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Come nasce un natante da pesca di 20 metri XVI parte
15 luglio 2013

Come già detto, il lavoro di rifinitura degli interni degli ambienti del natante è un’operazione che, apparentemente ha poco a che vedere con la funzionalità della nave. In verità si tratta, per ammissione dei mastri d’ascia, di uno dei lavori più impegnativi della costruzione tutta. Al giorno d’oggi l’attività di pesca ha poco o niente di somigliante a quella che veniva condotta nei decenni passati. Allora, le barche da pesca, anche le più grandi e potenti erano ridotte all’essenziale. Gli ambienti in cui i marinai soggiornavano, riposavano erano assolutamente spartani. Le cuccette – ad esempio – erano dei cubicoli, senza ventilazione (anche adesso lo sono; la differenza è che l’ambiente, nella maggior parte dei casi, e arredato con più eleganza, ha un sistema di aria condizionata e di ricambio d’aria), il materasso era una specie di pagliericcio. In alcuni casi, almeno nei bastimenti più piccoli, mancava il servizio igienico (i bisogni venivano soddisfatti… direttamente fuori bordo, a poppavia. Cosa questa che ha provocato non pochi incidenti, addirittura fatali!). In questa, come in altre barche simili, c’è – si può dire – anche una certa ricercatezza e gusto pratico, nella disposizione degli ambienti, nei rivestimenti delle pareti dei locali, una certa comodità nel locale cucina-mensa, non manca il frigorifero, l’aria condizionata, la cucina con il forno, il televisore, un impianto radio stereo; il tutto per rendere meno dura la vita di chi lascia la casa per avventurarsi in mare per svolgere la dura attività di pesca. Il bagno, con doccia ed acqua calda sempre disponibile, non manca. Le foto allegate mostrano alcuni ambienti, in parte già rifiniti, dalle quali si può apprezzare quanto detto. Il mastro d’ascia, per quanto relativamente riluttante ad impiegare la propria maestria nel allestire le rifiniture degli ambienti, non perde occasione per cercare di eseguire un lavoro perfetto. Questo, non solo per le finalità di sicurezza intrinseca che ogni cosa a bordo deve avere, ma anche, come abbiamo già detto, per poter dimostrare la propria capacità di costruire barche sicure, belle da vedersi e soprattutto confortevoli: è un investimento inconscio che fa, sull’immagine che può dare il Cantiere. Nel locale motore intanto, si allestiscono le piastre d’acciaio sulle quali verrà adagiato il basamento del motore. L’allineamento del basamento deve essere rigorosamente allineato con l’asse centrale della nave. Qui entrano in gioco, non i millimetri, ma addirittura le frazioni di millimetro. Tutto l’insieme motore, gruppo frizione/invertitore di marcia, albero portaelica deve essere perfettamente centrato con l’asse di chiglia. La foto 10 mostra le piastre accuratamente rettificate, dotate di fori filettati e staffe di appoggio, su cui verrà sistemato il blocco motore/ frizione, il cui asse costituirà una linea retta fino all’elica. Nella foto si ha un’idea della sistemazione dei serbatoi del combustibile e delle tubazioni che, collegandoli fra di loro (per il principio dei vasi comunicanti), consente al gasolio di alimentare il sistema di iniezione del motore.

Autore: Tommaso Gaudio
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