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Conclave senza fumata bianca a Molfetta, si litiga ancora per gli assessorati Nel centrodestra ci sono troppi partiti individuali e non si riesce a quadrare il cerchio per varare la giunta
20 maggio 2008

MOLFETTA - Ancora in conclave il centrodestra senza l'attesa fumata bianca, per la nomina della giunta comunale. Non ci sono grosse novità. I nomi che “Quindici” ha pubblicato diversi giorni fa, sono sempre gli stessi, si tratta di collocarli sulle sedie giuste. Le difficoltà maggiori provengono dall'ostinazione dei consiglieri di “Molfetta in azione”, una formazione politica senza collante, se non quello del potere, che ha messo insieme almeno 4 partiti e 5 teste individuali. Difficile quadrare il cerchio. Ora che sono stati eletti, i consiglieri maggiormente suffragati vanno per conto loro e il sindaco Antonio Azzollini si rende conto di dover fare i conti con più partiti in uno. Da un lato c'è Vincenzo Spadavecchia che, essendo il più suffragato, pretende un assessorato e questo non sembra in discussione. I problemi cominciano con Mimmo Corrieri, il quale avendo perso la possibilità (questa sembra l'unica cosa certa) di ottenere il posto di vicesindaco non sembra accontentarsi dell'assessorato alle finanze e, come si dice in giro, vorrebbe che l'incarico di city manager, ruolo prestigioso e ben remunerato da creare ad hoc a spese della comunità. A parte il fatto che non si intravede l'utilità di questa nuova figura, sarà difficile per Azzollini riuscire a ridurre il numero degli assessori, che anche questa volta per accontentare tutti saranno 10, ma non si vede perché ci si debba accollare anche quest'altro onere finanziario, creando uno spreco, dopo aver dichiarato di aver risanato i conti precedenti. Il posto di vicesindaco sarà appannaggio del repubblicano Pietro Uva che ha scelto la comoda strada di non candidarsi per non rischiare brutte figure (come Magarelli) anche perché non ha un grosso numero di voti e di presentare il conto dopo, come sta facendo, per l'appoggio fornito dal proprio partito alla vittoria di Azzollini. Uva controlla senza problemi i suoi, Mauro Spaccavento, Giovannangelo De Gennaro e Giuseppe Balestra, che sono pronti a sacrificarsi per lasciare spazio a lui. Altri problemi li stanno creando quei personaggi che non rappresentano alcuna forza politica, ma solo se stessi nella formazione omnibus, “Molfetta in azione”, un crogiuolo politico, la cui “azione” sembra essere solo quella della caccia alle poltrone. Infatti, per un accordo pre-elettorale i 4 gruppi interni (Magarelli, Corrieri, Giancola, Uva ed Enzo Spadavecchia) avevano stabilito che bisognava raggiungere almeno 800 voti, come gruppo, per aspirare a un assessorato. E in questo calcolo è penalizzato Mauro Magarelli. Gli altri assessori sarebbero Corrieri, Enzo Spadavecchia e Uva. Resterebbe fuori Giancola, che non è disposto a cedere. Se Corrieri ottiene il city manager, Giancola può essere accontentato e si può quadrare il cerchio. Intanto l'ex assessore Magarelli, che ha ottenuto un modesto risultato elettorale, non riuscendo ad essere eletto in consiglio, vuole rimediare almeno una “ricompensa” per non aver tradito il senatore, come gli altri consiglieri di An. Per lui è pronta la poltrona di presidente dell'Asm, ma a ostacolargli la strada c'è Nappi, presidente uscente, che non ha ottenuto buoni risultati, a giudicare dalla sporcizia della città, ma pretende ugualmente la riconferma. Il sindaco per non giocarsi la faccia – dopo l'ammissione in campagna elettorale di avere una città sporca – non vuole cedere e cerca di dirottare l'aspirante ad un assessorato di poco peso. Saverio Tammacco che, essendo il primo del Pdl, non si discute, ma proprio in forza di questa posizione, pretende un assessorato di peso. E il braccio di ferro continua, mentre il sindaco Azzollini, tra Roma e Molfetta, è già in affanno. L'unica certezza restano i numeri: 6 assessorati al Popolo della Libertà (Tammacco, Roselli, La Grasta, Petruzzella, Giacomo Spadavecchia e Nappi); 3 toccheranno a “Molfetta in azione” con la presidenza dell'Asm e 1 al Movimento per l'autonomia (Mariano Caputo) con la presidenza della Municipalizzata dei trasporti per la quale sono in corsa in tre, Giancaspro, Andriani, Piccinni, mentre il primo dei non eletti, Raffaele Sgherza entrerà in consiglio al posto di Caputo, quando questi sarà nominato assessore.
Autore: V. R.
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