MOLFETTA - Tanto rumore per nulla: alla fine, come ampiamente previstola “Quindici” che ne ha dato in anteprima assoluta la notizia (mai smentita direttamente dal senatore, ma solo da qualche organo di stampa a lui vicino, ndr), è Antonio Azzollini il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, per le elezioni amministrative del prossimo 14 aprile. Dunque il sindaco uscente concorrerà per due cariche, a Palazzo Giovene e al Senato (Nella foto: Camporeale, Azzollini, Uva, Corrieri).
Nel corso della conferenza stampa che ha annunciato ufficialmente la sua candidatura, assieme ai simboli che comporranno al lista, Azzollini è tornato più volte, anche perché sollecitato dalla stampa, sull'argomento più caldo: le perplessità sul rischio di una politica cittadina caratterizzata dal totale accentramento nella sua persona.
“La possibilità di un'altra candidatura è stata presa in considerazione, a un certo punto è stata anche in fase avanzata. Quella della doppia candidatura è una scelta personalmente difficile. Una città non deve dipendere da un solo uomo: il primo dei compiti sarà allora quello di rendersi non più indispensabile. Un uomo politico indispensabile, non è un buon uomo politico”.
“Non mi sono mai sottratto alle invettive”, aveva detto poco prima Azzollini, “ma qualcuno di voi può dire di aver sofferto di mancanza di democrazia? L'amministrazione ha anzi favorito la libertà di espressione, ha favorito, ad esempio, le espressioni più estremiste riguardo a Gaetano Salvemini, nelle celebrazioni in suo onore”.
Nella presentazione delle liste, l'ex sindaco parla di “coerenza a livello nazionale con uno dei due grandi schieramenti, ci ritroviamo coerenti con un clima nazionale di transazione verso il bipolarismo, mentre gli altri hanno difficoltà a definirsi”: i quattro simboli facenti parte la lista saranno Popolo delle Libertà (“con una lista che lo ha inteso nel senso effettivo: tra l'altro, il secondo posto della lista nazionale del Senato, per cui ringrazio Berlusconi, mi impegna ad onorare quel posto con grande abnegazione”), Molfetta in Azione (“lista civica che vede perfettamente fuse quattro personalità che hanno condiviso l'esperienza della scorsa ammistrazione: gli assessori Uva, Corrieri, Spadavecchia e Magarelli. E' un segno di continuità”), Movimento per le autonomie (“Qui ci sono diversi ex consiglieri, c'è Mariano Caputo, con cui c'è stata la condivisione delle proposte programmatiche, e dunque non rappresenta una scelta di convenienza, il consigliere Sgherza, e come segretario politico Ignazio de Gioia, che è da sempre nel cattolicesimo liberale italiano”), e La Destra (“Nessuna novità, solo un segno di coerenza e di lealtà nel tempo”).
Nessun dettaglio invece su quello che sarà il contenuto del programma, che si limita a definire “non lungo”. Fermatosi però per alcune interviste prima della conferenza, Azzollini aveva affermato che la sua nuova amministrazione cittadina punterebbe “sulla pulizia, sulla sicurezza, e sulla innovazione tecnologica, con la nascita della cosiddetta città digitale. Oltre al completamento delle opere di urbanizzazione già iniziate”.
Azzollini la definisce una nuova lista “che si avvale di significativi spezzoni della vita sociale cittadina, in perfetta aderenza con gli schieramenti nazionali. Nelle scorse elezioni ci sono stati parecchi voti uguali a zero. E' necessario un senso di semplificazione, inutile disperdere i voti di parentela”.
Prima di rispondere alle domande, il candidato sindaco del centrodestra ha parlato anche della campagna elettorale che verrà: “conosco le asprezze, e qualche asprezza ci sarà. Tendenzialmente non rispondo pesantemente agli attacchi. Voglio esprimermi non contro, ma per. Se mi vedrete così, non sarà un modo di essere silente agli attacchi. Spero comunque che sia una campagna elettorale vivace: sono disponibile al confronto, sempre pronto. Se gli avversari non vorranno, li rispetteremo”.
Poi esprime un auspicio, in linea con quello che aveva dichiarato a Quindici anche l'assessore provinciale Guglielmo Minervini, a margine della manifestazione dei sindacati successiva alla tragedia della Truck Center: “Speriamo di non parlare di ciò che è accaduto in questa città. Noi non interferiremo mai, speriamo che sia fatto il meglio. Si sta operando in silenzio, vi chiedo il silenzio. Non risponderò a domande sull'argomento per tutta la durata della campagna elettorale. Aiutiamoci tutti a far ridiventare grande questa città. Per il resto, sono disposto alla battaglia delle idee fino al 14 aprile”.
Azzollini ha successivamente risposto prima alle ipotesi fatte in passato di altre candidature per il centrodestra (“Tommaso Minervini è una risorsa per la città: rappresenta delle energie da valorizzare. Se ci sono modi per i quali incontrarsi, siamo felici di dialogare. Non ho condiviso alcune scelte della sua amministrazione, ma fa parte della dialettica politica”), e alla mancanza dell'appoggio di An, o parte di essa (“molti sono gli alleati, pochi gli ex alleati. La maggior parte è rimasta con noi: la sostanza della nostra amministrazione è rimasta. C'è una questione An, esistono problemi, è vero, ma io mi muovo sempre con l'ottica di comporre”).
Per i due avversari che al momento deve fronteggiare nella corsa alla poltrona di sindaco, Azzollini esprime “stima personale per entrambi, un rapporto di amicizia. Mino Salvemini è un valente professionista, Antonello Zaza un altrettanto valente giovane. Naturalmente penso che siano dalla parte sbagliata”, scherza Azzollini, “diceva Giorgio Martino che loro capiscono tardi quello che la società capisce prima. Non hanno compreso nessuno dei processi moderni. Il desiderio è di convincerli che stanno dalla parte sbagliata” ne sono un esempio “i pregiudizi contro le imprese”.
Dà poi una risposta anche a chi ventila pericoli, per il comportamento trasversale di alcune liste, e della possibilità che pur prendendo un gran numero di voti, non abbia i numeri per governare, in consiglio, la cosiddetta anatra zoppa.
“No, sarà proprio una bella anatra. Non rischiamo, ringrazio comunque per i voti trasversali che arriveranno. E' un sistema elettorale complicato, perché reduce dalla difficoltà di un bipolarismo con molti ai margini. Sono favorevole alla semplificazione, e se la ragione prevale sulla furbizia, siamo pronti al dialogo. Situazioni ambigue, invece, non le accettiamo”.
Proprio in chiusura, ci scappa la domanda su cosa sia successo veramente tra l'ex sindaco e la sua vice, Carmela Minuto, ora in lista col Pd: “Che è successo? E' andata dall'altra parte, così mi dicono. Non sono ragioni ideali. Le voglio bene, ma ci sono dei limiti invalicabili, uno di questi è quello tra privato e pubblico. Spero che in campagna elettorale emerga qualche ragione in più. Mi deve dire come farà ad andare d'accordo con determinati valori. Se il Pd accetta determinate cose, affari loro”.
Presente in sala stampa, lontano da microfoni e taccuini Francesco Armenio, il segretario della fu An, commenta così: “non ho voluto far polemica, perché oggi era la sua giornata. Invece di Veltrusconi, si dovrebbe parlare di Veltrufini”. La temperatura sale, e la campagna elettorale è solo all'inizio. Allacciare le cinture.
Autore: Vincenzo Azzollini