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Cer Fontana, le case vanno abbattute. Famiglie disperate La perizia del Ctu non lascia scampo, ora servono i finanziamenti
15 maggio 2003

Il giudice né prenderà atto il 15 maggio, ma per le famiglie sfollate (e non) di via A. Fontana la Perizia giurata, depositata pochi giorni fa dal Ctu prof. Di Paola, non presenta rilevanti novità ma solo prevedibili conferme. “L'elevato tenore di cloruri che ha contaminato i calcestruzzi non permette recuperi se non tramite tecniche sperimentali incapaci di fornire adeguate garanzie” questo il sunto della perizia che, in parole povere, significa abbattimento. In sostanza l'acqua salmastra che ha corroso i calcestruzzi rende praticamente impossibile l'eventuale intervento di recupero. Bisognerebbe rimuovere le parti pericolanti, consolidare quelle cedute e proteggere il tutto con una protezione catodica (una sorta di scudo a corrente elettrica). Il problema è che nessuna delle società interpellate fornisce garanzie sul recupero ed anche un luminare in materia come il prof. Pedeferri dell'Università di Milano continua a suffragare la tesi dell'abbattimento. Per non parlare del costo: più di un milione di euro a palazzina per questi interventi contro 1.200.000 euro stimati per l'abbattimento e la ricostruzione di ciascuna palazzina. Nella sostanza quindi non ci sono margini di valutazione, l'abbattimento è ormai l'unica via d'uscita. Ora il problema sono i soldi. L'iter giudiziario pur procedendo speditamente non può garantire liquidità a breve termine e le famiglie di certo non possono permettersi di rimandare ancora. La via della politica a questo punto dopo l'avvenuto deposito della perizia del Ctu non ha più impedimenti. Dopo l'assegnazione delle case parcheggio per 12 delle 18 famiglie sfollate (che dovrebbero già essere occupate in estate) il ricorso alla legge 225/'92 per la richiesta dello Stato d'emergenza sembra l'unica via d'uscita per una ricostruzione celere delle palazzine. Oltretutto il buon ritmo con il quale sta procedendo la via giudiziaria (è già stato effettuato un sequestro cautelativo sui beni della società costruttrice) garantisce allo Stato la possibilità di surrogarsi sull'eventuale risarcimento. Basti pensare che la legge 225 del '92 è stata usata per reperire finanziamenti in occasione del vertice Nato di Pratica di mare ed addirittura per la beatificazione di Padre Pio insomma per situazioni certo meritevoli ma evidentemente meno “d'emergenza” di questa. Intanto nell'attesa che qualcosa si muova ci sono alcune polemiche sulle palazzine ancora abitate, soprattutto relativamente alla palazzina 13 oggetto anch'essa (insieme alle due già sgomberate) della suddetta perizia. Gli ingegneri hanno chiaramente affermato che non può essere fatto alcun affidamento sulle travi esistenti ed è impossibile fare una stima della sicurezza residua. Ciò significa che ci sono 10 famiglie a rischio per cui anche se a malincuore sarebbe auspicabile una pronta evacuazione. Intanto per le altre due palazzine (la 18 e la 22) è stato avviato lo stesso Iter (nominato lo stesso Ctu il prof. Di Paola il quale entro 90 giorni dovrà depositare la perizia) che dovrebbe portare entro settembre ad avere un quadro completo sulla situazione di tutte e 5 le palazzine. Ma nel frattempo non bisogna perdere tempo i mezzi per intervenire ci sono ci vogliono solo impegno e senso di responsabilità. Fabrizio Fusaro
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