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Consigliando, consigliando CORSIVI
15 dicembre 2001

Quando i consigli comunali si intensificano i primi a rallegrarsene sono, crediamo, gli stessi protagonisti dell’assemblea, essendo la loro presenza retribuita. I secondi a rallegrarsene siamo noi e, immaginiamo, chi legge: lor signori non deludono mai. Certo può scapparci una serata storta, o una addirittura una seria, come quella successiva all’attentato negli USA, dove l’unico motivo di divertimento fu la lettura, da parte del presidente Amato, del termine etnia con l’accento sulla “e”: ètnia, per l’appunto. Ma, ripresisi dallo shock (dell’attentato, non della lettura), subito i nostri hanno ripreso a deliziare la platea con un’infinità di… Sulla seduta del 26/9 c’è, per la verità, poco di curioso da riferire: giusto qualche gioco di parole come “previsione del bilancio di previsione” o “prospetto prospettato” di cui l’autore (il consigliere Angione) prontamente si scusa; e l’inflazione del termine “conferire” (una volta si diceva “buttare” o “gettare”) per i rifiuti. I veri eroi della serata sono i bambini molfettesi, grazie alla cui pressione sui grandi la nostra città eccelle nella raccolta differenziata: Fiorentini li ringrazia ed altri si accodano. Nota di colore: un signore seduto accanto a chi scrive in meno di un’ora si alza cinque o sei volte per uscire fuori e poi, dopo qualche minuto, rientrare: insofferenza ai conti consuntivi, astinenza da tabacco o attacco emorroidale? Due giorni dopo, però, la musica cambia. Oddio, dai Carneadi vari come Di Giovanni, Balestra, Siragusa, Spadavecchia anche per questa volta nessuna partecipazione, tanto da indurre mamma RAI a confezionare, per i prossimi mesi un nuovo programma: “Chi l’ha sentito?”. Ad onor del vero dei due Spadavecchia solo Vincenzo tace: l’altro, Giacomo, raccoglie tutte le sue forze mentali per stupire l’uditorio con un impeccabile e tempestivo “Preside’, chiedo l’immediata esecuzione della delibera”. E che dire delle dotte citazioni in vernacolo (“U ass arronz a tutt”) dello stesso Fiorentini per dipingere una maggioranza definita da Centrone addirittura “famelica”? Piovono parole dal significato pesante come “regime” e “oligarchia”, tutte riferite al “despota” Sindaco Minervini. Il quale, con calma olimpica, risponde sfoggiando il termine “displuvio”, il cui significato potevano conoscere in sette o otto tra consiglieri e pubblico (folto). Intorno a mezzanotte, dopo che l’opposizione, tranne Cimillo, ha abbandonato polemicamente l’aula consiliare per sistemarsi fra i banchi degli “spettatori” e le formalità sembrano saltate, eccoti spuntare Piergiovanni con un cono gelato (al cioccolato) e gustarlo scherzando beatamente con coloro della maggioranza a cui poco prima anche lui aveva dichiarato guerra: il calo di zuccheri lo capiamo, il resto no. Eugenio Tatulli
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