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Concentrazioni di eternit nelle discariche (abusive)
15 giugno 2008

È recente la notizia che a Roma e a Taranto sono state trovate nell'aria tracce di sostanze non proprio naturali come la cocaina che di certo non fanno bene al nostro organismo. Ebbene anche a Molfetta basta guardarsi un attimo attorno e ci si accorge facilmente che l'aria che respiriamo non è poi così pulita… Nulla a che vedere, fortunatamente, con le suddette percentuali di cocaina ma sempre di inquinamento atmosferico si tratta, forse un po' più subdolo. Con l'arrivo dell'estate è sempre più frequente e piacevole fare una bella escursione domenicale in bicicletta. Ma purtroppo invece di respirare gli odori e godere dei colori che la campagna ci offre, siamo costretti ad ammirare sempre più spesso mini discariche abusive, o a sentire le esalazioni di cumuli di immondizia che deturpano il paesaggio e il nostro apparato olfattivo. E' proprio in una di queste passeggiate che ci si può facilmente imbattere in una ”bella” discarica abusiva nei pressi della località Sette Torri, forse uno dei pochi luoghi naturali rimasto immacolato per agli amanti della natura, nei pressi fra l'altro di ville abitate. Purtroppo anche questo luogo è stato raggiunto dalla stupidità e dall'inciviltà umana. Appena arrivati, salta subito agli occhi una bella (ex)pineta. Ma invece di trovare ristoro all'ombra dei fronzuti alberi nelle ore più calde della giornata lo spettacolo che si presenta è questo: cocci di vetro sparsi, vecchi mobili arrugginiti, cartacce, lattine che giacciono abbandonate al suolo sfi - dando i cassonetti che, nonostante la loro presenza, non vengono utilizzati. Tralasciando per ora l'annosa e sempre attuale questione dell'inciviltà di alcuni, purtroppo siamo costretti a constatare che tra i vari rifi uti abbandonati si possono trovare anche vari contenitori del pericoloso eternit. Forse chi doveva sbarazzarsi del materiale ha pensato “giustamente” di farlo in una zona abbastanza lontana dalla città e dove il contesto permetteva di rendere ancora più squallido il territorio. Ma se pensate che questa miniera di materiale nocivo sia lontana delle frenetiche strade molfettesi vi sbagliate. Infatti a seguito di una richiesta di un nostro lettore che denuncia lo stato di degrado e di abbandono di via Cav.Vittorio Veneto, anche lì, oltre a ritrovare rifi uti di ogni tipo abbandonati un po' ovunque agli angoli delle strade ancora in costruzione, abbiamo trovato nascosto dietro un albero, quasi a testimoniare la vergogna di chi aveva fatto l'insano gesto, un altro pezzo di eternit. E' da tempo che non si tornava a parlare dell'argomento eternit e della sua pericolosità. Forse fi nalmente si era capita la sua pericolosità, ma a giudicare dai fatti non è proprio così e quindi ci sembra doveroso rinfrescare la memoria ai maldestri depositari dell'eternit (sperando di redimerli?), segnalare l'inquinamento alle autorità e informare i nostri lettori, oltre a sensibilizzare l'amministrazione molfettese per una celere bonifi ca del territorio. Le lastre in eternit sono costituite da un impasto di cemento e amianto (generalmente del tipo crisotilo) in concentrazione di circa il 15%. Le lastre in eternit possono rilasciare fi bre di amianto se abrasi, segati, perforati o spazzolati, oppure se deteriorati. Proprio quelli ritrovati nella pineta o in Cav.Vittorio Veneto. Il problema dell'amianto è quindi legato al rilascio delle fi bre, infatti, soltanto fi bre con certe dimensioni possono provocare il tumore ai polmoni. «Esso è causa o concausa di asbestosi, cancro ai polmoni e mesoteliomi, per le caratteristiche immunodepressive legate alla struttura fi sica delle sue fi bre. Queste sono come una sorta di sottilissimi spilli che, una volta respirati, si fi ssano negli alveoli polmonari. Non esiste una “soglia” di sicurezza al di sotto della quale il rischio di cancro sia nullo: ogni esposizione all'amianto produce un rischio di cancro. L'esposizione a qualunque tipo di fi bra e a qualunque grado di concentrazione in aria va pertanto evitata» (Organizzazione Mondiale della Sanità). C'è da anni una legge che stanzia dei fondi per l'eliminazione dei tetti e di qualsiasi concentrato in eternit delle strutture pubbliche, ma purtroppo, come succede nel pubblico, molte ancora non sono state eliminate, e nella migliore delle ipotesi, quando vengono eliminate da mani inesperte i residui, che sono i più pericolosi poiché per la maggior parte perforati, vengono lasciati all'aperto o mal nascosti.
Autore: Domenico Paparella
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