Commercialisti di Trani in cattedra per insegnare la professione ai giovani
TRANI – 17.3.2004
Offrire una formazione completa ai giovani laureati impegnati nella pratica professionale è l'obiettivo del corso per praticanti organizzato dal consiglio dell'Ordine dei Dottori Commercialisti della Circoscrizione del Tribunale di Trani. L'iniziativa è al suo secondo anno. I docenti dei corsi sono gli stessi commercialisti, che per un giorno si scoprono docenti per i futuri professionisti.
Sono sempre più gli iscritti all'Ordine che danno la propria disponibilità a formare i praticanti. “Riteniamo questo corso di notevole importanza per la formazione dei futuri dottori commercialisti”, spiega Michelangelo Lattanzio, presidente del collegio dei revisori dei conti dell'Ordine e coordinatore del corso insieme al consigliere Angelo Corvasce. “Il rischio che corrono i giovani con la pratica all'interno degli studi è quello di occuparsi solo di alcuni aspetti della professione. Ecco, quindi, la necessità di approfondire alcune materie con le lezioni in aula”.
I temi trattati sono molteplici: si va dagli aspetti fiscali della curatela fallimentari, al ruolo del revisore negli enti locali, dalle operazioni societarie straordinarie al controllo di gestione, dalla finanza aziendale alla normativa degli enti non profit, fino all'etica professionale. In tutto sono 16 le lezioni del corso previste nel corso del 2004.
La formazione dei giovani, ma anche dei dottori commercialisti più esperti è un cavallo di battaglia dell'Ordine di Trani, che ha precorso i tempi della formazione continua, oggi divenuta obbligatoria. “Formazione e qualità”, spiega Roberto Claudio Mazzocca, presidente del Consiglio dell'Ordine, “sono i principi sui quali è stata impostata tutta la nostra attività. Non vi è alcun dubbio che si possa ottenere una soddisfacente qualità del servizio professionale solo se a monte vi sia stato un adeguato percorso formativo. In tutti noi è inoltre radicata la convinzione che il sapere tecnico non possa più essere certificato una volta e per sempre solo al momento dell'ingresso nella professione e ciò in quanto le conoscenze, soprattutto nel nostro campo, senza il necessario aggiornamento, invecchiano assai più precocemente delle persone”.