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Comparto 17 Molfetta: la replica dell'ex assessore Gadaleta L'ex esponente della Giunta Natalicchio pubblica un post sulla sua pagina facebook, rispondendo alle critiche mosse da Legambiente e LUP
27 febbraio 2017

MOLFETTA - L'ex assessore Rosalba Gadaleta affida a un post sulla sua pagina facebook la replica a una recente nota del Circolo Legambiente di Molfetta e del Laboratorio d’Urbanistica Partecipata (LUP) che esprimeva critiche in merito al "Piano di lottizzazione per la ristrutturazione urbanistica delle volumetrie esistenti nel comparto 17":

«Fare politica con i comunicati stampa è una cosa meravigliosa e ha pochissime controindicazioni; amministrare la cosa pubblica, invece, costa fatica e mette spesso di malumore.

Però anche la scrittura dei comunicati presuppone una adeguata documentazione e non sembra il caso di quanto osservato sul Comparto 17 in un comunicato di LUP e Legambiente.

Allora forse è il caso di ribaltare qualche domanda.

Ad esempio, prima del piano di recupero i permessi a costruire stavano per essere rilasciati direttamente ai richiedenti, senza nessuna pianificazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie e con una deriva verso un percorso non proprio...legale.

È stato necessario quindi che l’Amministrazione revocasse quei permessi e costringesse i proprietari ad aderire a un Piano attuativo. Abbiamo sbagliato? Cosa c’è che non va? Mi pare che sia stata innanzitutto ripristinata la legalità e che sia stata data forma e sostanza ad un progetto di quartiere (non solo di Comparto).

Il Piano prevede due UMI (unità minime di intervento): questo significa che verranno realizzati i due blocchi residenziali solo quando per ogni singolo blocco saranno rispettate tutte le condizioni previste dalla convenzione urbanistica: niente palazzi senza urbanizzazioni (strade e illuminazione). Non va bene?

Per le palazzine di via De Chirico i residenti hanno atteso per anni i pali della pubblica illuminazione e ancora ci sono tratti di strada senza asfalto. Mi pare un passo avanti.

La cava dismessa era prevista dal PRG come area di sedime per gli edifici, trattata come se non esistesse. Con il Piano approvato è stata invece liberata dai palazzi e valorizzata la sua natura paesaggistica. Si poteva fare di più e meglio? Forse, ma intanto dove prima c’erano - in modo incomprensibile - le palazzine, ora c’è un’area a verde.

Le numerose baracche, dette “crtecchje”, vengono demolite perché il Piano per il Comparto 17 è un piano di recupero: le stalle vengono trasformate in residenze a saldo di zero di nuove volumetrie. Avremmo dovuto forse aggiungere altri volumi e prevedere una maggiore densità fondiaria per lasciare quello che c'era? Non capisco La convenzione approvata prevede che alcuni servizi (ad es. la scuola o altro) vengano collocati in uno dei manufatti esistenti tra quelli di maggior pregio, che dovrebbe quindi essere salvaguardato per essere poi recuperato. Non è forse quello che si chiede?

È inutile, chi fa sbaglia e chi non fa…critica.

Ma le prossime elezioni amministrative consentiranno a tutti quelli che hanno qualcosa da dire e voglia di fare di proporsi come amministratori. Quale migliore occasione?»

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Il sig.Todisco scrive: "Poiché il popolo e' sovrano scegliera' la linea. Consiglio a tale proposito a chi non lo avesse ancora visto, di vedere il film "L'ora Legale" di Ficarra e Picone........." - A proposito del "popolo sovrano", consiglio di leggere (chi è interessato) il libro della collana "Idola" edita da Laterza - "In democrazia il popolo è sempre sovrano. Falso. -, dove lo storico Emilio Gentile (autore) svolge alcune riflessioni sulla democrazia e il popolo sovrano, contribuendo a chiarire le idee, rese molto confuse dal recente dibattito massmediatico sulla natura della democrazia rappresentativa. Gentile sottolinea, in particolare, il “malessere che sta mutando la democrazia rappresentativa in democrazia recitativa, dove al popolo sovrano è assegnata solo la parte di comparsa nel momento delle elezioni”. Democrazia – afferma Gentile – significa “potere del popolo”; in quanto titolare della democrazia, il popolo è anche titolare della sovranità, ovvero della somma dei poteri di governo di una data comunità, statualmente organizzata; di conseguenza, se in uno Stato democratico è sovrano il popolo, “nessun governante può essere al di sopra del popolo o al di fuori del popolo. Dalla volontà dei governati deriva ogni autorità dei governanti”. Nel mondo attuale, la democrazia rappresentativa appare trionfante – sottolinea Gentile – e “quasi tutti i governi affermano di essere democratici, e quasi tutte le costituzioni degli Stati esistenti dichiarano che la fonte di ogni potere è il popolo sovrano”; si dà il caso che si debbano nutrire seri dubbi sulle veridicità di queste affermazioni, perché, com'è nell'esperienza di tutti, la “democrazia è molto malata, e molte sono le insidie che mirano a privare il popolo della sua sovranità”. Tutta la storia della democrazia moderna negli ultimi due secoli, “dalle rivoluzioni democratiche del Settecento ai giorni nostri – afferma Gentile – è stata una storia di lotte, di sconfitte e di conquiste, un avvicendarsi di successi e insuccessi, fra moti, sommosse, manifestazioni di massa, rivolte, rivoluzioni, guerre civili, guerre fra Stati, e persino due guerre mondiali: tutte combattute per riconoscere al popolo sovrano, a tutti i popoli del mondo, il diritto di vivere in libertà e dignità”. Vi sono stati, e continuano ad esservi, dei realisti critici della democrazia rappresentativa, come ad esempio Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca e Joseph Alois Schumpeter, secondo i quali il popolo non ha mai governato, nel senso che il potere è sempre stato detenuto ed esercitato da una minoranza variamente denominata classe politica, élite, oligarchia; d'altronde, anche Gentile pensa che il popolo sovrano sia “uno dei grandi idoli della modernità”.


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