Comparto 17 Molfetta: la replica dell'ex assessore Gadaleta
L'ex esponente della Giunta Natalicchio pubblica un post sulla sua pagina facebook, rispondendo alle critiche mosse da Legambiente e LUP
MOLFETTA - L'ex assessore Rosalba Gadaleta affida a un post sulla sua pagina facebook la replica a una recente nota del Circolo Legambiente di Molfetta e del Laboratorio d’Urbanistica Partecipata (LUP) che esprimeva critiche in merito al "Piano di lottizzazione per la ristrutturazione urbanistica delle volumetrie esistenti nel comparto 17":
«Fare politica con i comunicati stampa è una cosa meravigliosa e ha pochissime controindicazioni; amministrare la cosa pubblica, invece, costa fatica e mette spesso di malumore.
Però anche la scrittura dei comunicati presuppone una adeguata documentazione e non sembra il caso di quanto osservato sul Comparto 17 in un comunicato di LUP e Legambiente.
Allora forse è il caso di ribaltare qualche domanda.
Ad esempio, prima del piano di recupero i permessi a costruire stavano per essere rilasciati direttamente ai richiedenti, senza nessuna pianificazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie e con una deriva verso un percorso non proprio...legale.
È stato necessario quindi che l’Amministrazione revocasse quei permessi e costringesse i proprietari ad aderire a un Piano attuativo. Abbiamo sbagliato? Cosa c’è che non va? Mi pare che sia stata innanzitutto ripristinata la legalità e che sia stata data forma e sostanza ad un progetto di quartiere (non solo di Comparto).
Il Piano prevede due UMI (unità minime di intervento): questo significa che verranno realizzati i due blocchi residenziali solo quando per ogni singolo blocco saranno rispettate tutte le condizioni previste dalla convenzione urbanistica: niente palazzi senza urbanizzazioni (strade e illuminazione). Non va bene?
Per le palazzine di via De Chirico i residenti hanno atteso per anni i pali della pubblica illuminazione e ancora ci sono tratti di strada senza asfalto. Mi pare un passo avanti.
La cava dismessa era prevista dal PRG come area di sedime per gli edifici, trattata come se non esistesse. Con il Piano approvato è stata invece liberata dai palazzi e valorizzata la sua natura paesaggistica. Si poteva fare di più e meglio? Forse, ma intanto dove prima c’erano - in modo incomprensibile - le palazzine, ora c’è un’area a verde.
Le numerose baracche, dette “crtecchje”, vengono demolite perché il Piano per il Comparto 17 è un piano di recupero: le stalle vengono trasformate in residenze a saldo di zero di nuove volumetrie. Avremmo dovuto forse aggiungere altri volumi e prevedere una maggiore densità fondiaria per lasciare quello che c'era? Non capisco La convenzione approvata prevede che alcuni servizi (ad es. la scuola o altro) vengano collocati in uno dei manufatti esistenti tra quelli di maggior pregio, che dovrebbe quindi essere salvaguardato per essere poi recuperato. Non è forse quello che si chiede?
È inutile, chi fa sbaglia e chi non fa…critica.
Ma le prossime elezioni amministrative consentiranno a tutti quelli che hanno qualcosa da dire e voglia di fare di proporsi come amministratori. Quale migliore occasione?»