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Concerto conclusivo dell'Anno Giubilare della Parrocchia S. Pio X
15 ottobre 2007

Concluso l'anno giubilare della dedicazione della chiesa di S. Pio X di Molfetta, una delle parrocchie più popolose che si trova nel territorio di Levante. Varie e numerose sono state le attività intraprese dal Parroco don Pinuccio Magarelli, dal vice parroco don Ignazio de Gioia e dal consiglio pastorale che hanno visto impegnati tutti i gruppi che operano in parrocchia secondo il loro specifico, tutti accomunati dal tema scelto per la riflessione: “La parrocchia, una comunità che annuncia e vive il Vangelo della speranza”. Tra le manifestazioni più interessanti ricordiamo il concerto conclusivo organizzato dal Coro Parrocchiale che da circa un ventennio anima le celebrazioni liturgiche eseguendo prevalentemente canti con i quali l'assemblea può partecipare alle celebrazioni secondo quanto stabilito dal Concilio Vaticano II. Di frequente il coro presta voce ad altre manifestazioni di carattere prettamente musicale spaziando dalla musica sacra d'autore al melodramma, senza tuttavia dimenticare la sua natura eminentemente liturgica. Ed è il caso di questo concerto, il cui filo conduttore è stato proprio la preghiera: sono stati eseguiti brani tratti dal melodramma italiano in cui la preghiera emerge come momento catartico nello svolgimento del dramma. Accanto al coro – diretto dal prof. Antonio Allegretta – che, con accurato e rigoroso impegno ha eseguito brani tratti dal Nabucco, dai Lombardi alla prima crociata e dalla Forza del destino di Giuseppe Verdi, si sono esibiti il soprano Stella Roselli, voce possente e corposa, in grado di incantare l'uditorio con dolce e indomito trasporto, affrontando le interpretazioni della passionale Tosca e della pia Giselda, e il baritono Antonio Stragapede, che con piglio ieratico e profondo ha cantato un Macbeth da antologia e una Traviata dal paterno e intimo affetto. Da ricordare le impeccabili interpretazioni dei musicisti accompagnatori, il pianista Francesco Giancaspro e il flautista Saverio Armenio che si sono esibiti con pezzi strumentali di virtuosistica bravura di Albeniz e di Albinoni.
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