Chiude la sesta edizione dei "Dialoghi di Trani", ma la settima si farà?
Il bilancio dei Dialoghi fa registrare successi di pubblico e di critica, ma gli organizzatori lanciano il grido d'allarme per il futuro
TRANI -Successo di pubblico, impegno, riflessioni e proposte per l'etica applicata alle nuove frontiere della società globalizzata, ma anche laboratori, degustazioni, visite guidate, musica e teatro. Tutto questo è stata la sesta edizione de "I Dialoghi di Trani" che si è chiusa ieri con il concerto della Venus Orchestra diretta da Teresa Satalino con la partecipazione di, tra gli altri, Nabil (storica voce dei Radiodervish), Paolo Panaro e Daniela Mezzina. Gli archi e i fiati delle musiciste hanno simbolicamente rappresentato la vocazione tutta al femminile della manifestazione letteraria tranese.
Un'organizzazione composta per la gran parte da donne, tra l'altro non ci si poteva spettare altrimenti dall'associazione che porta proprio il nome di un indimenticato personaggio femminile di George Simenon che dà il titolo al romanzo omonimo La Marie du port. Lucia Perrone Capano, presidente dell'associazione, Rosanna Gaeta e Emilia Cosentino, tra le più impegnate nell'evento, si ritengono soddisfatte della tre giorni appena conclusasi “il nostro vero orgoglio” affermano “è veder fare la fila all'ingresso del Castello per assistere agli incontri su temi tanto importanti quanto poco dibattuti come l'etica”. Un pubblico variegato composto da studiosi, studenti, docenti, giovani e non, ammiratori di questo o quell'autore, estimatori di personaggi politici e giornalisti o semplici curiosi. Sono arrivati tutti al Castello Svevo con scopi ben precisi, con le idee chiare su cosa ascoltare, quale autografo richiedere e quali foto scattare. Un pubblico esigente ma sempre composto, interessato, partecipe e pronto anche a sfidare le escursioni termiche che questo settembre tranese a volte ha riservato.
Apprezzamenti sono arrivati in particolar modo dagli stessi “dialoganti”. La cifra della manifestazione tranese sta proprio nel carattere informale e estemporaneo dei dibattiti, vere e proprie conversazioni intorno a un tavolo e non dall'alto di un palco. L'ambientazione ha certamente contribuito a produrre quest'atmosfera. La cornice misteriosa ed affascinante del Castello Svevo, di giorno illuminato nel chiarore della pietra di Trani e la sera ammantato dalle flebili luci delle candele, ha avvolto il pubblico in un abbraccio caloroso e rassicurante. Il camminamento posto tutto intorno al cortile centrale e le scale in muratura hanno consentito una fluidità continua nel passaggio da una stanza all'altra, da un dialogo ad una proiezione, da uno spettacolo ad una riflessione. Ripristinato il concetto di agorà e del simposio greco, la cittadina meridionale ha rivissuto per tre giorni antiche atmosfere. Il pubblico soddisfatto ha potuto apprezzare, così, oltre che i relatori e le loro idee, anche il gusto di dialogare e di incontrarsi semplicemente per confrontarsi.
12.000 presenze, una ventina di hostess e steward, ragazzi dell'istituto professionale per il commercio IISS “G. Bovio”, ottima copertura stampa a livello nazionale e grande interesse a livello locale. Queste le cifre della sesta edizione. A conferma che nel corso degli anni i Dialoghi hanno costruito intorno ad un'idea, solide basi e ottime prospettive per il futuro. “Ma ci sarà un futuro per i Dialoghi” dichiarano gli organizzatori de La Maria del porto “solo se le istituzioni locali ci sosterranno. Se tale sostegno non arriverà questa rischia di essere l'ultima edizione di una manifestazione che ogni anno produce turismo, quello vero, quello di qualità”. “Ogni volta abbiamo la stessa difficoltà: portare i relatori a Trani” continuano gli organizzatori “ma una volta qui, si innamorano a tal punto della città da candidarsi alla conferma per l'edizione successiva”. Tutti i relatori provengono, infatti, da ogni parte d'Italia e non solo, veicolando immagini positive, accrescendo il prestigio della città a tal punto da rendere necessario e indispensabile il concreto aiuto delle amministrazioni locali, la cui assenza, al contrario, dimostrerrebbe miopia e mancanza di lungimiranza.
Autore: Domenico Sarrocco