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Centrodestra ancora in silenzio dopo le dichiarazioni di Tommaso Minervini
24 gennaio 2006

MOLFETTA – 24.1.2006 Tutto tace. A quasi una settimana dalle dichiarazioni rese dal sindaco, Tommaso Minervini (nella foto), in occasione del “Conclave del centrodestra” andato in scena giovedì scorso, nessuna reazione ufficiale è ancora pervenuta da parte dei due partiti principali della “Casa delle Libertà”, Alleanza Nazionale e Forza Italia, che si sono rinchiusi in uno stretto riserbo e che stanno ancora valutando le parole del primo cittadino e meditando sul da farsi. Non è un mistero che i due parlamentari locali, l'on. Francesco Amoruso e il sen. Antonio Azzollini, non abbiano per nulla apprezzato l'intervento del primo cittadino, giudicato da entrambi assolutamente non chiaro ed inaccettabile nella parte in cui ha minimizzato il ruolo dei partiti rispetto alle “forze civiche” (in molti hanno raccontato di un senatore furibondo, venerdì mattina, sul Palazzo di Città). Tuttavia, da quanto si è avuto modo di apprendere, i due massimi esponenti istituzionali della “Casa delle Libertà” avrebbero idee molto diverse sul come comportarsi ora. Mentre infatti il parlamentare biscegliese sarebbe intenzionato a porre fine a questa esperienza amministrativa ed in mattinata si era addirittura sparsa la voce di una sua personale iniziativa per la raccolta delle sedici firme utili a questo scopo, al fine poi di lanciare la candidatura a sindaco di Mauro Magarelli, ex assessore al Bilancio e vice sindaco, il senatore “azzurro” vorrebbe temporeggiare ancora in attesa non si sa bene di quali novità. Il quadro, al momento, è infatti abbastanza chiaro: il sindaco ha detto di non essere interessato alla candidatura con i partiti del solo centrodestra e sarebbe disponibile solo a patto che all'interno della coalizione ci fossero anche il Nuovo Psi di Franco Visaggio e Molfetta che Vogliamo di Sergio Azzollini, i quali, però, hanno chiaramente ed in più circostanze ribadito (anche nel corso del dibattito del 19 gennaio) che considerano assolutamente esaurita ogni forma di collaborazione con la “Casa delle Libertà”. Nuovo Psi e Molfetta che Vogliamo continuano alacremente a lavorare per la creazione del terzo polo di “ispirazione socialista” (cui si aggregherebbero anche l'Udc e l'Italia dei Valori e forse anche qualche partito di centrosinistra come il Movimento dei Repubblicani Europei di Franco Altomare e i Socialisti Autonomisti di Pietro Centrone, fermi nel respingere la candidatura da parte dell'Unione di Lillino Di Gioia), tanto che addirittura la forza politica guidata da Sergio Azzollini ha fatto affiggere, proprio in questi giorni, un manifesto con cui lancia la candidatura di Tommaso Minervini, “candidato sindaco dalla città”. In questo contesto la sensazione è che Forza Italia stia vivendo un momento di profonda ed inattesa difficoltà. Prima del 19 gennaio erano in molti a prevedere l'adesione di Tommaso Minervini alla “Casa delle Libertà”, ma il diretto interessato con le sue “riflessioni in movimento” ha spiazzato tutti, cogliendo evidentemente di sorpresa anche lo stesso sen. Azzollini. Non occorre dimenticare, infatti, che sia dalle colonne del nostro giornale nel mese di dicembre, sia dall'emittente televisiva Telesveva, qualche settimana fa, l'attuale assessore al Bilancio aveva dichiarato di volere una risposta chiara ed in tempi brevi da parte del sindaco. Questa risposta, a distanza di più di un mese, non è arrivata ma il sen. Azzollini continua a tergiversare, prendendo tempo e continuando a rinviare il momento delle scelte. Questo suo attendismo appare inspiegabile agli occhi della città e, probabilmente, anche a quelli degli elettori di centrodestra. Forse la volontà di aspettare ancora è legata anche alla partita che si sta giocando a Bari per la composizione della lista di Forza Italia al Senato in vista delle elezioni politiche del prossimo 9 aprile. Indubbiamente la posizione del Presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama non dovrebbe essere in discussione, ma i giochi sono ancora tutti aperti e lo scontro all'interno di Forza Italia è durissimo (le possibilità che la Cdl perda le elezioni sono concrete ed in tal caso al partito di Berlusconi non andrebbero più di quattro senatori della nostra regione). Facile pensare che una eventuale caduta dell'amministrazione di centrodestra a Molfetta potrebbe essere vista a Bari (magari dal coordinatore regionale del partito, Raffaele Fitto, con cui non è mai corso buon sangue) come una sconfitta personale di Azzollini, nonostante i tanti finanziamenti ottenuti dal governo specie per il porto, e fornire argomenti validi ai suoi avversari interni per cercare di sottrargli una posizione utile alla rielezione. Per questo il senatore sarebbe interessato a mantenere tutto fermo almeno fino a quando non saranno ufficializzate le liste del suo partito per le elezioni politiche della prossima primavera. Fantapolitica? Forse sì. Eppure oggi c'è chi è pronto a giurare che, nel centrodestra, non si muoverà niente almeno fino alla metà di febbraio. A meno che il sen. Azzollini non abbia direttamente da Roma la certezza della sua ricandidatura ed allora il destino di Tommaso Minervini sarebbe segnato. Giulio Calvani
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