa voler dire in questa città, in cui in passato era pratica comune, soprattutto per giovani desiderosi di guadagnare qualcosa, rivolgersi al politico conosciuto per chiedere di fare lo scrutatore, evidentemente è chiaro a tutti. Il tempo delle clientele non finisce mai, quello della garanzia della trasparenza deve ancora venire, a quanto pare.
Lella Salvemini