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Chiusura reparti ospedale, continua il dibattito
28 agosto 2002

MOLFETTA – 28.8.2002 Nel dibattito sul riordino del piano ospedaliero regionale si inserisce anche il consigliere provinciale Gianni Mastropierro della “Margherita” che ci ha fatto pervenire il suo intervento: “La bozza del piano di riordino ospedaliero redatto dalla Regione Puglia ha condannato l'Ospedale di Molfetta al rango di Ospedale “satellite”. Infatti, verranno chiusi definitivamente i reparti di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria, Urologia, Ortopedia, il Centro Trasfusionale e il servizio Nefrologia Penalizzata anche la Città di Giovinazzo per la quale la struttura sanitaria di Molfetta rappresentava il punto di riferimento naturale attesa la mancanza di strutture Ospedaliere in loco. La drastica riduzione dei reparti esercita pesantemente un alea di sconforto e sgomento su un bacino di utenza di quasi 100.000 abitanti. Rimarrà il reparto di medicina interna con 34 posti letto, Apparato respiratorio e riabilitazione respiratoria con 20 mentre il reparto di Chirurgia generale con 5 e di Ortopedia con 10 saranno relegati a ruolo di interventi leggeri per day hospital e day surgery a cui saranno aggiunti con ogni probalità 4 posti di day surgery pediatrica e 4 unità di UTC (Unità di terapia intensiva coronarica) si spera di poter “recuperare” 20 posti letto per il reparto di neurologia. In totale la struttura cittadina conterà 69 posti letto per ammalati acuti rispetto ai 231 previsti per Bisceglie. Che fine farà l'ex Preventorio per il quale si sono spesi diversi miliardi di vecchie lire? Nonostante i lavori di ristrutturazione e allestimento è rimasto chiuso sin dalla sua “sospetta” inaugurazione alimentando molte aspettative occupazionali. Chi risponde dello sperpero di danaro pubblico? In ogni caso rimane il fatto che il ridimensionamento è drastico e quello che rimarrebbe è ben poca cosa rispetto alle necessità del bacino di utenza asservito finora. Stessa sorte toccherà alle strutture Ospedaliere di diversi centri della Provincia: Bitonto, Gravina, Gioia del Colle, Minervino Murge, Modugno, Ruvo di Puglia per es. Per gli ultimi due si può ben dire che sono di fatto soppressi. Le ragioni politiche sono chiare. L'unificazione di presidi ospedalieri comporterà necessariamente l'intasamento delle cosiddette “strutture di eccellenza” e il naturale decadimento delle strutture ridimensionate cosiddette “satelliti” fino al loro definitivo collasso con evidenti ripercussioni in favore della sanità privata. Gli Ospedali che ne escono rinforzati non sono adeguati per strutture e macchinari e sicuramente non potranno far fronte al forte impatto rispetto alla domanda a scapito del servizio pubblico all'utenza che per essere garantita dovrà, se potrà, far ricorso alle cure e agli interventi di natura privatistica con buona pace dei criteri di solidarietà alla base di qualsiasi società civile. C'è da chiedersi cosa succederà se andrà in porto il progetto della sesta Provincia? Mentre Bisceglie diverrà polo sanitario di eccellenza Molfetta sarà relegata a un ruolo assai marginale nell'ambito della sanità Barese. Desta sospetto il fatto che secondo il Piano Sanitario Regionale si chiudano i reparti migliori e più efficienti. Quali i criteri adottati, su quali dati? Finora a nessuno è dato di conoscerli. Al danno dei farmaci a pagamento si aggiunge quello del disastro sanitario. Tale situazione è assolutamente inaccettabile. La Margherita, unitamente agli altri partiti della coalizione del centro-sinistra, attraverso una petizione popolare, chiede una immediata revisione del Piano di Riordino Ospedaliero a difesa della Nostra struttura Ospedaliera”.
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