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Consiglio Comunale di Molfetta approva l'assestamento di bilancio del Comune. Polemica l'opposizione tra bugie e falsità Nella seduta sono stati riconosciuti anche i debiti fuori bilancio della gestione del centrodestra di Azzollini. Paola Natalicchio: “con l'assestamento più soldi per fare bella la città”. Dura l'assessore al bilancio Angela Amato: “stiamo facendo grande lavoro. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa, le polemiche della destra offendono l'intelligenza dei molfettesi”. La minoranza attacca “Quindici” con le solite bugie
06 dicembre 2014

MOLFETTA - Più risorse per manutenzione del verde, giochi ludici, attività culturali, edifici scolastici e istruzione: il consiglio comunale approva l'assestamento di Bilancio e riconosce allo stesso tempo i debiti fuori Bilancio, quelli che continuano a spuntare come funghi dai cassetti degli uffici comunali, per usare una metafora cara al Sindaco Paola Natalicchio, simbolo a suo dire della  cattiva gestione degli anni “azzolliniani”.

Il primo cittadino quindi, gonfia il petto: “grazie all'assestamento possiamo chiudere l'anno facendo cose importanti: eroghiamo più soldi per giardini, arredi urbani, scuole. La città vuole essere più bella, è un tema questo che non abbiamo paura ad affrontare. Panchine, fermate dell'autobus, giochi dei parchi pubblici: la città vedrà, si renderà conto”.
Passi avanti anche sulla sicurezza del lavoro: “eravamo all'anno zero, adesso ogni dirigente avrà soldi da investire su sicurezza sul lavoro. Tutto all'insegna della trasparenza. Tutti potranno ricostruire la filiera della nostra attività”.
Poche ma lapidarie parole sui debiti fuori bilancio: “escono di continuo, spuntano dai cassetti delle nostre scrivanie: una fattura non pagata di dieci anni fa, una spesa della quale non si sapeva niente. Credo raccontino molto di come stavano le cose. Noi invece abbiamo un modo diverso di intendere il nostro lavoro e faremo in modo che le cose con noi vadano diversamente”.
Decisa anche la relazione dell'assessore Angela Amato (un “comizio politico” ha protestato con energia il consigliere Ninnì Camporeale): “dicono che stiamo soprattutto guardando lo specchietto retrovisore. Lo dicono in modo dispregiativo, ma io credo che questo sia un lavoro scomodo ma indispensabile: va fatto nella maniera più assoluta. Ed è strano che le accuse più veementi arrivino proprio dall'Ncd che col senatore Antonio Azzollini a Roma è responsabile di quei tagli che stanno piegando le ginocchia a tutte le città italiane. Abbiamo ereditato in realtà dei disastri gravosi e le strumentalizzazioni della destra sono bieche e offensive dell'intelligenza dei molfettesi. La caricatura del senatore Azzollini instancabile portatore di soldi e Paola Natalicchio divoratrice di risorse insaziabile, è inaccettabile. Prima di noi solo pressapochismo e disordine contabile. Noi invece aumentiamo risorse per cultura, turismo, commercio e cercheremo di promuovere una serie di iniziative che vadano a rompere la drammatica morsa che sta asfissiando il commercio cittadino”.
La minoranza ha risposto con un certo nervosismo: Mariano Caputo (Ncd), con la solita e nota intolleranza antidemocratica, sua e del partito di Azzollini, verso la stampa, se l'è presa con “Quindici” accusandoci di aver propagandato il falso: “questi debiti fuori bilancio sono di Paola Natalicchio e non di Antonio Azzollini, Quindici mente” (ma Quindici ribadisce e conferma quanto scritto: le responsabilità della vecchia amministrazione sono sotto gli occhi di tutti, lasciamo a Caputo il suo show, le sue bugie, che servono solo per le telecamere, falsità alle quali non crede più nessuno, utili solo a cercare di acquisire quella visibilità politica mai avuta in passato come assessore senza delega nell’amministrazione Azzollini, ndr).
E' seguito il solito affondo sul caso Porto (“usate i soldi portati in città per la grande opera e li usate per amministrare Molfetta”) e la chiusura di taglio apocalittico nella quale Caputo è diventato inimitabile (“la città è stanca, non vi segue più ha capito che non ci sono più speranze, che le tasse aumentano e voi sapete fare solo quello. Il parlare, il dialogare, il comitare non vi servono più a niente. Siete incapaci e infingardi”).
Antonello Pisani (Siamo Molfetta) e Luigi Roselli (Ncd, quelli rimasti fedeli ad Azzollini) denunciano una presunta mancata trasparenza mentre Saverio Tammacco (Forza Italia) ricorda quanto sarebbero stati saggi lui e Caputo qualche consiglio comunale fa, a paralizzare la seduta per chiedere approfondimenti sui debiti fuori bilancio (l'ordine del giorno in quel caso fu rinviato per l'arrivo di nuove entrate da conteggiare) e rimbrotta anche lui Quindici: “certa stampa ci ha accusato di strumentalizzare la seduta. Invece il nostro è stato senso di responsabilità” (la verità, della stampa non omologata e servile, evidentemente fa male ai consiglieri di centrodestra, ndr)”.
Pietro Mastropasqua (Forza Italia) accusa l'amministrazione di aver preso le risorse per finanziare la ristrutturazione del Palazzetto e del Paolo Poli da fondi del porto invece che da fondi regionali. Poi resuscita niente meno che il fantasma del Comunismo: “molto brutto e offensivo il comizio dell'assessore Amato e anche gli attacchi di Paola Natalicchio sono stati vergognosi. Non sorprendono perché affondano le proprie radici in una precisa estrazione politica: quella del comunismo che ha fatto milioni di morti in tutto il mondo”.
Gianni Porta (Rifondazione) sorride e strabuzza gli occhi come a dire: dove sono tutti questi comunisti?
A chiudere la discussione Cosimo Damiano Angeletti: “con questo assestamento possiamo dire di fare una politica pragmatica e di applicare malgrado le difficoltà il nostro programma. Abbiamo aumentato di 20.000 euro i fondi per l'istruzione, di 35.000 le attività culturali, di 21.000 la cura del verde pubblico, di 30.000 l'acquisto di giochi ludici nei parchi, di 40.000 la segnaletica, di 62.000 la disinfestazione. L'austerity imposta dallo Stato picchia duro ma noi riusciamo comunque a renderla elemento di virtuosismo”.

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Autore: Onofrio Bellifemine
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